Today's prison situation appears to be a place that is not very suitable for the fragile conditions of the prisoners, especially towards those with a subastance use disorder (D.U.S), because of the overcrowding of the prisons themselves and the impossibility of guaranteeing individualized treatment due to a lack of educational staff. Over the years, alternative measures of detention have been implemented to address these problems. The latter in the Italian legal system are measures that aim to achieve the re-educational function of the sentence, allowing a person who has been assigned a sentence to serve it outside the prison. The paper analyzes alternative measures of detention, namely probation for social service, home detention and semi-liberty that are used against subjects with substance use disorder. The therapeutic community fits into this context which, thanks to its specific educational projects, represents an indisputable resource capable of providing the tools suitable for promoting, developing and intensifying social responsibility and care.Therefore, It represents a personal research work carried out in a therapeutic community that hosts users with D.U.S in an alternative measure in order to show what life in the community can offer, on a daily basis. It allows the person to develop skills, abilities and motivations in a space and time shared with other users and with a multidisciplinary team. To this end, it is necessary and useful to increase the projects regarding alternative measures to prison.
La situazione odierna carceraria risulta essere un luogo poco adatto alle condizioni di fragilità dei detenuti, in particolar modo nei confronti di chi presenta un disturbo da sostanze (D.U.S), a causa del sovraffollamento delle carceri stesse e dell’impossibilità di garantire un trattamento individualizzato a causa di un organico carente di figure educative. Negli anni per fronteggiare questi problemi sono state realizzate le misure alternative alla detenzione. Quest’ ultime nell’ ordinamento giuridico italiano sono provvedimenti che hanno lo scopo di realizzare la funzione rieducativa della pena, permettendo ad un soggetto a cui è stata attribuita una pena di scontarla al di fuori del carcere. L’ elaborato analizza le misure alternative alla detenzione, ossia l’affidamento in prova al servizio sociale, la detenzione domiciliare e la semilibertà che vengono impiegate nei confronti di soggetti con disturbo da uso di sostanze. In questo contesto si inserisce la comunità terapeutica che, grazie alla specifica progettualità educativa, rappresenta un' indiscutibile risorsa in grado di fornire gli strumenti adatti a promuovere, sviluppare e intensificare la responsabilizzazione sociale e la cura. Pertanto viene rappresentato un lavoro di ricerca personale svolto in una comunità terapeutica che ospita utenti con D.U.S in misura alternativa al fine di mostrare cosa la vita in comunità possa offrire quotidianamente. Consente alla persona di sviluppare competenze, abilità e motivazioni in uno spazio e in un tempo condiviso con altri utenti e con un'équipe multidisciplinare. Si dimostra necessario ed utile, a tal fine, incrementare i progetti riguardo le misure alternative al carcere.
Le misure alternative alla detenzione per i tossicodipendenti: analisi di una realtà complessa
DIAZ, VANESSA
2019/2020
Abstract
La situazione odierna carceraria risulta essere un luogo poco adatto alle condizioni di fragilità dei detenuti, in particolar modo nei confronti di chi presenta un disturbo da sostanze (D.U.S), a causa del sovraffollamento delle carceri stesse e dell’impossibilità di garantire un trattamento individualizzato a causa di un organico carente di figure educative. Negli anni per fronteggiare questi problemi sono state realizzate le misure alternative alla detenzione. Quest’ ultime nell’ ordinamento giuridico italiano sono provvedimenti che hanno lo scopo di realizzare la funzione rieducativa della pena, permettendo ad un soggetto a cui è stata attribuita una pena di scontarla al di fuori del carcere. L’ elaborato analizza le misure alternative alla detenzione, ossia l’affidamento in prova al servizio sociale, la detenzione domiciliare e la semilibertà che vengono impiegate nei confronti di soggetti con disturbo da uso di sostanze. In questo contesto si inserisce la comunità terapeutica che, grazie alla specifica progettualità educativa, rappresenta un' indiscutibile risorsa in grado di fornire gli strumenti adatti a promuovere, sviluppare e intensificare la responsabilizzazione sociale e la cura. Pertanto viene rappresentato un lavoro di ricerca personale svolto in una comunità terapeutica che ospita utenti con D.U.S in misura alternativa al fine di mostrare cosa la vita in comunità possa offrire quotidianamente. Consente alla persona di sviluppare competenze, abilità e motivazioni in uno spazio e in un tempo condiviso con altri utenti e con un'équipe multidisciplinare. Si dimostra necessario ed utile, a tal fine, incrementare i progetti riguardo le misure alternative al carcere.File | Dimensione | Formato | |
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