Delayed childbearing has become increasingly common in the past decades. Recent years have seen significant growth in mean maternal age at first childbirth as well as in number of pregnancies at advanced maternal age. Currently the rate of pregnancies of over 40-year-old woman has reached the 5%, in particular in western countries. Advanced maternal age is known to be associated with an increased risk of chromosomal abnormalities of the fetus and of early complications of pregnancy such as miscarriage and ectopic pregnancy. Several studies addressed the association of advanced maternal age with adverse pregnancy outcomes, including low birth weight, preterm birth, fetal death and stillbirth, preeclampsia, abruption, placenta previa and maternal death. However, controversies still exist about both the specific outcomes related to advanced maternal age and the strength of association. The aim of this study was to investigate maternal and perinatal outcomes in a large hospital-based cohort of women over 40 years of any parity, including twin pregnancies and pregnancies from ART. Study design: the study is a retrospective cohort study performed in the Department of Obstetrics and Gynecology, SantAnna University Hospital, University of Turin. The study included all women who delivered in this department at 24 weeks of gestation or beyond from January 2009 to December 2015. Data were obtained from the computerized obstetric and neonatal database of the hospital. The information includes maternal demographics, obstetric history, pregnancy and labor/delivery events and short-term maternal and neonatal outcome. 3798 women aged over 40 years were divided into two age groups (40-44 years and 45 years). Women aged less than 40 years were considered as controls. Primary outcome measures were maternal and perinatal complications. Complications of pregnancy included: Gestational diabetes (GDM) Gestational hypertension Mild and severe preeclampsia Placenta previa Abruption Post-partum hemorrhage Perinatal outcomes included: Preterm birth (< 34 weeks gestation) Birth weight more than 4000 g Birth weight less than 2500 g (LBW) Birth weight less than 1500 g (VLBW) Apgar score less than 7 at 5 min Major fetal anomalies Perinatal death Perinatal death included stillbirth, defined as the birth of a baby without any signs of life after 24 weeks gestation, and neonatal death defined as death before 7 completed days after birth. Comparisons were performed using Chi-square test and Fishers exact test. Univariate analysis and logistic regression analysis were performed to test the possible independent role of maternal age as a risk factor for adverse pregnancy outcome. Results: maternal age was an independent risk factor for gestational diabetes (age 40-44 years: OR 2.10, 95% CI 1.80-2.45; age 45 years: OR 2.83, 95% CI 1.79-4.46) and early-onset preeclampsia (age 40-44 years: OR 2.10; 95% CI 1.63-2.70; age 45 years OR 3.16, 95% CI 1.68-5.94). The risk of placenta previa was higher in the women aged 40-44 years (OR 1.87, 95% CI 1.36-2.57). Neonatal outcomes were similar among groups, except for the rate of birth weight less than 2500 g, which was higher in women aged 40-44 years (OR 1.27, 95% CI 1.12-1.42). However, older women showed an overall higher incidence of preterm birth. Conclusion: maternal age over 40 years is an independent risk factor for adverse pregnancy outcomes, particularly for the mother. Pregnancies in women over 40 years should be considered at risk and carefully monitored with individualized care protocols.

Negli ultimi decenni posticipare la gravidanza sta diventando sempre più comune. Recentemente si è assistito ad un aumento significativo delletà media materna alla prima gravidanza così come del numero di gravidanze ad unetà materna avanzata. Attualmente, la percentuale di gravidanze dopo i 40 anni è arrivata al 5%, soprattutto nei paesi sviluppati. Diversi studi hanno dimostrato unassociazione tra letà materna avanzata e le complicanze della gravidanza, compresi il basso peso alla nascita, il parto pretermine, la morte fetale e il nato morto, la preeclampsia, labruptio placentae, la placenta previa e la morte materna. Nonostante ciò, esistono ancora pareri discordanti riguardo le specifiche complicanze correlate alletà materna avanzata e la forza di tale associazione. Lobiettivo è stato studiare le complicanze materne e perinatali in unampia coorte di donne over 40 di qualunque parità, comprese le gravidanze gemellari e le gravidanze ART. Caratteristiche dello studio: è uno studio retrospettivo di coorte effettuato presso il Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia dellOspedale Universitario SantAnna di Torino. Sono state incluse nello studio tutte le donne che hanno partorito presso questo Dipartimento a partire dalla 24° settimana di gestazione da Gennaio 2009 a Dicembre 2015. I dati sono stati ottenuti dal database ostetrico e neonatale computerizzato dellOspedale. Le informazioni includono le caratteristiche demografiche materne, la storia ostetrica, gli eventi gravidici e legati al travaglio/parto, le complicanze a breve termine materne e neonatali. 3798 donne over 40 sono state suddivise in due gruppi (40-44 anni e 45 anni) mentre le under 40 sono state considerate come gruppo di controllo. Le complicanze gravidiche comprendono: Diabete gestazionale (GDM) Ipertensione gestazionale Preeclampsia media e severa Placenta previa Abruptio placentae Emorragia post-partum Le complicanze perinatali comprendono: Parto pretermine (< 34 settimane di eg) Peso alla nascita > 4000 g Peso alla nascita < 2500 g (LBW) Peso alla nascita > 1500 g (VLBW) Punteggio Apgar < 7 a 5 minuti Principali anomalie fetali Morte perinatale La morte perinatale include il nato morto, definito come la nascita di un bambino senza segni di vita dopo la 24° settimana di eg, e la morte neonatale definita come la morte prima di 7 giorni completi dopo la nascita. I confronti sono stati effettuati usando il test chi-quadro e il test esatto di Fisher. Lanalisi univariata e lanalisi di regressione logistica sono state impiegate per valutare il possibile ruolo indipendente delletà materna come fattore di rischio per le complicanze gravidiche. Risultati: letà materna è un fattore di rischio indipendente per il diabete gestazionale (età 40-44 anni: OR 2.10, IC 95% 1.80-2.45; età 45 anni: OR 2.83, IC 95% 1.79-4.46) e per la preeclampsia ad esordio precoce (età 40-44 anni: OR 2.10; IC 95% 1.63-2.70; età 45 anni OR 3.16, IC 95% 1.68-5.94). Il rischio di placenta previa è più alto nelle donne 40-44 anni (OR 1.87, IC 95% 1.36-2.57). Le complicanze neonatali sono simili tra i gruppi, ad eccezione della percentuale del peso alla nascita < 2500 g, che risulta maggiore nelle donne 40-44 anni (OR 1.27, IC 95% 1.12-1.42). Nel complesso, le donne attempate mostrano unincidenza maggiore di parto pretermine. Conclusioni: letà materna > 40 anni è un fattore di rischio indipendente per le complicanze gravidiche avverse, soprattutto per la madre. Le gravidanze nelle donne dopo i 40 anni dovrebbero essere considerate a rischio e attentamente monitorate con protocolli di cura individuali.

