Food delivery, or the home food delivery business, has become, in recent years, an important business, adapting to the hectic pace imposed by society and the lack of time or desire to cook by the population. Currently, according to Coldiretti/Censis analysis (2020) more than one in three Italians (37%) order meals at home. Given the steady increase of the incidence of foodborne diseases and the progressive increase of the food delivery market, it is essential to investigate the risk factors of this new and complex sector and assess their perception by the players involved in the supply chain, from the food business operator (OSA) to consumers. In order to assess the perception of food risk with respect to food delivery activity, two anonymous questionnaires have been prepared, one administered to 60 OSA in the city of Turin, the other to 120 delivery users, mainly in the northern part of Italy. The questionnaires are composed of two parts, the first with the purpose of detect information about the use of the delivery service and habits in the consumption of the meal delivered by the rider, the second is intended to verify the degree of knowledge of the risk related to the food and the transport temperatures associated with it. The last step of the survey is focused on riders’ transport, the messengers who deliver the meal to the end customer on their bicycles, representing the crucial point for the food to preserve its hygienic quality and organoleptic characteristics. In this regard, the random stop of 20 riders on the streets of Turin allowed to check the hygienic and sanitary conditions and the integrity of the thermal transport boxes together with the quality of food and drink inside them. Responses from the questionnaires highlighted several training gaps by OSA, in particular on the optimal temperature range for shipping hot and cold dishes: most of the answers given concerned ranges that, on the contrary, are optimal for the development of pathogenic microorganisms. Even for consumers, there are several indicators of a low perception of risk: although they claim that many meals are delivered lukewarm or at room temperature, most eat them equally. Furthermore, the main expectation from the delivery service is the delivery time: none of the 120 respondents consider the mode of transport important. On the latter, the field survey revealed various critical issues: the presence, in thermal boxes, of a strong smell of closed, dirt (food waste) and promiscuous transport conditions with non-food substances and with food at different temperatures. In light of the results obtained, the figure of the Prevention Technician is crucial to reduce critical issues and increase the perception of food risk of the food delivery sector. To this end, it is necessary, in addition to broadening the useful information for consumers using home delivery, to implement the training of both OSA and riders, the latter often non-existent or not understood by non-EU riders, targeting the risk factors related to the sector without neglecting food transport procedures. Finally, to protect the health of the consumer and to ensure compliance with the current legislation, it is important to increase the frequency of checks, which are still lacking, on rider deliveries, in support of which a check list has been drawn up with the aim of making them faster and more efficient. As a result, as food delivery continues to grow, knowledge of the sector needs to be deepened in order not to underestimate its impact on consumer health and to improve food safety standards.

