Con il termine ¿inquinamento¿ si intende un'alterazione dell'ambiente (di origine naturale o antropica) che causa deterioramenti durevoli o temporanei all'ecosistema e che può determinare danni all'ambiente stesso e alla salute dell'uomo (e degli animali). Particelle e fibre aerodisperse per cause naturali o antropiche possono costituire un tipo di inquinamento. Se di piccole dimensioni, possono rimanere sospese in aria per molto tempo, essere trasportate a lunga distanza e quindi essere presenti anche laddove non vi sono sorgenti. Se respirate in quantità elevate (oppure basse, ma per periodi prolungati) possono essere causa di danni e patologie a carico principalmente dell'apparato respiratorio. Parte delle fibre inorganiche respirate viene espulsa attraverso l'urina; quelle ingerite (per esempio bevendo acqua potabile che le contiene) sono invece espulse principalmente attraverso le feci. Sulla base di tali conoscenze e nel tentativo di capire che tipo di polveri e fibre inorganiche sono respirate da coorti selezionate in determinati ambienti, si è deciso di analizzare campioni di urina prelevati da studenti di due scuole medie inferiori situate rispettivamente nel sito urbano di Chivasso e nel sito di campagna di Casalborgone. I risultati ottenuti mostrano che la maggioranza dei composti inorganici rilevati deriva prevalentemente da sorgenti antropiche. Il gruppo dei fillosilicati è risultato il più abbondante (32,57%) come atteso data la massiccia presenza e relativa aerodispersione di questi composti in molteplici manufatti (soprattutto nel settore edilizio). Fibre inorganiche sono state rilevate in notevole quantità e identificate principalmente come composti artificiali con netta prevalenza di quelli vetrosi (73,74%). Questo dato è spiegabile con la massiccia presenza e relativa aerodispersione delle fibre artificiali in molteplici manufatti dato il vasto utilizzo in seguito alla cessazione dell'impiego di amianto. Fibre di amianto sono state rinvenute in bassa quantità in 4 dei 20 campioni analizzati. In 3 dei 4 casi sono rappresentate da tremolite di amianto (10,1%) e minerali del gruppo del serpentino (2,2%), ma l'assenza di rocce e/o materiali contenenti il suddetto amianto nelle aree considerate fa presumere che l'esposizione dei soggetti in questione abbia origine da sorgenti poste a notevole distanza dagli edifici scolastici. In un caso è stata rilevata una concentrazione molto alta di fibre di tremolite di amianto (88,28%) e la quasi totale assenza di fibre artificiali (0,78%). Nel tentativo di spiegare la massiccia presenza di fibre nell'urina, il caso è stato approfondito con ulteriori indagini. I sopralluoghi effettuati nelle vicinanze dell'abitazione del soggetto non hanno però rivelato presenza di materiali e/o rocce contenenti tremolite di amianto e cause di dispersione Inoltre le analisi sia di campioni di urina ottenuti recentemente dal soggetto in questione, dal fratello e dai genitori, sia di campioni di acqua prelevati nel luogo di villeggiatura della famiglia, non hanno mostrato presenza del suddetto amianto. E' ipotizzabile che il soggetto (nei mesi precedenti il primo prelievo di urina) abbia subito una massiccia esposizione (naturale e/o antropica) e/o abbia ingerito acqua contenente elevate quantità di tremolite di amianto durante la frequentazione di luoghi in cui litologie affioranti, massi o lastre contenenti tremolite di amianto, erano sottoposti a scavi e aerodisperdevano elevate quantità di fibre.
Valutazione dell'esposizione recente a fibre e polveri inorganiche di soggetti giovani tramite indagine mineralogica di urine
OSSINO, DANIEL SEBASTIAN
2010/2011
Abstract
Con il termine ¿inquinamento¿ si intende un'alterazione dell'ambiente (di origine naturale o antropica) che causa deterioramenti durevoli o temporanei all'ecosistema e che può determinare danni all'ambiente stesso e alla salute dell'uomo (e degli animali). Particelle e fibre aerodisperse per cause naturali o antropiche possono costituire un tipo di inquinamento. Se di piccole dimensioni, possono rimanere sospese in aria per molto tempo, essere trasportate a lunga distanza e quindi essere presenti anche laddove non vi sono sorgenti. Se respirate in quantità elevate (oppure basse, ma per periodi prolungati) possono essere causa di danni e patologie a carico principalmente dell'apparato respiratorio. Parte delle fibre inorganiche respirate viene espulsa attraverso l'urina; quelle ingerite (per esempio bevendo acqua potabile che le contiene) sono invece espulse principalmente attraverso le feci. Sulla base di tali conoscenze e nel tentativo di capire che tipo di polveri e fibre inorganiche sono respirate da coorti selezionate in determinati ambienti, si è deciso di analizzare campioni di urina prelevati da studenti di due scuole medie inferiori situate rispettivamente nel sito urbano di Chivasso e nel sito di campagna di Casalborgone. I risultati ottenuti mostrano che la maggioranza dei composti inorganici rilevati deriva prevalentemente da sorgenti antropiche. Il gruppo dei fillosilicati è risultato il più abbondante (32,57%) come atteso data la massiccia presenza e relativa aerodispersione di questi composti in molteplici manufatti (soprattutto nel settore edilizio). Fibre inorganiche sono state rilevate in notevole quantità e identificate principalmente come composti artificiali con netta prevalenza di quelli vetrosi (73,74%). Questo dato è spiegabile con la massiccia presenza e relativa aerodispersione delle fibre artificiali in molteplici manufatti dato il vasto utilizzo in seguito alla cessazione dell'impiego di amianto. Fibre di amianto sono state rinvenute in bassa quantità in 4 dei 20 campioni analizzati. In 3 dei 4 casi sono rappresentate da tremolite di amianto (10,1%) e minerali del gruppo del serpentino (2,2%), ma l'assenza di rocce e/o materiali contenenti il suddetto amianto nelle aree considerate fa presumere che l'esposizione dei soggetti in questione abbia origine da sorgenti poste a notevole distanza dagli edifici scolastici. In un caso è stata rilevata una concentrazione molto alta di fibre di tremolite di amianto (88,28%) e la quasi totale assenza di fibre artificiali (0,78%). Nel tentativo di spiegare la massiccia presenza di fibre nell'urina, il caso è stato approfondito con ulteriori indagini. I sopralluoghi effettuati nelle vicinanze dell'abitazione del soggetto non hanno però rivelato presenza di materiali e/o rocce contenenti tremolite di amianto e cause di dispersione Inoltre le analisi sia di campioni di urina ottenuti recentemente dal soggetto in questione, dal fratello e dai genitori, sia di campioni di acqua prelevati nel luogo di villeggiatura della famiglia, non hanno mostrato presenza del suddetto amianto. E' ipotizzabile che il soggetto (nei mesi precedenti il primo prelievo di urina) abbia subito una massiccia esposizione (naturale e/o antropica) e/o abbia ingerito acqua contenente elevate quantità di tremolite di amianto durante la frequentazione di luoghi in cui litologie affioranti, massi o lastre contenenti tremolite di amianto, erano sottoposti a scavi e aerodisperdevano elevate quantità di fibre.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/19662