Forests in Piedmont reveal inefficiencies, abandon and ageing. It must be also considered the property is really fragmented and forests are usually collocated in alpine regions. Italian forests occupy 30% of national territory and raise exponentially. In Piedmont, forests cover 940 thousand hectares. In Italy, the property is divided in the following way:- Private property; (65% dedicated to copse)- Public property; (35% dedicated to timber trees).Of course these are structural limitations that can prevent the sector to grow up.With the expression ¿forestry associations¿ are meant all the situations and processes that have in common an active participation and an integration of the goals of all the stakeholders of this sector. Associations can be classified regarding the geographical region in which they are active, e.g. Europeans, nationals, regional, local. In 1991, a research conducted in Piedmont, stated out that at a regional level were working two organizations: the High Susa Valley Forestry Consortium and the Piedicavallo Forestry Consortium. These two had the management of almost 55 thousand hectares. Nowadays, in Piedmont, are working about ten associations that have the control of 90 thousand hectares of forests. ¿Forestry associations¿ can also be composed by forestry companies, which are raising their importance in wood supply ¿ chain. Forestry consortium are not a modern integrated management and originally had the aim to bring together all the owners. In this way it was possible to guarantee the cheapest possible the cost of management of the forests. As the private property is really common is necessary to make all the private owners part of these ¿forestry associations¿. The research conducted identified some legal subjects to which is possible to refer. These are: Association, Consortium. These are the basis to start an integrated management, but there is lack of funding, that really affects all the projects. It would be suitable to have available lower amounts of money, but with a continuity in order to guarantee to all the subjects that work in this sector a prospective for the future.
La situazione forestale del Piemonte si presenta in condizioni di inefficienza con fenomeni di abbandono e invecchiamento. Inoltre la proprietà forestale risulta altamente frammentata e la sua ubicazione è concentrata nelle zone montane. Le foreste italiane coprono circa il 30% della superficie nazionale, e continuano a espandersi in maniera esponenziale. La superficie forestale in Piemonte è di circa 940 mila ettari. Le foreste italiane si dividono fra proprietà privata, circa 65%, principalmente destinata a ceduo, e proprietà pubblica, circa il 35%, maggiormente destinata all'alto fusto. Tutte queste sono limitazioni strutturali oggettive che possono ostacolare concretamente la crescita del settore. Con l'espressione ¿associazionismo forestale¿ si intendono varie situazioni e processi tutti accomunati dalla partecipazione attiva e da un'integrazione di intenti di diversi portatori di interessi. Le associazioni sono ordinate a seconda del loro livello geografico di azione: europee, nazionali, regionali e locali. Secondo una ricerca svolta nel 1991 in Piemonte erano presenti due unità di gestione: il Consorzio Forestale Alta Val di Susa e il Consorzio Forestale di Piedicavallo, con un totale di circa 55 mila ettari gestiti. Attualmente sono presenti sul territorio piemontese una decina di associazioni operanti nella gestione forestale che complessivamente gestiscono poco meno di 90 mila ettari. All'interno delle forme associative forestali, tra coloro che possono farne parte, proprietari pubblici e privati, si trovano anche le imprese forestali che stanno gradualmente ottenendo un'importanza sempre maggiore all'interno della filiera legno. I consorzi forestali sono uno strumento antico e nella loro funzione tradizionale avevano l'obiettivo di riunire i proprietari per garantire loro una economicità nella gestione, particolarmente evidente nel caso di proprietà fondiaria altamente frammentata. In considerazione dell'ingente quantità della proprietà privata, viene rivolta particolare attenzione alla necessità di coinvolgerla nelle forme di aggregazione. La ricerca effettuata ha portato ad individuare le figure giuridiche a cui è possibile fare riferimento. Queste sono: l'Associazione Forestale e il Consorzio Forestale. Le basi per l'avvio di una gestione associativa e un'utilizzazione sostenibile sono state create. Purtroppo la mancanza di fondi ha frenato bruscamente lo sviluppo di queste iniziative. Si ritiene, quindi, opportuno beneficiare di finanziamenti meno consistenti ma più continui nel lungo periodo per garantire maggiore sicurezza economica a chi investe in questo settore.
Forme di gestione associata delle foreste in Piemonte
RONCHIETTO, ANDREA
2012/2013
Abstract
La situazione forestale del Piemonte si presenta in condizioni di inefficienza con fenomeni di abbandono e invecchiamento. Inoltre la proprietà forestale risulta altamente frammentata e la sua ubicazione è concentrata nelle zone montane. Le foreste italiane coprono circa il 30% della superficie nazionale, e continuano a espandersi in maniera esponenziale. La superficie forestale in Piemonte è di circa 940 mila ettari. Le foreste italiane si dividono fra proprietà privata, circa 65%, principalmente destinata a ceduo, e proprietà pubblica, circa il 35%, maggiormente destinata all'alto fusto. Tutte queste sono limitazioni strutturali oggettive che possono ostacolare concretamente la crescita del settore. Con l'espressione ¿associazionismo forestale¿ si intendono varie situazioni e processi tutti accomunati dalla partecipazione attiva e da un'integrazione di intenti di diversi portatori di interessi. Le associazioni sono ordinate a seconda del loro livello geografico di azione: europee, nazionali, regionali e locali. Secondo una ricerca svolta nel 1991 in Piemonte erano presenti due unità di gestione: il Consorzio Forestale Alta Val di Susa e il Consorzio Forestale di Piedicavallo, con un totale di circa 55 mila ettari gestiti. Attualmente sono presenti sul territorio piemontese una decina di associazioni operanti nella gestione forestale che complessivamente gestiscono poco meno di 90 mila ettari. All'interno delle forme associative forestali, tra coloro che possono farne parte, proprietari pubblici e privati, si trovano anche le imprese forestali che stanno gradualmente ottenendo un'importanza sempre maggiore all'interno della filiera legno. I consorzi forestali sono uno strumento antico e nella loro funzione tradizionale avevano l'obiettivo di riunire i proprietari per garantire loro una economicità nella gestione, particolarmente evidente nel caso di proprietà fondiaria altamente frammentata. In considerazione dell'ingente quantità della proprietà privata, viene rivolta particolare attenzione alla necessità di coinvolgerla nelle forme di aggregazione. La ricerca effettuata ha portato ad individuare le figure giuridiche a cui è possibile fare riferimento. Queste sono: l'Associazione Forestale e il Consorzio Forestale. Le basi per l'avvio di una gestione associativa e un'utilizzazione sostenibile sono state create. Purtroppo la mancanza di fondi ha frenato bruscamente lo sviluppo di queste iniziative. Si ritiene, quindi, opportuno beneficiare di finanziamenti meno consistenti ma più continui nel lungo periodo per garantire maggiore sicurezza economica a chi investe in questo settore.File | Dimensione | Formato | |
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