Il food delivery, ovvero l’attività di consegna del cibo a domicilio, è diventato, negli ultimi anni, un importante business, adattandosi ai ritmi frenetici imposti dalla società ed alla mancanza di tempo o voglia di cucinare da parte della popolazione. Attualmente, secondo l’analisi Coldiretti/Censis (2020) più di un italiano su tre (37%) ordina pasti a domicilio. Vista la costante ascesa dell’incidenza di malattie trasmesse da alimenti ed il progressivo aumento del mercato del food delivery, risulta fondamentale indagare sui fattori di rischio di questo nuovo e complesso settore e valutarne la percezione da parte degli attori coinvolti nella filiera, dall’Operatore del Settore Alimentare (OSA) ai consumatori. Al fine di valutare la percezione del rischio alimentare rispetto all’attività di food delivery, sono stati predisposti due questionari anonimi, uno somministrato a 60 OSA nella città di Torino, l’altro a 120 fruitori del delivery, principalmente del Nord Italia. I questionari sono composti da due parti, la prima volta a rilevare informazioni circa l’utilizzo del servizio di delivery e le abitudini nel consumo del pasto consegnato dal rider, la seconda ha lo scopo di verificare il grado di conoscenza del rischio relativo agli alimenti e delle temperature di trasporto ad essi associati. L’ultimo step dell’indagine si è concentrato sul trasporto da parte dei rider, i fattorini che in sella alla bicicletta consegnano il pasto al cliente finale, rappresentando il punto cruciale affinché l’alimento conservi la qualità igienico sanitaria e le caratteristiche organolettiche. A questo proposito, il fermo a campione di 20 rider per le strade di Torino ha permesso di verificare le condizioni igienico-sanitarie e l’integrità dei box termici di trasporto insieme alla qualità di alimenti e bevande al loro interno. Le risposte ottenute dai questionari hanno evidenziato diverse lacune formative da parte degli OSA, in particolare sul range di temperatura ottimale per la spedizione di pietanze calde e fredde: la maggior parte ritiene ottimale dei range che, al contrario, favoriscono lo sviluppo di microrganismi patogeni. Anche per i consumatori, sono diversi gli indicatori di una bassa percezione del rischio: nonostante essi affermino che molti pasti vengano consegnati tiepidi o a temperatura ambiente, la maggior parte li consuma ugualmente. Inoltre, la principale aspettativa dal servizio di delivery è il tempo di consegna: nessuno, su 120 intervistati, ritiene importante la modalità di trasporto. Su quest’ultima l’indagine sul campo ha fatto emergere varie criticità: la presenza, nei box termici, di un forte odore di chiuso, di sporco (residui alimentari) e condizioni di trasporto promiscuo con sostanze non alimentari e con alimenti a diversa temperatura. Alla luce dei risultati ottenuti, la figura del Tecnico della Prevenzione è fondamentale per ridurre le criticità ed aumentare la percezione del rischio alimentare del settore del food delivery. A tal fine, è necessario, oltre ad ampliare le informazioni utili per i consumatori, implementare la formazione sia degli OSA che dei rider, quest’ultima spesso inesistente o non compresa dai rider extra comunitari, mirandola ai fattori di rischio legati al settore senza trascurare le procedure di trasporto degli alimenti. A tutela della salute del consumatore e per accertare il rispetto della normativa vigente, è infine importante aumentare la frequenza dei controlli, ancora carenti, sulle consegne dei rider, a supporto dei quali è stata redatta una check list con lo scopo di renderli più rapidi ed efficaci. Ne consegue che, di fronte alla continua crescita del food delivery, occorre approfondire la conoscenza di questo settore per non sottovalutarne l’impatto sulla salute dei consumatori e migliorare gli standard di sicurezza alimentare.

Food delivery e sicurezza alimentare: indagine sui fattori di rischio e loro percezione

