Il dolore, che i soggetti borderline, tendono a provocarsi sul corpo è espressione del dolore mentale; interscambio fondamentale nella comprensione del disturbo. Nei gesti autodistruttivi dei soggetti borderline può non esserci un'intenzione di morte, ma questo dipende dalla comorbilità con altri disturbi e dalla storia di vita di ciascun paziente. Infatti, ho riportato alcuni casi clinici presenti nella bibliografia analizzata che, a mio parere, possono essere utili per comprendere i contenuti teorici. Ho analizzato i fattori ( per esempio: abuso infantile, relazioni problematiche, uso di sostanze, disregolazione affettiva) che potrebbero condurre su un percorso auto lesivo, e come la sofferenza e il conflitto si manifestano in terapia. In sostanza, il soggetto borderline che compie gesti auto lesivi può valicare il limite della letalità intrinseca al gesto e commettere suicidio. Dunque, il lavoro del terapeuta è estremamente delicato perché tentare di prevenire il suicidio e l'autodistruzione del paziente diventa parte del contratto terapeutico e, dunque, priorità per lo stabilirsi dell'alleanza. Fondamentalmente, il soggetto borderline vive costantemente preda della rabbia, dell'instabilità, della ¿insoddisfazione¿ nei confronti di se stesso e degli altri significativi. Ha vissuto relazioni drammaticamente ambivalenti e disorganizzanti che hanno intessuto la sua problematica personalità; il soggetto borderline non è stato riconosciuto, le sue emozioni non sono state contenute.
Autodistruzione e Suicidarietà Borderline
CLEMENTE, GIADA
2010/2011
Abstract
Il dolore, che i soggetti borderline, tendono a provocarsi sul corpo è espressione del dolore mentale; interscambio fondamentale nella comprensione del disturbo. Nei gesti autodistruttivi dei soggetti borderline può non esserci un'intenzione di morte, ma questo dipende dalla comorbilità con altri disturbi e dalla storia di vita di ciascun paziente. Infatti, ho riportato alcuni casi clinici presenti nella bibliografia analizzata che, a mio parere, possono essere utili per comprendere i contenuti teorici. Ho analizzato i fattori ( per esempio: abuso infantile, relazioni problematiche, uso di sostanze, disregolazione affettiva) che potrebbero condurre su un percorso auto lesivo, e come la sofferenza e il conflitto si manifestano in terapia. In sostanza, il soggetto borderline che compie gesti auto lesivi può valicare il limite della letalità intrinseca al gesto e commettere suicidio. Dunque, il lavoro del terapeuta è estremamente delicato perché tentare di prevenire il suicidio e l'autodistruzione del paziente diventa parte del contratto terapeutico e, dunque, priorità per lo stabilirsi dell'alleanza. Fondamentalmente, il soggetto borderline vive costantemente preda della rabbia, dell'instabilità, della ¿insoddisfazione¿ nei confronti di se stesso e degli altri significativi. Ha vissuto relazioni drammaticamente ambivalenti e disorganizzanti che hanno intessuto la sua problematica personalità; il soggetto borderline non è stato riconosciuto, le sue emozioni non sono state contenute.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/20077