La sindrome conosciuta come negligenza spaziale unilaterale (NSU) ha suscitato l'interesse dei ricercatori fin dalla seconda metà del secolo scorso, per la specificità delle manifestazioni cliniche ad essa associate. Da una quindicina d'anni lo studio di questa sindrome è in rapido incremento principalmente grazie anche ai contributi forniti dai recenti studi neurofisiologici condotti sui primati e all'aiuto di strumenti di indagine sempre più moderni (si pensi ad esempio tecniche di imaging funzionale). L'accezione sindromica di questa patologia è legata sia alla dissociazione anatomica che alla diversificazione delle manifestazioni funzionali che danno origine alla costellazione di sintomi (fattori attentivi, percettivi, premotori e/o rappresentativi) ad essa correlati. L'eterogeneità delle manifestazioni possibili, può influire sensibilmente sulla qualità della vita dei pazienti. Una corretta diagnosi, potrebbe permettere un adeguato intervento e di conseguenza l'inserimento in programmi riabilitativi funzionali e personalizzati. In questo elaborato si passerà in rassegna la letteratura per evidenziare il contribuito che gli psicologi e la neuropsicologia hanno dato non soltanto alla definizione e diagnosi di questa malattia, ma anche alle possibili applicazioni delle scoperte scientifiche in ambito riabilitativo. In particolare la prima parte verterà su una analisi delle teorie e degli studi anatomico/funzionali della NSU. La seconda è rivolta alle tecniche e ai metodi di diagnosi della sindrome. La terza si riferisce ad un ambito maggiormente applicativo delle tecniche di intervento maggiormente utilizzate per la riabilitazione di questa patologia.
DIAGNOSI E RIABILITAZIONE DELLA NEGLIGENZA SPAZIALE UNILATERALE
KALEMAJ, FATJONA
2010/2011
Abstract
La sindrome conosciuta come negligenza spaziale unilaterale (NSU) ha suscitato l'interesse dei ricercatori fin dalla seconda metà del secolo scorso, per la specificità delle manifestazioni cliniche ad essa associate. Da una quindicina d'anni lo studio di questa sindrome è in rapido incremento principalmente grazie anche ai contributi forniti dai recenti studi neurofisiologici condotti sui primati e all'aiuto di strumenti di indagine sempre più moderni (si pensi ad esempio tecniche di imaging funzionale). L'accezione sindromica di questa patologia è legata sia alla dissociazione anatomica che alla diversificazione delle manifestazioni funzionali che danno origine alla costellazione di sintomi (fattori attentivi, percettivi, premotori e/o rappresentativi) ad essa correlati. L'eterogeneità delle manifestazioni possibili, può influire sensibilmente sulla qualità della vita dei pazienti. Una corretta diagnosi, potrebbe permettere un adeguato intervento e di conseguenza l'inserimento in programmi riabilitativi funzionali e personalizzati. In questo elaborato si passerà in rassegna la letteratura per evidenziare il contribuito che gli psicologi e la neuropsicologia hanno dato non soltanto alla definizione e diagnosi di questa malattia, ma anche alle possibili applicazioni delle scoperte scientifiche in ambito riabilitativo. In particolare la prima parte verterà su una analisi delle teorie e degli studi anatomico/funzionali della NSU. La seconda è rivolta alle tecniche e ai metodi di diagnosi della sindrome. La terza si riferisce ad un ambito maggiormente applicativo delle tecniche di intervento maggiormente utilizzate per la riabilitazione di questa patologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/20174