Gli stati sono i soggetti primari dell'ordinamento internazionale. Ciò che li rende automaticamente tali, e li differenzia da altre entità simili, sono la sovranità esterna (o indipendenza) e la sovranità interna. Queste due sono infatti le peculiarità che hanno spontaneamente contraddistinto gli stati nel momento in cui è giunto a compimento il processo di evoluzione nella loro forma moderna nel XVII secolo. Il riconoscimento è l'atto con cui uno o più stati prendono conoscenza del fatto che un certo ente territoriale presenta le suddette caratteristiche di sovranità e indipendenza. La teoria che in questo ambito attualmente si segue nel diritto internazionale è quella dichiarativa. Il riconoscimento è cioè considerato come un semplice atto politico che rivela la volontà di stringere relazioni internazionali con lo stato riconosciuto. Viceversa esso non ha alcuna valenza costituiva della soggettività giuridica dello stato riconosciuto: questa si acquisisce infatti automaticamente quando lo stato si rivela essere a tutti gli effetti sovrano e indipendente. Proprio in quanto atto politico il riconoscimento è discrezionale e può essere posto in essere in maniera espressa o tacita. I casi del Kosovo, dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud rivelano alcune recenti tendenze della comunità internazionale in tema di riconoscimento. Nel caso di entità territoriali secessioniste che abbiano subito gravi violazioni del diritto internazionale e che viceversa, nell'ambito di un processo di coordinazione multilaterale, diano adeguate garanzie in tema di democrazia e rispetto dei diritti umani, la comunità internazionale è propensa a concedere il riconoscimento, anche qualora i requisiti di sovranità e indipendenza siano ancora in dubbio. È quanto accaduto con il Kosovo, riconosciuto da ben ottantanove stati. Al contrario la comunità internazionale è restia a riconoscere quelle entità territoriali il cui processo di emancipazione dalla madrepatria è stato favorito da un'azione violenta e unilaterale da parte di un paese terzo e che, oltre all'assenza di una piena sovranità e indipendenza, non dimostrino di rispettare i principi basilari del diritto internazionale. È questa la condizione dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, riconosciute solo da sei stati.
Il riconoscimento degli stati nel diritto internazionale: recenti sviluppi nella prassi
BELLA, LUCA
2010/2011
Abstract
Gli stati sono i soggetti primari dell'ordinamento internazionale. Ciò che li rende automaticamente tali, e li differenzia da altre entità simili, sono la sovranità esterna (o indipendenza) e la sovranità interna. Queste due sono infatti le peculiarità che hanno spontaneamente contraddistinto gli stati nel momento in cui è giunto a compimento il processo di evoluzione nella loro forma moderna nel XVII secolo. Il riconoscimento è l'atto con cui uno o più stati prendono conoscenza del fatto che un certo ente territoriale presenta le suddette caratteristiche di sovranità e indipendenza. La teoria che in questo ambito attualmente si segue nel diritto internazionale è quella dichiarativa. Il riconoscimento è cioè considerato come un semplice atto politico che rivela la volontà di stringere relazioni internazionali con lo stato riconosciuto. Viceversa esso non ha alcuna valenza costituiva della soggettività giuridica dello stato riconosciuto: questa si acquisisce infatti automaticamente quando lo stato si rivela essere a tutti gli effetti sovrano e indipendente. Proprio in quanto atto politico il riconoscimento è discrezionale e può essere posto in essere in maniera espressa o tacita. I casi del Kosovo, dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud rivelano alcune recenti tendenze della comunità internazionale in tema di riconoscimento. Nel caso di entità territoriali secessioniste che abbiano subito gravi violazioni del diritto internazionale e che viceversa, nell'ambito di un processo di coordinazione multilaterale, diano adeguate garanzie in tema di democrazia e rispetto dei diritti umani, la comunità internazionale è propensa a concedere il riconoscimento, anche qualora i requisiti di sovranità e indipendenza siano ancora in dubbio. È quanto accaduto con il Kosovo, riconosciuto da ben ottantanove stati. Al contrario la comunità internazionale è restia a riconoscere quelle entità territoriali il cui processo di emancipazione dalla madrepatria è stato favorito da un'azione violenta e unilaterale da parte di un paese terzo e che, oltre all'assenza di una piena sovranità e indipendenza, non dimostrino di rispettare i principi basilari del diritto internazionale. È questa la condizione dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, riconosciute solo da sei stati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/19385