RASTELLO, ALICE
2019/2020

Abstract

Il food delivery, ovvero l’attività di consegna del cibo a domicilio, è diventato, negli ultimi anni, un importante business, adattandosi ai ritmi frenetici imposti dalla società ed alla mancanza di tempo o voglia di cucinare da parte della popolazione. Attualmente, secondo l’analisi Coldiretti/Censis (2020) più di un italiano su tre (37%) ordina pasti a domicilio. Vista la costante ascesa dell’incidenza di malattie trasmesse da alimenti ed il progressivo aumento del mercato del food delivery, risulta fondamentale indagare sui fattori di rischio di questo nuovo e complesso settore e valutarne la percezione da parte degli attori coinvolti nella filiera, dall’Operatore del Settore Alimentare (OSA) ai consumatori. Al fine di valutare la percezione del rischio alimentare rispetto all’attività di food delivery, sono stati predisposti due questionari anonimi, uno somministrato a 60 OSA nella città di Torino, l’altro a 120 fruitori del delivery, principalmente del Nord Italia. I questionari sono composti da due parti, la prima volta a rilevare informazioni circa l’utilizzo del servizio di delivery e le abitudini nel consumo del pasto consegnato dal rider, la seconda ha lo scopo di verificare il grado di conoscenza del rischio relativo agli alimenti e delle temperature di trasporto ad essi associati. L’ultimo step dell’indagine si è concentrato sul trasporto da parte dei rider, i fattorini che in sella alla bicicletta consegnano il pasto al cliente finale, rappresentando il punto cruciale affinché l’alimento conservi la qualità igienico sanitaria e le caratteristiche organolettiche. A questo proposito, il fermo a campione di 20 rider per le strade di Torino ha permesso di verificare le condizioni igienico-sanitarie e l’integrità dei box termici di trasporto insieme alla qualità di alimenti e bevande al loro interno. Le risposte ottenute dai questionari hanno evidenziato diverse lacune formative da parte degli OSA, in particolare sul range di temperatura ottimale per la spedizione di pietanze calde e fredde: la maggior parte ritiene ottimale dei range che, al contrario, favoriscono lo sviluppo di microrganismi patogeni. Anche per i consumatori, sono diversi gli indicatori di una bassa percezione del rischio: nonostante essi affermino che molti pasti vengano consegnati tiepidi o a temperatura ambiente, la maggior parte li consuma ugualmente. Inoltre, la principale aspettativa dal servizio di delivery è il tempo di consegna: nessuno, su 120 intervistati, ritiene importante la modalità di trasporto. Su quest’ultima l’indagine sul campo ha fatto emergere varie criticità: la presenza, nei box termici, di un forte odore di chiuso, di sporco (residui alimentari) e condizioni di trasporto promiscuo con sostanze non alimentari e con alimenti a diversa temperatura. Alla luce dei risultati ottenuti, la figura del Tecnico della Prevenzione è fondamentale per ridurre le criticità ed aumentare la percezione del rischio alimentare del settore del food delivery. A tal fine, è necessario, oltre ad ampliare le informazioni utili per i consumatori, implementare la formazione sia degli OSA che dei rider, quest’ultima spesso inesistente o non compresa dai rider extra comunitari, mirandola ai fattori di rischio legati al settore senza trascurare le procedure di trasporto degli alimenti. A tutela della salute del consumatore e per accertare il rispetto della normativa vigente, è infine importante aumentare la frequenza dei controlli, ancora carenti, sulle consegne dei rider, a supporto dei quali è stata redatta una check list con lo scopo di renderli più rapidi ed efficaci. Ne consegue che, di fronte alla continua crescita del food delivery, occorre approfondire la conoscenza di questo settore per non sottovalutarne l’impatto sulla salute dei consumatori e migliorare gli standard di sicurezza alimentare.
Food delivery and food safety: investigation of risk factors and their perception
Food delivery, or the home food delivery business, has become, in recent years, an important business, adapting to the hectic pace imposed by society and the lack of time or desire to cook by the population. Currently, according to Coldiretti/Censis analysis (2020) more than one in three Italians (37%) order meals at home. Given the steady increase of the incidence of foodborne diseases and the progressive increase of the food delivery market, it is essential to investigate the risk factors of this new and complex sector and assess their perception by the players involved in the supply chain, from the food business operator (OSA) to consumers. In order to assess the perception of food risk with respect to food delivery activity, two anonymous questionnaires have been prepared, one administered to 60 OSA in the city of Turin, the other to 120 delivery users, mainly in the northern part of Italy. The questionnaires are composed of two parts, the first with the purpose of detect information about the use of the delivery service and habits in the consumption of the meal delivered by the rider, the second is intended to verify the degree of knowledge of the risk related to the food and the transport temperatures associated with it. The last step of the survey is focused on riders’ transport, the messengers who deliver the meal to the end customer on their bicycles, representing the crucial point for the food to preserve its hygienic quality and organoleptic characteristics. In this regard, the random stop of 20 riders on the streets of Turin allowed to check the hygienic and sanitary conditions and the integrity of the thermal transport boxes together with the quality of food and drink inside them. Responses from the questionnaires highlighted several training gaps by OSA, in particular on the optimal temperature range for shipping hot and cold dishes: most of the answers given concerned ranges that, on the contrary, are optimal for the development of pathogenic microorganisms. Even for consumers, there are several indicators of a low perception of risk: although they claim that many meals are delivered lukewarm or at room temperature, most eat them equally. Furthermore, the main expectation from the delivery service is the delivery time: none of the 120 respondents consider the mode of transport important. On the latter, the field survey revealed various critical issues: the presence, in thermal boxes, of a strong smell of closed, dirt (food waste) and promiscuous transport conditions with non-food substances and with food at different temperatures. In light of the results obtained, the figure of the Prevention Technician is crucial to reduce critical issues and increase the perception of food risk of the food delivery sector. To this end, it is necessary, in addition to broadening the useful information for consumers using home delivery, to implement the training of both OSA and riders, the latter often non-existent or not understood by non-EU riders, targeting the risk factors related to the sector without neglecting food transport procedures. Finally, to protect the health of the consumer and to ensure compliance with the current legislation, it is important to increase the frequency of checks, which are still lacking, on rider deliveries, in support of which a check list has been drawn up with the aim of making them faster and more efficient. As a result, as food delivery continues to grow, knowledge of the sector needs to be deepened in order not to underestimate its impact on consumer health and to improve food safety standards.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/1988