The vineyards are generally situated in hills susceptible to water flow and therefore erosion. The loss of soil to erosion is a major degradation processes in the territory, especially as regards the quality in terms of stability and fertility. Stability of aggregates, distribution and content of soil organic matter (SOM) affect the erosion, but are qualitatively affected by agricultural management. Several authors have confirmed that the main factor in the stabilization of the organic matter is not the total amount of SOM but its composition, demonstrating that this varies in relation to management of the soil. These techniques should be designed to change as little as possible the composition (organic matter, fertility), the structure and natural biodiversity of the land so as to reduce the degradation, erosion and compaction, and thus ensure a better and more productive crops. The purpose of this thesis was to evaluate the effect of agronomic practices used in management such as grassing, green manure and weeding of inter row on the stability of aggregates and the dynamics of SOM and their mutual relations on the seasonal variations. In the three thesis, in addition to measures of erodibility (Wet aggregate stability index), analyzes were performed chemical and physico-chemical and, by the density fractionation, was evaluated by the dynamics of the organic substance, as a function of its turnover. The experiment was conducted during the year 2011 in an experimental vineyard of the estate Cannona (Carpeneto, AL) and involved an Alfisols (typic Paleustalf) and an Entisols (typic Ustorthent). The results show that in both grassing soils leads to more stable aggregates, while weeding and green manure are not particularly different. The C content and distribution of the SOM show that in both soils the thesis turf leads to an increase in the fraction of the C above and occluded in the more closely linked to the mineral phase. This is most evident in Entisols showing that in less developed and more sandy soils the cementing action of the SOM is essential in macro and microaggregates stable against erosion. This is confirmed by the improvement of all aggregate stability's parameters measured in this thesis. The overall conclusion is that, in the vineyards located on hillsides, the vulnerability of surface water erosion can be reduced significantly due the grassing of soil, which introduces or strengthens a unifying factor mainly related to the best allocation of SOM. This practice leads to a high turnover of the free and occluded organic matter (fPOM and oPOM) and has as a final product an organic matter more evolved that most probably stabilizes the aggregates. Otherwise, processing and weeding maintain conditions favoring high vulnerability and loss of soil nutrients. The grassing has demonstrated a practice still more necessary in limestone Entisols where the aggregation is dominated by bonds less stable than Alfisols.
I vigneti sono generalmente situati in colline predisposte allo scorrimento delle acque e quindi a processi erosivi. La perdita di suolo per erosione è uno dei principali processi di degradazione del territorio, soprattutto per quanto riguarda le qualità in termini di stabilità e fertilità. Stabilità degli aggregati, distribuzione e contenuto della sostanza organica del suolo (SOM) influenzano l'erosione ma sono qualitativamente influenzati dalla gestione agronomica. Diversi Autori hanno confermato che il fattore principale nella stabilizzazione della sostanza organica non è la quantità totale di SOM ma la sua composizione dimostrando che la questa varia in relazione alla gestione del suolo. Tali tecniche devono essere volte ad alterare il meno possibile la composizione (sostanza organica, fertilità), la struttura e la biodiversità naturale del terreno così da ridurne la degradazione, l'erosione ed il compattamento e garantire quindi una migliore e maggiore produttività delle colture. Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare l'effetto di pratiche agronomiche usate nella gestione quali l'inerbimento, la lavorazione con sovescio ed il diserbo dell'interfilare sulla stabilità degli aggregati e sulle dinamiche della SOM e le loro relazioni reciproche in funzione anche delle variazioni stagionali. Nelle tre tesi, oltre alle misure di erodibilità (Wet aggregate stability index), sono state eseguite analisi chimiche e fisico-chimiche e tramite il frazionamento densimetrico, è stata valutata la dinamica della sostanza organica, in funzione del suo turnover. La sperimentazione si è svolta durante l'annata 2011 in un vigneto sperimentale della Tenuta Cannona (Carpeneto, AL) e ha riguardato un Alfisuolo (Typic Paleustalf) ed un Entisuolo (Typic Ustorthent). Dai risultati si evince che in entrambi i suoli l'inerbimento determina una maggiore stabilità degli aggregati, mentre il diserbo e il sovescio non risultano particolarmente diversi. Il contenuto di C e la distribuzione della SOM evidenziano che in entrambi i suoli la tesi inerbita porta ad un aumento del C soprattutto nella frazione occlusa ed in quella più intimamente legata alla fase minerale. Ciò è più evidente nell'Entisuolo sottolineando come in suoli meno evoluti e più sabbiosi l'azione cementante della SOM è fondamentale nella creazione di macro e microaggregati stabili nei confronti dell'erosione. Questo dato è confermato dal miglioramento di tutti i parametri di misura dell'erodibilità nella tesi inerbita. Complessivamente si può concludere che, nei vigneti situati su versanti collinari, la vulnerabilità all'erosione idrica superficiale può ridursi in modo significativo grazie all'inerbimento dell'interfilare, che introduce o irrobustisce un fattore aggregante legato soprattutto alla miglior dotazione di SOM. Questa pratica porta ad un elevato turnover della sostanza organica libera e occlusa all'interno degli aggregati (fPOM ed oPOM) ed ha come prodotto finale una sostanza organica più evoluta che probabilmente stabilizza maggiormente gli aggregati. Diversamente, la lavorazione e il diserbo mantengono condizioni di elevata vulnerabilità favorendo la perdita di suolo e di nutrienti. L'inerbimento si è dimostrato una pratica ancora più necessaria in Entisuoli calcarei dove l'aggregazione è dominata da legami meno stabili rispetto agli Alfisuoli.
