Il Premio Nobel per l'Economia Elinor Ostrom, grazie ai suoi studi e alla verifica empirica su casi reali distribuiti nei vari continenti, ha portato alla riscoperta della gestione dei beni collettivi, identificando una terza via fra Stato e Mercato per l'amministrazione di beni, anche particolari quali i beni collettivi globali come l'atmosfera, il clima o gli oceani ed anche una valida alternativa per la gestione di beni fondiari in molti paesi in difficoltà soprattutto in Asia e in Africa. La professoressa Ostrom ha smentito alcune certezze apocalittiche createsi nel pensiero comune sulle proprietà collettive soprattutto dopo la diffusione del testo ¿tragedy of the commons¿ di Garrett Hardin, uno degli ultimi pensieri negativi sull'amministrazione comune che nascono da lontano e da personaggi illustri quali Aristotele e Hobbes. Nel libro Governing the Commons: The Evolution of Institutions for Collective Action l'insigne economista americana, oltre ad aver mostrato che anche la privatizzazione e la gestione pubblica possono fallire, ha formulato un elenco di condizioni che permettono il governo comunitario del common, tra i quali spiccano la partecipazione diretta degli utilizzatori al monitoraggio, la gradualità delle sanzioni ai trasgressori, la comunicazione faccia a faccia, la possibilità di escludere gli estranei e l'assenza di cambiamenti tecnici o sociali. In Italia esistono diverse gestioni collettive il cui successo è confermato da una esistenza plurisecolare che in qualche caso diventa millenaria. Tra le altre si evidenziano le sei Partecipanze Agrarie Emiliane, le Regole Ampezzane e la Partecipanza Boschiva di Trino Vercellese, tutte amministrazioni comunitarie che confermano le ipotesi della professoressa Ostrom. La Partecipanza Agraria di Nonantola, attualmente proprietaria di 760 ettari di terreno prevalentemente agricolo, affonda le sue radici nella concessione enfiteutica dell'abate Gotescalco datata anno 1058 e di tutte le successive rinnovazioni fino al 23 luglio 1961, i cui beneficiari, gli appropriatori per dirla alla Ostrom, sono gli appartenenti a 22 famiglie nonantolane legate a quella terra anche dal vincolo ¿dell'incolato¿, ovvero dall'obbligo di residenza. Con caratteristiche molto simili alla Partecipanza nonantolana, il Consorzio dei Partecipanti di S.G. in P.to, gestisce dall'anno 1170 una superficie oggi tre volte superiore a quella dei vicini modenesi con attenzione a tecniche agricole innovative e d'avanguardia ma sempre rispettose di una sana agricoltura ed al bene morale dei partecipanti e non solo. Le gestioni collettive in genere ed ancor più le sei Partecipanze emiliane sono caratterizzate da valori comuni che si possono sintetizzare nei seguenti: il valore della solidarietà, il valore del rispetto per la terra ricevuta, il valore dell'identità, il valore di un altro modo di possedere ed il valore dell'uguaglianza. Anche a questi valori e grazie alla generosità ed alla solidarietà di gran parte dei cittadini di Nonantola, primi fra tutti il parroco don Arrigo Beccari e il medico del paese dott. Giuseppe Moreali, 107 giovani ebrei di nazionalità tedesca, austriaca, polacca e iugoslava, conosciuti come i ragazzi di Villa Emma, rimasti perlopiù orfani dei genitori, furono salvati dalla ferocia nazista nei giorni successivi l'armistizio. La Partecipanza Agraria, una terza via fra Stato e Mercato che si perpetua attraverso i secoli e che si propone come un'alternativa economica per il futuro.

La gestione collettiva delle risorse; una terza via tra stato e mercato L'attualità alla riscoperta dei valori del passato: La Partecipanza Agraria a Nonantola e a San Giovanni in Persiceto

DIMICCOLI, NICOLA
2010/2011

Abstract

Il Premio Nobel per l'Economia Elinor Ostrom, grazie ai suoi studi e alla verifica empirica su casi reali distribuiti nei vari continenti, ha portato alla riscoperta della gestione dei beni collettivi, identificando una terza via fra Stato e Mercato per l'amministrazione di beni, anche particolari quali i beni collettivi globali come l'atmosfera, il clima o gli oceani ed anche una valida alternativa per la gestione di beni fondiari in molti paesi in difficoltà soprattutto in Asia e in Africa. La professoressa Ostrom ha smentito alcune certezze apocalittiche createsi nel pensiero comune sulle proprietà collettive soprattutto dopo la diffusione del testo ¿tragedy of the commons¿ di Garrett Hardin, uno degli ultimi pensieri negativi sull'amministrazione comune che nascono da lontano e da personaggi illustri quali Aristotele e Hobbes. Nel libro Governing the Commons: The Evolution of Institutions for Collective Action l'insigne economista americana, oltre ad aver mostrato che anche la privatizzazione e la gestione pubblica possono fallire, ha formulato un elenco di condizioni che permettono il governo comunitario del common, tra i quali spiccano la partecipazione diretta degli utilizzatori al monitoraggio, la gradualità delle sanzioni ai trasgressori, la comunicazione faccia a faccia, la possibilità di escludere gli estranei e l'assenza di cambiamenti tecnici o sociali. In Italia esistono diverse gestioni collettive il cui successo è confermato da una esistenza plurisecolare che in qualche caso diventa millenaria. Tra le altre si evidenziano le sei Partecipanze Agrarie Emiliane, le Regole Ampezzane e la Partecipanza Boschiva di Trino Vercellese, tutte amministrazioni comunitarie che confermano le ipotesi della professoressa Ostrom. La Partecipanza Agraria di Nonantola, attualmente proprietaria di 760 ettari di terreno prevalentemente agricolo, affonda le sue radici nella concessione enfiteutica dell'abate Gotescalco datata anno 1058 e di tutte le successive rinnovazioni fino al 23 luglio 1961, i cui beneficiari, gli appropriatori per dirla alla Ostrom, sono gli appartenenti a 22 famiglie nonantolane legate a quella terra anche dal vincolo ¿dell'incolato¿, ovvero dall'obbligo di residenza. Con caratteristiche molto simili alla Partecipanza nonantolana, il Consorzio dei Partecipanti di S.G. in P.to, gestisce dall'anno 1170 una superficie oggi tre volte superiore a quella dei vicini modenesi con attenzione a tecniche agricole innovative e d'avanguardia ma sempre rispettose di una sana agricoltura ed al bene morale dei partecipanti e non solo. Le gestioni collettive in genere ed ancor più le sei Partecipanze emiliane sono caratterizzate da valori comuni che si possono sintetizzare nei seguenti: il valore della solidarietà, il valore del rispetto per la terra ricevuta, il valore dell'identità, il valore di un altro modo di possedere ed il valore dell'uguaglianza. Anche a questi valori e grazie alla generosità ed alla solidarietà di gran parte dei cittadini di Nonantola, primi fra tutti il parroco don Arrigo Beccari e il medico del paese dott. Giuseppe Moreali, 107 giovani ebrei di nazionalità tedesca, austriaca, polacca e iugoslava, conosciuti come i ragazzi di Villa Emma, rimasti perlopiù orfani dei genitori, furono salvati dalla ferocia nazista nei giorni successivi l'armistizio. La Partecipanza Agraria, una terza via fra Stato e Mercato che si perpetua attraverso i secoli e che si propone come un'alternativa economica per il futuro.
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