Gabriella Colasanto Matricola 308058 CORSO DI LAUREA IN INFORMAZIONE SCIENTIFICA SUL FARMACO ABSTRACT DELLA TESI: TERAPIA RADIOISOTOPICA NELL'IPERTIROIDISMO: CONFRONTO CON I FARMACI ANTITIROIDEI La tesi tratta degli attuali approcci terapeutici per la cura dell'ipertiroidismo, ovvero la terapia farmacologica con antitiroidei di sintesi (propiltiouracile, metimazolo e il suo prodrug carbimazolo) e la terapia radioisotopica con ¹³¹I, messi a confronto, poiché non c'è ancora un consenso a livello mondiale tra gli Endocrinologi circa il miglior trattamento. È presente una parte introduttiva sulla fisiologia della tiroide che illustra la sintesi, il meccanismo d'azione e gli effetti degli ormoni tiroidei, concetti necessari per comprendere sia la condizione alla base della patologia in sé e della tireotossicosi, sia il meccanismo d'azione di entrambe le alternative terapeutiche. La seconda parte della tesi esamina in modo dettagliato la terapia farmacologica, privilegiando il metimazolo, in quanto unico farmaco autorizzato in Italia per la cura dell'ipertiroidismo. Oltre alla farmacodinamica e alla farmacocinetica, viene discusso l'uso terapeutico della molecola, piu idonea a forme di ipertiroidismo lieve, in pazienti giovani e/o con ghiandola piccola e in donne in gravidanza in quanto lo iodio-131 è chiaramente controindicato. Nelle forme di ipertiroidismo più grave, il metimazolo è associato allo ¹³¹I, seppure opportunamente sospeso almeno due giorni prima la radioterapia poiché esso si è dimostrato avere un'influenza negativa sulla captazione tiroidea del radioisotopo. Circa il 70% dei pazienti va incontro a recidiva dell'ipertiroidismo dopo primo ciclo di trattamento con farmaci antitiroidei; si rendono quindi necessari lunghi periodi di trattamento durante i quali il paziente dev'essere sottoposto a controlli periodici (emocromocitometrico, transaminasi, ¿) a causa della potenziale tossicità midollare ed epatica della molecola. È stato applicato l'algoritmo di Naranjo alle 19 ADR individuate attraverso una ricerca sulla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (01/01/2005- 20/03/2007); esso ha dimostrato un nesso causale tra metimazolo ed evento avverso. Alla luce di ciò, si rende sempre più ragione all'ampio uso della terapia radioisotopica come trattamento definitivo dell'ipertiroidismo. La terza parte della mia tesi illustra appunto questa alternativa di trattamento, risaltandone l'uso terapeutico: lo ¹³¹I si sta rivelando sempre più il trattamento di prima linea anche in Italia per la cura del Morbo di Basedow, del gozzo nodulare tossico e dell'adenoma tossico, in quanto i farmaci antitiroidei non permettono una risoluzione permanente dell'ipertiroidismo. In più vengono presi in considerazione gli aspetti normativi ed organizzativi che caratterizzano questo tipo di trattamento. In conclusione, nell'ultima parte della tesi vengono riportati i dati osservati presso l'unità Operativa di Medicina Nucleare dell' ASO San Luigi Gonzaga di Orbassano. Nel periodo che va dal 01/10/2010 al 30/09/2011 sono stati indicati a trattamento radioisotopico per la cura dell'ipertiroidismo 125 pazienti; il dato che emerge è l'elevato numero di pazienti (93) in precedente tarepia con metimazolo, alcuni anche da piu di 10 anni, che hanno espresso esplicito consenso a trattamento definitivo con iodio-131.

Terapia radioisotopica nell'ipertiroidismo: confronto con i farmaci antitiroidei

COLASANTO, GABRIELLA
2010/2011

Abstract

Gabriella Colasanto Matricola 308058 CORSO DI LAUREA IN INFORMAZIONE SCIENTIFICA SUL FARMACO ABSTRACT DELLA TESI: TERAPIA RADIOISOTOPICA NELL'IPERTIROIDISMO: CONFRONTO CON I FARMACI ANTITIROIDEI La tesi tratta degli attuali approcci terapeutici per la cura dell'ipertiroidismo, ovvero la terapia farmacologica con antitiroidei di sintesi (propiltiouracile, metimazolo e il suo prodrug carbimazolo) e la terapia radioisotopica con ¹³¹I, messi a confronto, poiché non c'è ancora un consenso a livello mondiale tra gli Endocrinologi circa il miglior trattamento. È presente una parte introduttiva sulla fisiologia della tiroide che illustra la sintesi, il meccanismo d'azione e gli effetti degli ormoni tiroidei, concetti necessari per comprendere sia la condizione alla base della patologia in sé e della tireotossicosi, sia il meccanismo d'azione di entrambe le alternative terapeutiche. La seconda parte della tesi esamina in modo dettagliato la terapia farmacologica, privilegiando il metimazolo, in quanto unico farmaco autorizzato in Italia per la cura dell'ipertiroidismo. Oltre alla farmacodinamica e alla farmacocinetica, viene discusso l'uso terapeutico della molecola, piu idonea a forme di ipertiroidismo lieve, in pazienti giovani e/o con ghiandola piccola e in donne in gravidanza in quanto lo iodio-131 è chiaramente controindicato. Nelle forme di ipertiroidismo più grave, il metimazolo è associato allo ¹³¹I, seppure opportunamente sospeso almeno due giorni prima la radioterapia poiché esso si è dimostrato avere un'influenza negativa sulla captazione tiroidea del radioisotopo. Circa il 70% dei pazienti va incontro a recidiva dell'ipertiroidismo dopo primo ciclo di trattamento con farmaci antitiroidei; si rendono quindi necessari lunghi periodi di trattamento durante i quali il paziente dev'essere sottoposto a controlli periodici (emocromocitometrico, transaminasi, ¿) a causa della potenziale tossicità midollare ed epatica della molecola. È stato applicato l'algoritmo di Naranjo alle 19 ADR individuate attraverso una ricerca sulla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (01/01/2005- 20/03/2007); esso ha dimostrato un nesso causale tra metimazolo ed evento avverso. Alla luce di ciò, si rende sempre più ragione all'ampio uso della terapia radioisotopica come trattamento definitivo dell'ipertiroidismo. La terza parte della mia tesi illustra appunto questa alternativa di trattamento, risaltandone l'uso terapeutico: lo ¹³¹I si sta rivelando sempre più il trattamento di prima linea anche in Italia per la cura del Morbo di Basedow, del gozzo nodulare tossico e dell'adenoma tossico, in quanto i farmaci antitiroidei non permettono una risoluzione permanente dell'ipertiroidismo. In più vengono presi in considerazione gli aspetti normativi ed organizzativi che caratterizzano questo tipo di trattamento. In conclusione, nell'ultima parte della tesi vengono riportati i dati osservati presso l'unità Operativa di Medicina Nucleare dell' ASO San Luigi Gonzaga di Orbassano. Nel periodo che va dal 01/10/2010 al 30/09/2011 sono stati indicati a trattamento radioisotopico per la cura dell'ipertiroidismo 125 pazienti; il dato che emerge è l'elevato numero di pazienti (93) in precedente tarepia con metimazolo, alcuni anche da piu di 10 anni, che hanno espresso esplicito consenso a trattamento definitivo con iodio-131.
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