This paper addresses the regulation of so-called "atypical" evidence in criminal proceedings, i.e., evidentiary means (and methods of evidence collection) that, although outlined in Article 189 of the Italian Criminal Procedure Code, do not have specific regulation provided by law. The genesis and rationale of Article 189 of the Italian Criminal Procedure Code are examined with reference to the historical evolution, which, from the prohibition of admitting evidence not expressly foreseen, led to the recognition of the principle of non-exhaustiveness of evidence – or "tempered atypicality" – in the current criminal procedure code. The discussion continues with an effort to clarify the possible meanings of the term "atypical evidence" and, secondly, with an analysis of the conditions for the admissibility and acquisition of such evidence, as set forth in Article 189 of the Italian Criminal Procedure Code. The second part of the paper is dedicated to the analysis of "scientific evidence," with a particular focus on "new" or "controversial" scientific evidence, as well as highly specialized evidence, which, according to some doctrinal perspectives, can empirically be associated with the phenomenon of atypical evidence. It thus highlights the differences in both subject matter and methodology between judicial epistemology and scientific epistemology. The investigation then moves on to explain how "new" scientific evidence is regulated within the entire Italian evidentiary procedure, which is broken down into the stages of admission, acquisition, evaluation, and decision-making, as well as the appeals system, with particular attention given to the review process. This analysis is preceded by a review of the criteria developed in North American judicial experience concerning the admission and acquisition of "new" scientific evidence, from which Italian jurisprudential developments have originated.

Il presente elaborato affronta la tematica circa la regolamentazione nel processo penale delle prove c.d. “atipiche”, ossia i mezzi probatori (e i mezzi di ricerca della prova) che, pur essendo contemplati dal codice all’art. 189 c.p.p., non dispongono di una specifica disciplina ad opera della legge. La genesi dell’art. 189 c.p.p. e la sua ratio sono esaminate con riferimento all’evoluzione storica che dal divieto di ammissione di prove non espressamente previste ha condotto al riconoscimento del principio di non tassatività probatoria – o di c.d. “atipicità temperata” – nel codice attualmente vigente. La trattazione prosegue con l’intento di far luce sulle possibili accezioni del termine “prova atipica” ed in secondo luogo con l’esegesi delle condizioni di ammissibilità e di acquisizione della suddetta prova di cui all’art. 189 c.p.p. La seconda parte dell’elaborato è dedicata all’analisi della “prova scientifica” con particolare focus sulla prova scientifica “nuova” o “controversa” e di elevata specializzazione in quanto tema riconducibile – secondo una corrente dottrinaria – sul piano empirico al fenomeno dell’atipicità probatoria. Sono, pertanto, poste in evidenza le divergenze di oggetto nonché di metodo che intercorrono tra l’epistemologia giudiziaria e quella scientifica. In seguito, l’indagine è volta ad illustrare le modalità di regolamentazione della “nuova” prova scientifica nell’ambito dell’intero procedimento probatorio italiano – scandito nelle fasi dell’ammissione, dell’acquisizione, della valutazione e della decisione – e del sistema delle impugnazioni, con particolare approfondimento in ordine al giudizio di revisione. A tale indagine è anteposta l’analisi dei criteri formulati nell’esperienza giudiziaria nordamericana in tema di ammissione e acquisizione della “nuova” prova scientifica, a cui l’elaborazione giurisprudenziale italiana deve le sue origini.

La capacità dimostrativa della prova atipica nel processo penale

BRIATORE, GIULIA
2023/2024

Abstract

Il presente elaborato affronta la tematica circa la regolamentazione nel processo penale delle prove c.d. “atipiche”, ossia i mezzi probatori (e i mezzi di ricerca della prova) che, pur essendo contemplati dal codice all’art. 189 c.p.p., non dispongono di una specifica disciplina ad opera della legge. La genesi dell’art. 189 c.p.p. e la sua ratio sono esaminate con riferimento all’evoluzione storica che dal divieto di ammissione di prove non espressamente previste ha condotto al riconoscimento del principio di non tassatività probatoria – o di c.d. “atipicità temperata” – nel codice attualmente vigente. La trattazione prosegue con l’intento di far luce sulle possibili accezioni del termine “prova atipica” ed in secondo luogo con l’esegesi delle condizioni di ammissibilità e di acquisizione della suddetta prova di cui all’art. 189 c.p.p. La seconda parte dell’elaborato è dedicata all’analisi della “prova scientifica” con particolare focus sulla prova scientifica “nuova” o “controversa” e di elevata specializzazione in quanto tema riconducibile – secondo una corrente dottrinaria – sul piano empirico al fenomeno dell’atipicità probatoria. Sono, pertanto, poste in evidenza le divergenze di oggetto nonché di metodo che intercorrono tra l’epistemologia giudiziaria e quella scientifica. In seguito, l’indagine è volta ad illustrare le modalità di regolamentazione della “nuova” prova scientifica nell’ambito dell’intero procedimento probatorio italiano – scandito nelle fasi dell’ammissione, dell’acquisizione, della valutazione e della decisione – e del sistema delle impugnazioni, con particolare approfondimento in ordine al giudizio di revisione. A tale indagine è anteposta l’analisi dei criteri formulati nell’esperienza giudiziaria nordamericana in tema di ammissione e acquisizione della “nuova” prova scientifica, a cui l’elaborazione giurisprudenziale italiana deve le sue origini.
The demonstrative capacity of atypical evidence in criminal trial
This paper addresses the regulation of so-called "atypical" evidence in criminal proceedings, i.e., evidentiary means (and methods of evidence collection) that, although outlined in Article 189 of the Italian Criminal Procedure Code, do not have specific regulation provided by law. The genesis and rationale of Article 189 of the Italian Criminal Procedure Code are examined with reference to the historical evolution, which, from the prohibition of admitting evidence not expressly foreseen, led to the recognition of the principle of non-exhaustiveness of evidence – or "tempered atypicality" – in the current criminal procedure code. The discussion continues with an effort to clarify the possible meanings of the term "atypical evidence" and, secondly, with an analysis of the conditions for the admissibility and acquisition of such evidence, as set forth in Article 189 of the Italian Criminal Procedure Code. The second part of the paper is dedicated to the analysis of "scientific evidence," with a particular focus on "new" or "controversial" scientific evidence, as well as highly specialized evidence, which, according to some doctrinal perspectives, can empirically be associated with the phenomenon of atypical evidence. It thus highlights the differences in both subject matter and methodology between judicial epistemology and scientific epistemology. The investigation then moves on to explain how "new" scientific evidence is regulated within the entire Italian evidentiary procedure, which is broken down into the stages of admission, acquisition, evaluation, and decision-making, as well as the appeals system, with particular attention given to the review process. This analysis is preceded by a review of the criteria developed in North American judicial experience concerning the admission and acquisition of "new" scientific evidence, from which Italian jurisprudential developments have originated.
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