Le idee e le affermazioni dell' antropologo Cesare Lombroso, così a lungo discusse e così a lungo ritenute estreme, sembrano oggi anche solo marginalmente riemergere. Principalmente, Lombroso (1835-1909) sosteneva che specifiche conformazioni cerebrali rappresentavano la causa della predisposizione del soggetto alla commissione di crimini; egli parlava di ¿ delinquenti per nascita¿ indicando che l' origine del comportamento criminale era insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente diversa dall' uomo normale in quanto caratterizzata da ¿atavismi¿ ( anomalie). Certo oggi sappiamo, grazie ai numerosi studi scientifici, che il comportamento umano non può essere spiegato in modo prettamente deterministico. La letteratura psicologica ci ha insegnato, negli ultimi anni, a parlare di comportamento - prima animale e poi umano- da diversi punti di vista; come sappiamo, infatti, si sono sviluppate diverse correnti psicologiche, sociologiche, antropologiche, genetiche, molecolari, neuroscientifiche al riguardo. L' approccio olistico ci ha permesso, infatti, di sostenere la presenza di molteplici e differenti fattori influenti sulla condotta umana: i geni, l' ambiente, le contingenze, il temperamento, le esperienze soggettive, ecc. Grazie alla diversa visione del soggetto, inteso nella sua globalità, è cambiata anche l' idea di salute e di malattia ( fisica e mentale): l' OMS ( l' Organizzazione Mondiale della Sanità) considera la salute all' interno di un continuum benessere- malattia, non più come pura assenza di malattia, ma come stato reso tale da influenze biologiche, psicologiche, sociali, ambientali interrelate tra loro. L' OMS definisce, conseguentemente, la salute come ¿ stato di benessere fisico, psicologico e sociale¿ ( OMS, 1986). Da un lato, quindi, le nuove scoperte scientifiche ci hanno fatto prendere le distanze dalle radicali e limitative idee lombrosiane; dall' altro però le neuroscienze, sottolineando la fondamentale importanza dell' apparato neurale e della struttura cerebrale rispetto al comportamento umano, sembrano portare alla luce una sorta di ¿neolombrosismo¿. L' elaborato che segue è nato dal profondo interesse, maturato durante il percorso di studi universitari, nei riguardi dei diversi e molteplici fattori e concause che agiscono alla base dei comportamenti antisociali e criminali, volendo anche sottolineare l' esistenza di quel margine d' azione all' interno del quale l'uomo sembra non avere alcun potere.
Condotte antisociali e criminali tra psicopatologia e neuropsicologia
MOROSINI, FRANCESCA
2011/2012
Abstract
Le idee e le affermazioni dell' antropologo Cesare Lombroso, così a lungo discusse e così a lungo ritenute estreme, sembrano oggi anche solo marginalmente riemergere. Principalmente, Lombroso (1835-1909) sosteneva che specifiche conformazioni cerebrali rappresentavano la causa della predisposizione del soggetto alla commissione di crimini; egli parlava di ¿ delinquenti per nascita¿ indicando che l' origine del comportamento criminale era insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale, persona fisicamente diversa dall' uomo normale in quanto caratterizzata da ¿atavismi¿ ( anomalie). Certo oggi sappiamo, grazie ai numerosi studi scientifici, che il comportamento umano non può essere spiegato in modo prettamente deterministico. La letteratura psicologica ci ha insegnato, negli ultimi anni, a parlare di comportamento - prima animale e poi umano- da diversi punti di vista; come sappiamo, infatti, si sono sviluppate diverse correnti psicologiche, sociologiche, antropologiche, genetiche, molecolari, neuroscientifiche al riguardo. L' approccio olistico ci ha permesso, infatti, di sostenere la presenza di molteplici e differenti fattori influenti sulla condotta umana: i geni, l' ambiente, le contingenze, il temperamento, le esperienze soggettive, ecc. Grazie alla diversa visione del soggetto, inteso nella sua globalità, è cambiata anche l' idea di salute e di malattia ( fisica e mentale): l' OMS ( l' Organizzazione Mondiale della Sanità) considera la salute all' interno di un continuum benessere- malattia, non più come pura assenza di malattia, ma come stato reso tale da influenze biologiche, psicologiche, sociali, ambientali interrelate tra loro. L' OMS definisce, conseguentemente, la salute come ¿ stato di benessere fisico, psicologico e sociale¿ ( OMS, 1986). Da un lato, quindi, le nuove scoperte scientifiche ci hanno fatto prendere le distanze dalle radicali e limitative idee lombrosiane; dall' altro però le neuroscienze, sottolineando la fondamentale importanza dell' apparato neurale e della struttura cerebrale rispetto al comportamento umano, sembrano portare alla luce una sorta di ¿neolombrosismo¿. L' elaborato che segue è nato dal profondo interesse, maturato durante il percorso di studi universitari, nei riguardi dei diversi e molteplici fattori e concause che agiscono alla base dei comportamenti antisociali e criminali, volendo anche sottolineare l' esistenza di quel margine d' azione all' interno del quale l'uomo sembra non avere alcun potere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/19569