Il lavoro affronta uno studio metodologico basato sulla catalogazione di reperti allo scopo di dare una datazione precisa al sito di provenienza e di identificare le funzioni dell'area in questione. Il materiale esaminato è stato rinvenuto all'interno della fortezza tardo etrusca di Rofalco (nel comune di Farnese), in territorio Vulcente. In particolare è stato preso in considerazione un contesto ristretto riguardante due ambienti facenti parte di una struttura composta da cinque vani standardizzati chiamati ¿magazzini¿. I pezzi sono stati quindi descritti, fotografati e, nei casi più notevoli, disegnati. Sono state analizzate le varie classi presenti ed è stata realizzata una tipologia delle forme attestate prendendo in considerazione i reperti disegnati (circa 200). Grazie allo studio di questi materiali si è potuto confermare la cronologia del sito, sviluppatosi tra la metà del IV e l'inizio del III sec. a.C. Inoltre la presenza molto abbondante di contenitori da dispensa e da cucina ha portato alla conferma della funzione da immagazzinamento dei vani del complesso. Si è anche potuta comprendere meglio la distinzione tra i due ambienti analizzati, che presentano caratteristiche architettoniche differenti; l'ambiente 1 è infatti contraddistinto da una pavimentazione in lastre di tufo molto accurata e da una minor quantità di vasellame in particolare di grandi dimensioni; probabilmente si può ipotizzare che fosse un vano in parte scoperto.
I MAGAZZINI DELL'ABITATO TARDO ETRUSCO DI ROFALCO ANALISI DI ALCUNI CONTESTI CERAMICI
SABBATINI, MARTINA
2010/2011
Abstract
Il lavoro affronta uno studio metodologico basato sulla catalogazione di reperti allo scopo di dare una datazione precisa al sito di provenienza e di identificare le funzioni dell'area in questione. Il materiale esaminato è stato rinvenuto all'interno della fortezza tardo etrusca di Rofalco (nel comune di Farnese), in territorio Vulcente. In particolare è stato preso in considerazione un contesto ristretto riguardante due ambienti facenti parte di una struttura composta da cinque vani standardizzati chiamati ¿magazzini¿. I pezzi sono stati quindi descritti, fotografati e, nei casi più notevoli, disegnati. Sono state analizzate le varie classi presenti ed è stata realizzata una tipologia delle forme attestate prendendo in considerazione i reperti disegnati (circa 200). Grazie allo studio di questi materiali si è potuto confermare la cronologia del sito, sviluppatosi tra la metà del IV e l'inizio del III sec. a.C. Inoltre la presenza molto abbondante di contenitori da dispensa e da cucina ha portato alla conferma della funzione da immagazzinamento dei vani del complesso. Si è anche potuta comprendere meglio la distinzione tra i due ambienti analizzati, che presentano caratteristiche architettoniche differenti; l'ambiente 1 è infatti contraddistinto da una pavimentazione in lastre di tufo molto accurata e da una minor quantità di vasellame in particolare di grandi dimensioni; probabilmente si può ipotizzare che fosse un vano in parte scoperto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/20024