Introduction: Bleaching of vital tooth is an effective non-invasive procedure that allows the chemical degradation of the chromogens. Bleaching agents, because of the oxidation process induced during action, could produce modification of dental enamel creating a substrate more susceptible to deformation and fracture. Previous studies found that dentine and enamel microhardness can decrease after bleaching procedures, especially when associated with mechanical and/or acidic wear. The purpose of the present in vitro study was to assess the effect of different whitening agents associated with mechanical abrasion on human enamel wear. The null hypotheses tested were that there were no difference 1) between treated and non treated enamel and 2) between different bleaching agents employed. Materials and methods: Human dental enamel samples 5x5 mm were obtained from fifteen extracted intact molars and assigned to three different groups: G1 (control) intact enamel, G2 home bleaching using 10% carbamide peroxide following manufacturer instructions, G3 power bleaching with 35% hydrogen peroxide following manufacturer instructions. Immediately after treatment, samples were subjected to three media abrasion-machine (TMA) in distilled water, and then the enamel surface was analyzed with a profilometer in order to linearly evaluate the amount of enamel loss. To assess the 3D wear a dedicated software was used. Enamel wear results were statistically analyzed with one-way ANOVA test and Bonferroni post-hoc test. Statistical significance was pre-set at α=0.05. Results: One-way ANOVA showed that a significant difference was observed among groups. Indeed, Bonferroni post-hoc test showed that the non treated group (G1) behaved significantly better than enamel subjected to power bleaching with 35% hydrogen peroxide (G3) and exposed to immediate mechanical wear (p<0,05). No differences were found between G1 and G2. Conclusions: Within the limitations of this in vitro study, it can be concluded that in-office enamel bleaching with 35% hydrogen peroxide creates an enamel surface more susceptible to immediate mechanical wear than 10% carbamide peroxide, that, on the other hand, performed like intact enamel. However, further in vitro and in vivo studies are needed to explore the correlation between bleaching treatment and enamel wear.

Introduzione: lo sbiancamento dei denti vitali è un’efficace procedura non invasiva che consente la degradazione chimica dei cromogeni. Gli agenti sbiancanti, a causa del processo di ossidazione indotto durante l’azione, possono produrre modificazioni dello smalto dentale creando un substrato più suscettibile alla deformazione e alla frattura. Precedenti studi hanno dimostrato che la microdurezza di dentina e smalto può diminuire dopo le procedure di sbiancamento, specialmente quando associata ad abrasione meccanica e/o chimica. Lo scopo del seguente studio in vitro era la valutazione degli effetti di differenti agenti sbiancanti associati a abrasione meccanica sull’usura dello smalto dentale. Le ipotesi nulle testate erano che non c’è differenza 1) tra lo smalto non trattato e trattato e 2) tra i differenti agenti sbiancanti utilizzati. Materiali e metodi: campioni 5x5 di smalto dentale umano sono stati ottenuti da quindici molari estratti e assegnati a tre gruppi differenti: G1 (controllo) smalto intatto, G2 sbiancamento domiciliare con 10% perossido di carbamide seguendo le istruzioni del produttore; G3 sbiancamento professionale utilizzando 35% perossido di idrogeno seguendo le istruzioni del produttore. Subito dopo il trattamento, i campioni sono stati soggetti ad abrasione tramite macchinario three media abrasion-machine (TMA) in acqua distillata e poi la superficie dello smalto è stata analizzata tramite il profilometro per poter valutare linearmente la quantità di smalto perso. Per valutare l’abrasione 3D è stato utilizzato un software dedicato. I risultati dell’abrasione dello smalto sono stati statisticamente analizzati con il test unidirezionale ANOVA e il test post-hoc di Bonferroni. La significatività statistica è stata prefissata a α=0.05. Risultati: il test unidirezionale ANOVA ha mostrato una differenza significativa tra i gruppi. Infatti, il test post-hoc di Bonferroni ha mostrato che lo smalto non trattato (G1) si è comportatao significativamente meglio rispetto allo smalto sottoposto allo sbiancamento porfessionale con 35% perossido di idrogeno (G3) ed esposto ad immediata abrasione meccanica (p<0,05). Non sono state trovate differenze statisticamente significative tra i gruppi G1 e G2. Conclusioni: entro i limiti di questo studio in vitro, si può concludere che lo sbianacamento professionale con 35% perossido di idrogeno rende la superficie dello smalto più suscettibile ad immediata abrasione meccanica rispetto al 10% perossido di carbamide, che, d’altra parte, si comporta come lo smalto intatto. Tuttavia, ulteriori studi in vivo e in vitro sono necessari per poter approfondire la correlazione tra procedure di sbiancamento e usura dello smalto.

