Negli ultimi decenni si è assistito nei paesi occidentali ad un notevole incremento del ricorso alle terapie non convenzionali, soprattutto di origine orientale come la medicina Ayurvedica. Per questo motivo si è voluto affrontare un studio di analisi quantitativa su prodotti della medicina ayurvedica acquistati in India, per determinare la presenza di metalli e di altri elementi quali: alluminio, arsenico, cadmio, calcio, cromo, ferro, fosforo, magnesio, manganese, mercurio, piombo, potassio, rame, silicio, sodio e zinco; alcuni di questi elementi (As, Cd, Cr, Hg, Pb) sono tossici già a basse concentrazioni, ma tutti (compresi i macro- e micronutrienti) possono avere effetti avversi sulla salute quando la loro concentrazione supera certi valori limite. Per le analisi sono stati utilizzati: lo spettrometro di emissione atomica a plasma ad accoppiamento induttivo (ICP ¿ AES) e lo spettrometro di massa ad alta risoluzione con sorgente a plasma ad accoppiamento induttivo (HR-ICP-MS). Sono stati analizzati sette preparati della medicina ayurvedica: campione 1: Thaaleesradhi chooranam, campione 2: Pavazha parpam, campione 3: Aswagandhi legiyam, campione 4: Thippili rasayanam, campione 5: Chandanasava, campione 6: Ashokarishta, campione 7: Vadha kesari thailam. Le concentrazioni rilevate dei singoli elementi sono state traslate in possibili quantitativi assunti giornalmente o settimanalmente seguendo la posologia; in questo modo è stato possibile notare come le concentrazioni di As, Cr, Hg e Pb siano, nei campioni 1, 2 e 4 di poco superiori ai dosaggi stabiliti da organismi a tutela della salute come JECFA (Joint FAO/WHO Food Standard Programme Codex Committee On Food Additives and Contaminants), mentre nel campione 3 solo la concentrazione del Pb è di molto superiore a tali limiti. Le elevate concentrazioni riscontrate in questi prodotti può essere dovuta ai suoli in cui sono state coltivate le piante e/o a contaminazioni durante la preparazione dei prodotti. La trattazione chemiometrica dei risultati sperimentali, mediante l'uso dell'analisi dei componenti principali (PCA) e dell'analisi a cluster gerarchico agglomerativo (HCA) ha messo in luce gruppi di campioni con caratteristiche tra loro simili, riconducibili alla presenza di elementi comuni o alla tecnica di preparazione , oppure campioni che si discostavano dagli altri per il contenuto di alcuni elementi. I risultati ottenuti confermano indicazioni di letteratura sui potenziali rischi derivanti dall'uso incontrollato di prodotti ayurvedici.

Caratterizzazione analitica di preparati della medicina ayurvedica

TESTA, MANUELA
2010/2011

Abstract

Negli ultimi decenni si è assistito nei paesi occidentali ad un notevole incremento del ricorso alle terapie non convenzionali, soprattutto di origine orientale come la medicina Ayurvedica. Per questo motivo si è voluto affrontare un studio di analisi quantitativa su prodotti della medicina ayurvedica acquistati in India, per determinare la presenza di metalli e di altri elementi quali: alluminio, arsenico, cadmio, calcio, cromo, ferro, fosforo, magnesio, manganese, mercurio, piombo, potassio, rame, silicio, sodio e zinco; alcuni di questi elementi (As, Cd, Cr, Hg, Pb) sono tossici già a basse concentrazioni, ma tutti (compresi i macro- e micronutrienti) possono avere effetti avversi sulla salute quando la loro concentrazione supera certi valori limite. Per le analisi sono stati utilizzati: lo spettrometro di emissione atomica a plasma ad accoppiamento induttivo (ICP ¿ AES) e lo spettrometro di massa ad alta risoluzione con sorgente a plasma ad accoppiamento induttivo (HR-ICP-MS). Sono stati analizzati sette preparati della medicina ayurvedica: campione 1: Thaaleesradhi chooranam, campione 2: Pavazha parpam, campione 3: Aswagandhi legiyam, campione 4: Thippili rasayanam, campione 5: Chandanasava, campione 6: Ashokarishta, campione 7: Vadha kesari thailam. Le concentrazioni rilevate dei singoli elementi sono state traslate in possibili quantitativi assunti giornalmente o settimanalmente seguendo la posologia; in questo modo è stato possibile notare come le concentrazioni di As, Cr, Hg e Pb siano, nei campioni 1, 2 e 4 di poco superiori ai dosaggi stabiliti da organismi a tutela della salute come JECFA (Joint FAO/WHO Food Standard Programme Codex Committee On Food Additives and Contaminants), mentre nel campione 3 solo la concentrazione del Pb è di molto superiore a tali limiti. Le elevate concentrazioni riscontrate in questi prodotti può essere dovuta ai suoli in cui sono state coltivate le piante e/o a contaminazioni durante la preparazione dei prodotti. La trattazione chemiometrica dei risultati sperimentali, mediante l'uso dell'analisi dei componenti principali (PCA) e dell'analisi a cluster gerarchico agglomerativo (HCA) ha messo in luce gruppi di campioni con caratteristiche tra loro simili, riconducibili alla presenza di elementi comuni o alla tecnica di preparazione , oppure campioni che si discostavano dagli altri per il contenuto di alcuni elementi. I risultati ottenuti confermano indicazioni di letteratura sui potenziali rischi derivanti dall'uso incontrollato di prodotti ayurvedici.
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