In the spiritual context, food is fundamental because it is one of the components of the various religions. In multicultural society, and especially in the hospital context, where the need for spirituality often emerges significantly, it is therefore necessary to govern the demands of users and adapt their dietary regime to religious rules, which in the vast majority of cases are not known to health professionals and which risk to become a problem and a form of discrimination. Our work is part of the project ''Feeding the soul', a project that aims to promote the knowledge of the dietary prescriptions of the various religions among health professionals and to try to recompose the cultural and food kaleidoscope in a perspective of integration by offering to the Regional Health Companies a menu, which will be proposed with the free diet, consumable by all inpatients regardless of the religion of belonging. The goal of our work has been to create operating sheets with food prescriptions for the main religions with the perspective of developing a rainbow menu, that could integrate all religious prescriptions. To achieve our goals, we started by a bibliographic research and a consultation of religious representatives to understand the dietary requirements of the different religions included in the project (Catholics, Muslims, Buddhists, Hindus and Jews). At the same time, these prescriptions were examined by clinical nutrition experts to understand whether they could cause dietary imbalances and indicate any replacement dietary regimens. Religious representatives were interviewed through the use of an equal question grid for all. The responses showed that animal products are the most restricted, while plant-based products are the most uniformly accepted. An important thing to note was the fact that some dietary differences were related to certain periods of the year, periods usually referring to fasting or holidays. Our study failed to get to the rainbow menu setting, cause emergency COVID19, but we managed to set the operating sheets for the various religions. As a hypothesis of integration for the menu we have hypothesized some indications that will tend be vegan or ovo-lacto-vegetarian .
In ambito spirituale il cibo riveste un’importanza fondamentale poiché è una delle componenti delle varie religioni. Nella società multiculturale, e soprattutto nel contesto ospedaliero, in cui il bisogno di spiritualità spesso emerge in modo significativo, si rende quindi necessario governare le richieste degli utenti, di adeguare il proprio regime dietetico alle regole religiose, che nella stragrande maggioranza dei casi non sono note al personale sanitario e che rischiano di diventare un problema e rischio di discriminazione per l’intrinseca complessità che rappresentano. Il nostro lavoro fa parte del progetto ‘’Nutrire l’anima’’, progetto che mira a favorire la conoscenza delle prescrizioni alimentari delle varie religioni tra il personale sanitario e di provare a ricomporre il caleidoscopio culturale e alimentare in un’ottica di integrazione proponendo alle Aziende Sanitarie Regionali un menù, da affiancare alla dieta libera, consumabile da tutti i degenti indipendentemente dalla religione di appartenenza. L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di creare delle schede operative con le prescrizioni alimentari per le principali religioni con la prospettiva di poter arrivare ad impostare un menù arcobaleno, ovvero un menù che riesca ad integrare insieme tutte le prescrizioni religiose. Per realizzare i nostri obbiettivi, c’è stata una prima fase di ricerca bibliografica e di consultazione dei rappresentanti religiosi per comprendere le prescrizioni alimentari delle differenti religioni incluse nel progetto (Cattolici, Musulmani, Buddhisti, Induisti ed Ebrei). Parallelamente tali prescrizioni sono state esaminate dagli esperti di nutrizione clinica per comprendere se, dalle stesse, potevano determinarsi squilibri alimentari ed indicare eventuali regimi dietetici sostitutivi. I rappresentanti religiosi sono stati intervistati attraverso l’uso di una griglia di domande uguale per tutti. Dalle risposte fornite è emerso che i prodotti di origine animali sono quelli con maggiori restrizioni, mentre i prodotti di origine vegetale sono quelli che risultano più uniformemente accettati. Una cosa importante da notare è stato il fatto che alcune differenze alimentari erano legate a determinati periodi dell’anno, periodi di solito che riferivano al digiuno o a delle feste. Il nostro studio non è riuscito ad arrivare all’impostazione del menu arcobaleno, causa emergenza COVID19, siamo però riusciti ad impostare le schede operative per le varie religioni. Come ipotesi di integrazione per il menù abbiamo comunque ipotizzato alcune indicazioni che dovranno tendere ad avere una impostazione di tipo vegetariano o ovo-latto vegetariano.
Prescrizioni alimentari per le principali religioni ed impostazione di un menu arcobaleno
MAÏRAMOU GARGA NGUETSA, PATRICIA
2019/2020
Abstract
In ambito spirituale il cibo riveste un’importanza fondamentale poiché è una delle componenti delle varie religioni. Nella società multiculturale, e soprattutto nel contesto ospedaliero, in cui il bisogno di spiritualità spesso emerge in modo significativo, si rende quindi necessario governare le richieste degli utenti, di adeguare il proprio regime dietetico alle regole religiose, che nella stragrande maggioranza dei casi non sono note al personale sanitario e che rischiano di diventare un problema e rischio di discriminazione per l’intrinseca complessità che rappresentano. Il nostro lavoro fa parte del progetto ‘’Nutrire l’anima’’, progetto che mira a favorire la conoscenza delle prescrizioni alimentari delle varie religioni tra il personale sanitario e di provare a ricomporre il caleidoscopio culturale e alimentare in un’ottica di integrazione proponendo alle Aziende Sanitarie Regionali un menù, da affiancare alla dieta libera, consumabile da tutti i degenti indipendentemente dalla religione di appartenenza. L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di creare delle schede operative con le prescrizioni alimentari per le principali religioni con la prospettiva di poter arrivare ad impostare un menù arcobaleno, ovvero un menù che riesca ad integrare insieme tutte le prescrizioni religiose. Per realizzare i nostri obbiettivi, c’è stata una prima fase di ricerca bibliografica e di consultazione dei rappresentanti religiosi per comprendere le prescrizioni alimentari delle differenti religioni incluse nel progetto (Cattolici, Musulmani, Buddhisti, Induisti ed Ebrei). Parallelamente tali prescrizioni sono state esaminate dagli esperti di nutrizione clinica per comprendere se, dalle stesse, potevano determinarsi squilibri alimentari ed indicare eventuali regimi dietetici sostitutivi. I rappresentanti religiosi sono stati intervistati attraverso l’uso di una griglia di domande uguale per tutti. Dalle risposte fornite è emerso che i prodotti di origine animali sono quelli con maggiori restrizioni, mentre i prodotti di origine vegetale sono quelli che risultano più uniformemente accettati. Una cosa importante da notare è stato il fatto che alcune differenze alimentari erano legate a determinati periodi dell’anno, periodi di solito che riferivano al digiuno o a delle feste. Il nostro studio non è riuscito ad arrivare all’impostazione del menu arcobaleno, causa emergenza COVID19, siamo però riusciti ad impostare le schede operative per le varie religioni. Come ipotesi di integrazione per il menù abbiamo comunque ipotizzato alcune indicazioni che dovranno tendere ad avere una impostazione di tipo vegetariano o ovo-latto vegetariano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/1999