L'intento della mia tesi è ideare un percorso di educazione alimentare sostenibile basato sui valori condivisi dal Movimento Internazionale Slow Food, la ricerca di un cibo buono pulito e giusto, e sui suoi progetti educativi, per un'educazione basata sul gusto e sulla riscoperta dei sapori. Nel primo capitolo ho analizzato l'evoluzione storica del consumo e ho preso in considerazione il consumo in quanto veicolo di significato che permea le scelte di ogni individuo: in passato il consumo poco era più di un atto di natura utilitaristica, oggi invece il consumo è un modo per rafforzare la propria identità, differenziandosi. Da qui nasce il consumo critico e l'idea di sostenibilità. A questa tendenza non si sottraggono le scelte alimentari, come ho evidenziato nel secondo capitolo, che portano con sé le caratteristiche tipiche del consumismo: l'innovazione si affianca alla tradizione, l'omologazione si scontra con la tipicità. Ho preso in considerazione il panorama europeo in cui coesistono culture alimentari profondamente diverse che hanno portato ad una differente valorizzazione di alcune qualità nel settore alimentare. Per fare questo basta prendere in considerazione la diversa risposta che i marchi di denominazione europea, hanno riscontrato nei paesi del nord e sud Europa. Da qui sono poi passata ad analizzare la situazione del nostro paese e della dieta mediterranea. Nel terzo capitolo ho presentato il Movimento Slow Food ,il suo statuto e i suoi principi, in primis considerando uno dei tratti tipici di esso: il tempo come sinonimo di convivialità. Il movimento Slow Food raccoglie al suo interno diverse migliaia di persone e attraverso una struttura molto articolata ed internazionale, ha intenti che riguardano non solo il settore alimentare, ma anche educativo. Slow Food è contro alla fast life, alla visione del tempo come denaro. Attraverso la partecipazione ad alcuni eventi, il Salone del Gusto e Terra Madre, in qualità di volontaria, ho conosciuto un nuovo modo di pensare e di educare al cibo. Nel quarto capito ho infine analizzato i progetti didattici di educazione al gusto di Slow Food e sulla base delle loro proposte ho ideato un percorso didattico da realizzare a scuola, attraverso la metodologia laboratoriale. Il laboratorio è uno spazio che valorizza l'unicità e la diversità dell'esperienza di ciascuno, senza giudizi e ricette preconfezionate e aiuta a percepire la propria individualità come parte dell'esperienza collettiva. Gli stimoli che ne derivano consentono di ristrutturare la memoria sensoriale di ogni bimbo che domineranno le sue scelte di consumo in età adulta. L'educazione dei sensi è un percorso alternativo e integrato all'educazione alimentare, una proposta per riscoprire i sapori e ricercare il legame tra territorio e cibo.

Il cibo: buono pulito e giusto

GIUGLER, SARA
2010/2011

Abstract

L'intento della mia tesi è ideare un percorso di educazione alimentare sostenibile basato sui valori condivisi dal Movimento Internazionale Slow Food, la ricerca di un cibo buono pulito e giusto, e sui suoi progetti educativi, per un'educazione basata sul gusto e sulla riscoperta dei sapori. Nel primo capitolo ho analizzato l'evoluzione storica del consumo e ho preso in considerazione il consumo in quanto veicolo di significato che permea le scelte di ogni individuo: in passato il consumo poco era più di un atto di natura utilitaristica, oggi invece il consumo è un modo per rafforzare la propria identità, differenziandosi. Da qui nasce il consumo critico e l'idea di sostenibilità. A questa tendenza non si sottraggono le scelte alimentari, come ho evidenziato nel secondo capitolo, che portano con sé le caratteristiche tipiche del consumismo: l'innovazione si affianca alla tradizione, l'omologazione si scontra con la tipicità. Ho preso in considerazione il panorama europeo in cui coesistono culture alimentari profondamente diverse che hanno portato ad una differente valorizzazione di alcune qualità nel settore alimentare. Per fare questo basta prendere in considerazione la diversa risposta che i marchi di denominazione europea, hanno riscontrato nei paesi del nord e sud Europa. Da qui sono poi passata ad analizzare la situazione del nostro paese e della dieta mediterranea. Nel terzo capitolo ho presentato il Movimento Slow Food ,il suo statuto e i suoi principi, in primis considerando uno dei tratti tipici di esso: il tempo come sinonimo di convivialità. Il movimento Slow Food raccoglie al suo interno diverse migliaia di persone e attraverso una struttura molto articolata ed internazionale, ha intenti che riguardano non solo il settore alimentare, ma anche educativo. Slow Food è contro alla fast life, alla visione del tempo come denaro. Attraverso la partecipazione ad alcuni eventi, il Salone del Gusto e Terra Madre, in qualità di volontaria, ho conosciuto un nuovo modo di pensare e di educare al cibo. Nel quarto capito ho infine analizzato i progetti didattici di educazione al gusto di Slow Food e sulla base delle loro proposte ho ideato un percorso didattico da realizzare a scuola, attraverso la metodologia laboratoriale. Il laboratorio è uno spazio che valorizza l'unicità e la diversità dell'esperienza di ciascuno, senza giudizi e ricette preconfezionate e aiuta a percepire la propria individualità come parte dell'esperienza collettiva. Gli stimoli che ne derivano consentono di ristrutturare la memoria sensoriale di ogni bimbo che domineranno le sue scelte di consumo in età adulta. L'educazione dei sensi è un percorso alternativo e integrato all'educazione alimentare, una proposta per riscoprire i sapori e ricercare il legame tra territorio e cibo.
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