Effetto di differenti agenti sbiancanti sull'usura dello smalto

BINELLO, MIRIANA
2020/2021

Abstract

Introduzione: lo sbiancamento dei denti vitali è un’efficace procedura non invasiva che consente la degradazione chimica dei cromogeni. Gli agenti sbiancanti, a causa del processo di ossidazione indotto durante l’azione, possono produrre modificazioni dello smalto dentale creando un substrato più suscettibile alla deformazione e alla frattura. Precedenti studi hanno dimostrato che la microdurezza di dentina e smalto può diminuire dopo le procedure di sbiancamento, specialmente quando associata ad abrasione meccanica e/o chimica. Lo scopo del seguente studio in vitro era la valutazione degli effetti di differenti agenti sbiancanti associati a abrasione meccanica sull’usura dello smalto dentale. Le ipotesi nulle testate erano che non c’è differenza 1) tra lo smalto non trattato e trattato e 2) tra i differenti agenti sbiancanti utilizzati. Materiali e metodi: campioni 5x5 di smalto dentale umano sono stati ottenuti da quindici molari estratti e assegnati a tre gruppi differenti: G1 (controllo) smalto intatto, G2 sbiancamento domiciliare con 10% perossido di carbamide seguendo le istruzioni del produttore; G3 sbiancamento professionale utilizzando 35% perossido di idrogeno seguendo le istruzioni del produttore. Subito dopo il trattamento, i campioni sono stati soggetti ad abrasione tramite macchinario three media abrasion-machine (TMA) in acqua distillata e poi la superficie dello smalto è stata analizzata tramite il profilometro per poter valutare linearmente la quantità di smalto perso. Per valutare l’abrasione 3D è stato utilizzato un software dedicato. I risultati dell’abrasione dello smalto sono stati statisticamente analizzati con il test unidirezionale ANOVA e il test post-hoc di Bonferroni. La significatività statistica è stata prefissata a α=0.05. Risultati: il test unidirezionale ANOVA ha mostrato una differenza significativa tra i gruppi. Infatti, il test post-hoc di Bonferroni ha mostrato che lo smalto non trattato (G1) si è comportatao significativamente meglio rispetto allo smalto sottoposto allo sbiancamento porfessionale con 35% perossido di idrogeno (G3) ed esposto ad immediata abrasione meccanica (p<0,05). Non sono state trovate differenze statisticamente significative tra i gruppi G1 e G2. Conclusioni: entro i limiti di questo studio in vitro, si può concludere che lo sbianacamento professionale con 35% perossido di idrogeno rende la superficie dello smalto più suscettibile ad immediata abrasione meccanica rispetto al 10% perossido di carbamide, che, d’altra parte, si comporta come lo smalto intatto. Tuttavia, ulteriori studi in vivo e in vitro sono necessari per poter approfondire la correlazione tra procedure di sbiancamento e usura dello smalto.
Effect of different bleaching agents on enamel wear
Introduction: Bleaching of vital tooth is an effective non-invasive procedure that allows the chemical degradation of the chromogens. Bleaching agents, because of the oxidation process induced during action, could produce modification of dental enamel creating a substrate more susceptible to deformation and fracture. Previous studies found that dentine and enamel microhardness can decrease after bleaching procedures, especially when associated with mechanical and/or acidic wear. The purpose of the present in vitro study was to assess the effect of different whitening agents associated with mechanical abrasion on human enamel wear. The null hypotheses tested were that there were no difference 1) between treated and non treated enamel and 2) between different bleaching agents employed. Materials and methods: Human dental enamel samples 5x5 mm were obtained from fifteen extracted intact molars and assigned to three different groups: G1 (control) intact enamel, G2 home bleaching using 10% carbamide peroxide following manufacturer instructions, G3 power bleaching with 35% hydrogen peroxide following manufacturer instructions. Immediately after treatment, samples were subjected to three media abrasion-machine (TMA) in distilled water, and then the enamel surface was analyzed with a profilometer in order to linearly evaluate the amount of enamel loss. To assess the 3D wear a dedicated software was used. Enamel wear results were statistically analyzed with one-way ANOVA test and Bonferroni post-hoc test. Statistical significance was pre-set at α=0.05. Results: One-way ANOVA showed that a significant difference was observed among groups. Indeed, Bonferroni post-hoc test showed that the non treated group (G1) behaved significantly better than enamel subjected to power bleaching with 35% hydrogen peroxide (G3) and exposed to immediate mechanical wear (p<0,05). No differences were found between G1 and G2. Conclusions: Within the limitations of this in vitro study, it can be concluded that in-office enamel bleaching with 35% hydrogen peroxide creates an enamel surface more susceptible to immediate mechanical wear than 10% carbamide peroxide, that, on the other hand, performed like intact enamel. However, further in vitro and in vivo studies are needed to explore the correlation between bleaching treatment and enamel wear.
IMPORT TESI SOLO SU ESSE3 DAL 2018
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESI DEFINITIVA CON FIRMA RELATORE, Miriana Binello copia.pdf

non disponibili

Descrizione: Effetto di differenti agenti sbiancanti sull’usura dello smalto
Dimensione 1.78 MB
Formato Adobe PDF
1.78 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/2000