Effetto della gestione del vigneto sulla stabilità degli aggregati e sulle dinamiche della sostanza organica del suolo
PUSOLE, ROBERTO
2010/2011
Abstract
I vigneti sono generalmente situati in colline predisposte allo scorrimento delle acque e quindi a processi erosivi. La perdita di suolo per erosione è uno dei principali processi di degradazione del territorio, soprattutto per quanto riguarda le qualità in termini di stabilità e fertilità. Stabilità degli aggregati, distribuzione e contenuto della sostanza organica del suolo (SOM) influenzano l'erosione ma sono qualitativamente influenzati dalla gestione agronomica. Diversi Autori hanno confermato che il fattore principale nella stabilizzazione della sostanza organica non è la quantità totale di SOM ma la sua composizione dimostrando che la questa varia in relazione alla gestione del suolo. Tali tecniche devono essere volte ad alterare il meno possibile la composizione (sostanza organica, fertilità), la struttura e la biodiversità naturale del terreno così da ridurne la degradazione, l'erosione ed il compattamento e garantire quindi una migliore e maggiore produttività delle colture. Lo scopo di questa tesi è stato quello di valutare l'effetto di pratiche agronomiche usate nella gestione quali l'inerbimento, la lavorazione con sovescio ed il diserbo dell'interfilare sulla stabilità degli aggregati e sulle dinamiche della SOM e le loro relazioni reciproche in funzione anche delle variazioni stagionali. Nelle tre tesi, oltre alle misure di erodibilità (Wet aggregate stability index), sono state eseguite analisi chimiche e fisico-chimiche e tramite il frazionamento densimetrico, è stata valutata la dinamica della sostanza organica, in funzione del suo turnover. La sperimentazione si è svolta durante l'annata 2011 in un vigneto sperimentale della Tenuta Cannona (Carpeneto, AL) e ha riguardato un Alfisuolo (Typic Paleustalf) ed un Entisuolo (Typic Ustorthent). Dai risultati si evince che in entrambi i suoli l'inerbimento determina una maggiore stabilità degli aggregati, mentre il diserbo e il sovescio non risultano particolarmente diversi. Il contenuto di C e la distribuzione della SOM evidenziano che in entrambi i suoli la tesi inerbita porta ad un aumento del C soprattutto nella frazione occlusa ed in quella più intimamente legata alla fase minerale. Ciò è più evidente nell'Entisuolo sottolineando come in suoli meno evoluti e più sabbiosi l'azione cementante della SOM è fondamentale nella creazione di macro e microaggregati stabili nei confronti dell'erosione. Questo dato è confermato dal miglioramento di tutti i parametri di misura dell'erodibilità nella tesi inerbita. Complessivamente si può concludere che, nei vigneti situati su versanti collinari, la vulnerabilità all'erosione idrica superficiale può ridursi in modo significativo grazie all'inerbimento dell'interfilare, che introduce o irrobustisce un fattore aggregante legato soprattutto alla miglior dotazione di SOM. Questa pratica porta ad un elevato turnover della sostanza organica libera e occlusa all'interno degli aggregati (fPOM ed oPOM) ed ha come prodotto finale una sostanza organica più evoluta che probabilmente stabilizza maggiormente gli aggregati. Diversamente, la lavorazione e il diserbo mantengono condizioni di elevata vulnerabilità favorendo la perdita di suolo e di nutrienti. L'inerbimento si è dimostrato una pratica ancora più necessaria in Entisuoli calcarei dove l'aggregazione è dominata da legami meno stabili rispetto agli Alfisuoli.File | Dimensione | Formato | |
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