Il lavoro si propone di descrivere nella prima sezione gli aspetti del passaggio di un testo teatrale utilizzato nel Teatro di Animazione del'900, la ¿Iena di San Giorgio¿ nel suo percorso evolutivo: dalla prima versione scritta dal grande burattinaio Gualberto Niemen negli anni '30 alla sua riscrittura del 1998, all'interpretazione di Carlo Niemen, fino alla originale versione di Guido Ceronetti. Dopo alcuni cenni sul Teatro di Animazione, si metterà in luce la figura di Gualberto Niemen, attraverso l'analisi della sua Autobiografia. Seguirà la lettura contrastiva delle quattro versioni del testo, tesa a fornire informazioni utili sulla loro genesi e contenuto e ad individuarne le caratteristiche stilistiche e formali, ad evidenziarne le assonanze e le divergenze, con il corredo ultimo di tabelle di confronto dei contenuti e dell'impianto delle opere. Verrà presentato il manoscritto inedito de ¿La Iena di San Giorgio¿ di Gualberto Niemen, trascritto e tradotto nelle sue parti in dialetto piemontese, conservandone l'impostazione e gli errori di grafia dell'autore, a garanzia della sua autenticità. Delle due opere inedite di Carlo Niemen si riporteranno i contenuti e si teneterà un'analisi, sulla base dell'ascolto della registrazione di entrambe su nastro, fornita dall'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco . La seconda sezione analizzerà i burattini e le marionette utilizzati dagli autori nelle loro rappresentazioni, provenienti rispettivamente dal Museo di Villa Borghi a Biandronno e dal Fondo Ceronetti del Teatro Stabile di Torino. Obiettivo del presente lavoro è dimostrare come la ¿plurisecolare¿ arte dei burattinai costituisca, attraverso le testimonianze scritte e le produzioni artistiche, un grande patrimonio di tradizioni e valori. Il teatro delle teste di legno ha infatti sempre esercitato sul suo pubblico popolare, e non soltanto infantile, un grande fascino, mitico ed eroico, rappresentando ideali, caratteri, sogni e desideri di rivalsa. E' importante quindi recuperare il valore di questo teatro così leggendario e radicato nell'immaginario popolare, attaverso gli strumenti del burattinaio: il copione, i burattini, le marionette.
La Iena di San Giorgio: dai burattini della famiglia Niemen al Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti
QUARANTA, ISABELLA
2011/2012
Abstract
Il lavoro si propone di descrivere nella prima sezione gli aspetti del passaggio di un testo teatrale utilizzato nel Teatro di Animazione del'900, la ¿Iena di San Giorgio¿ nel suo percorso evolutivo: dalla prima versione scritta dal grande burattinaio Gualberto Niemen negli anni '30 alla sua riscrittura del 1998, all'interpretazione di Carlo Niemen, fino alla originale versione di Guido Ceronetti. Dopo alcuni cenni sul Teatro di Animazione, si metterà in luce la figura di Gualberto Niemen, attraverso l'analisi della sua Autobiografia. Seguirà la lettura contrastiva delle quattro versioni del testo, tesa a fornire informazioni utili sulla loro genesi e contenuto e ad individuarne le caratteristiche stilistiche e formali, ad evidenziarne le assonanze e le divergenze, con il corredo ultimo di tabelle di confronto dei contenuti e dell'impianto delle opere. Verrà presentato il manoscritto inedito de ¿La Iena di San Giorgio¿ di Gualberto Niemen, trascritto e tradotto nelle sue parti in dialetto piemontese, conservandone l'impostazione e gli errori di grafia dell'autore, a garanzia della sua autenticità. Delle due opere inedite di Carlo Niemen si riporteranno i contenuti e si teneterà un'analisi, sulla base dell'ascolto della registrazione di entrambe su nastro, fornita dall'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco . La seconda sezione analizzerà i burattini e le marionette utilizzati dagli autori nelle loro rappresentazioni, provenienti rispettivamente dal Museo di Villa Borghi a Biandronno e dal Fondo Ceronetti del Teatro Stabile di Torino. Obiettivo del presente lavoro è dimostrare come la ¿plurisecolare¿ arte dei burattinai costituisca, attraverso le testimonianze scritte e le produzioni artistiche, un grande patrimonio di tradizioni e valori. Il teatro delle teste di legno ha infatti sempre esercitato sul suo pubblico popolare, e non soltanto infantile, un grande fascino, mitico ed eroico, rappresentando ideali, caratteri, sogni e desideri di rivalsa. E' importante quindi recuperare il valore di questo teatro così leggendario e radicato nell'immaginario popolare, attaverso gli strumenti del burattinaio: il copione, i burattini, le marionette.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/20002