Valutazione oggettiva e soggettiva della disfagia in pazienti con Sclerosi Multipla: confronto tra questionario DYMUS ed esame fibroendoscopico della deglutizione

Background: The aim of the study was to evaluate the reliability and validity of the DYMUS self-assessment questionnaire, classified as a subjective scale, comparing it with the objective assessment scales for dysphagia: the DOSS scale, compiled on the basis of the dietetic and behavioural norms adopted by the patient previous to the assessment, and the PAS and PS scales, compiled on the basis of the fibroendoscopic examination of swallowing. The purpose of this research project is to establish whether this instrument is suitable, as a screening procedure, in the evaluation-diagnostic process of dysphagia in the population affected by Multiple Sclerosis. Crosswise, the DYMUS scores were compared with the age and clinical form of MS and the EDSS scale scores with the subjects’ age, duration and form of the disease and the objective scales used. Methods: The study included 70 patients diagnosed with Multiple Sclerosis of different age and sex, with a different disease course and score on the EDSS (Expanded Disability Status Scale). The subjects belonging to the sample were administered the same evaluation-diagnostic procedure. Specifically, data from the DYMUS protocol, the DOSS (Dysphagia Outcome Severity Scale) and the FEES in basal state were analysed for this research study. The latter was concretised by using objective assessment scales for dysphagia: the PAS (Penetration and Aspiration Scale) and the PS (Pooling Score). For statistical analysis, linearity tests were performed using linear regression and some specific tests, such as the Kruskal-Wallis test and the Mann-Whitney test. Results: the statistical analysis of the comparison between the DYMUS self-assessment questionnaire and the objective assessment scales DOSS, PAS and PS did not reveal statistical significant results, with the exception of the DYMUS/DOSS comparison. In this case, an inverse correlation emerged, confirming the coherence between the two different scales: an increase in the score of the DYMUS protocol corresponds to a decrease in the score of the DOSS scale. Furthermore, no linear correlation was found between the DYMUS scores, the age of the patients and their clinical form and between the EDSS scale scores and the different variables mentioned above. Conclusions: the results of our study show that the DYMUS self-assessment questionnaire is not a reliable screening method for the population of patients with Multiple Sclerosis. The data suggest that there is no consistency between the subjective scale and the objective scales PAS and PS, which are filled in on the basis of the fibroendoscopic examination of swallowing. These results highlight, therefore, the limits of the self-assessment protocol as a screening test for the population in question, considering that it is strongly affected by the level of patient’s awareness. On the contrary, the comparison between the DOSS scale and the DYMUS protocol showed a significant result. However it is important to bear in mind that both instruments were used on the basis of the information reported by the patient and are therefore independent of the instrumental assessment of swallowing. In conclusion, it would be useful to further investigate whether this instrument is sufficiently sensitive for the population in question and to verify, through the use of cognitive screening, whether the presence of cognitive impairment can influence the patient's awareness of their swallowing disorders.

Background: l’obiettivo dello studio è stato valutare l’affidabilità e la validità del questionario autovalutativo DYMUS, classificato come scala soggettiva, ponendolo a confronto con le scale di valutazione oggettive della disfagia: la scala DOSS, compilata sulla base delle norme dietetiche e comportamentali adottate dal paziente precedentemente la valutazione, e le scale PAS e PS, compilate sulla base dell’esame fibroendoscopico della deglutizione. Il fine del presente progetto di ricerca è quello di stabilire se tale strumento sia idoneo, come procedura di screening, nell’iter valutativo-diagnostico della disfagia nella popolazione affetta da Sclerosi Multipla (SM). Trasversalmente, sono stati confrontati i punteggi relativi la DYMUS con l’età e la forma clinica di SM e i punteggi della scala EDSS con le scale oggettive utilizzate, l’età dei soggetti, la durata e la forma della malattia. Metodi: nello studio sono stati inclusi 70 pazienti con diagnosi di Sclerosi Multipla di età e sesso differenti, con un diverso andamento della malattia e punteggio alla scala EDSS (Expanded Disability Status Scale). Ai soggetti appartenenti al campione è stato somministrato il medesimo iter valutativo-diagnostico e sono stati presi in analisi i dati relativi il protocollo DYMUS, la scala DOSS (Dysphagia Outcome Severity Scale) e la FEES in stato basale. Quest’ultima è stata concretata mediante l’utilizzo di scale oggettive di valutazione per la disfagia: la PAS (Penetration and Aspiration Scale) e la PS (Pooling Score). Per l’analisi statistica sono state effettuate prove di linearità mediante regressione lineare e alcuni test specifici, quali il Kruskal-Wallis test e il Mann-Whitney test. Risultati: l’analisi statistica circa il confronto tra il questionario autovalutativo DYMUS e le scale oggettive di valutazione DOSS, PAS e PS non ha messo in luce risultati statisticamente significativi ad eccezione del confronto DYMUS/DOSS. In questo caso è emersa una correlazione di tipo inverso che conferma la coerenza tra le due differenti scale: all’aumento del punteggio del protocollo DYMUS corrisponde una diminuzione del punteggio relativo la scala DOSS. Inoltre, non è stata riscontrata alcuna correlazione di tipo lineare tra i punteggi DYMUS, l’età dei pazienti e la loro forma clinica e tra i punteggi della scala EDSS e le differenti variabili sopracitate. Conclusioni: i risultati del nostro studio evidenziano come il questionario autovalutativo DYMUS non rappresenti una metodica di screening attendibile per la popolazione di pazienti affetti da Sclerosi Multipla. I dati suggeriscono che non vi sia coerenza tra la scala soggettiva e le scale oggettive PAS e PS, compilate sulla base dell’esame fibroendoscopico della deglutizione. Tali risultati evidenziano, pertanto, i limiti del protocollo autovalutativo come test di screening per la popolazione in oggetto, considerando che risente fortemente del livello di consapevolezza del paziente. Al contrario, il confronto tra la scala DOSS e il protocollo DYMUS ha evidenziato un risultato significativo. È, però, importante tenere in considerazione che entrambi gli strumenti sono stati utilizzati sulla base delle informazioni riportate dal paziente e prescindono, quindi, dalla valutazione strumentale della deglutizione. In conclusione, sarebbe utile approfondire lo studio per comprendere se tale strumento sia sufficientemente sensibile per la popolazione in oggetto e verificare, mediante l’utilizzo di screening cognitivo, se la presenza di deterioramento cognitivo possa influire sulla consapevolezza del paziente in merito ai propri disturbi deglutitori.