La gravidanza oltre i 40 anni: complicanze materne e perinatali

MAINOLFI, ERIKA
2018/2019

Abstract

Negli ultimi decenni posticipare la gravidanza sta diventando sempre più comune. Recentemente si è assistito ad un aumento significativo delletà media materna alla prima gravidanza così come del numero di gravidanze ad unetà materna avanzata. Attualmente, la percentuale di gravidanze dopo i 40 anni è arrivata al 5%, soprattutto nei paesi sviluppati. Diversi studi hanno dimostrato unassociazione tra letà materna avanzata e le complicanze della gravidanza, compresi il basso peso alla nascita, il parto pretermine, la morte fetale e il nato morto, la preeclampsia, labruptio placentae, la placenta previa e la morte materna. Nonostante ciò, esistono ancora pareri discordanti riguardo le specifiche complicanze correlate alletà materna avanzata e la forza di tale associazione. Lobiettivo è stato studiare le complicanze materne e perinatali in unampia coorte di donne over 40 di qualunque parità, comprese le gravidanze gemellari e le gravidanze ART. Caratteristiche dello studio: è uno studio retrospettivo di coorte effettuato presso il Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia dellOspedale Universitario SantAnna di Torino. Sono state incluse nello studio tutte le donne che hanno partorito presso questo Dipartimento a partire dalla 24° settimana di gestazione da Gennaio 2009 a Dicembre 2015. I dati sono stati ottenuti dal database ostetrico e neonatale computerizzato dellOspedale. Le informazioni includono le caratteristiche demografiche materne, la storia ostetrica, gli eventi gravidici e legati al travaglio/parto, le complicanze a breve termine materne e neonatali. 3798 donne over 40 sono state suddivise in due gruppi (40-44 anni e 45 anni) mentre le under 40 sono state considerate come gruppo di controllo. Le complicanze gravidiche comprendono: Diabete gestazionale (GDM) Ipertensione gestazionale Preeclampsia media e severa Placenta previa Abruptio placentae Emorragia post-partum Le complicanze perinatali comprendono: Parto pretermine (< 34 settimane di eg) Peso alla nascita > 4000 g Peso alla nascita < 2500 g (LBW) Peso alla nascita > 1500 g (VLBW) Punteggio Apgar < 7 a 5 minuti Principali anomalie fetali Morte perinatale La morte perinatale include il nato morto, definito come la nascita di un bambino senza segni di vita dopo la 24° settimana di eg, e la morte neonatale definita come la morte prima di 7 giorni completi dopo la nascita. I confronti sono stati effettuati usando il test chi-quadro e il test esatto di Fisher. Lanalisi univariata e lanalisi di regressione logistica sono state impiegate per valutare il possibile ruolo indipendente delletà materna come fattore di rischio per le complicanze gravidiche. Risultati: letà materna è un fattore di rischio indipendente per il diabete gestazionale (età 40-44 anni: OR 2.10, IC 95% 1.80-2.45; età 45 anni: OR 2.83, IC 95% 1.79-4.46) e per la preeclampsia ad esordio precoce (età 40-44 anni: OR 2.10; IC 95% 1.63-2.70; età 45 anni OR 3.16, IC 95% 1.68-5.94). Il rischio di placenta previa è più alto nelle donne 40-44 anni (OR 1.87, IC 95% 1.36-2.57). Le complicanze neonatali sono simili tra i gruppi, ad eccezione della percentuale del peso alla nascita < 2500 g, che risulta maggiore nelle donne 40-44 anni (OR 1.27, IC 95% 1.12-1.42). Nel complesso, le donne attempate mostrano unincidenza maggiore di parto pretermine. Conclusioni: letà materna > 40 anni è un fattore di rischio indipendente per le complicanze gravidiche avverse, soprattutto per la madre. Le gravidanze nelle donne dopo i 40 anni dovrebbero essere considerate a rischio e attentamente monitorate con protocolli di cura individuali.
Pregnancy over forty years: maternal and perinatal complications
Delayed childbearing has become increasingly common in the past decades. Recent years have seen significant growth in mean maternal age at first childbirth as well as in number of pregnancies at advanced maternal age. Currently the rate of pregnancies of over 40-year-old woman has reached the 5%, in particular in western countries. Advanced maternal age is known to be associated with an increased risk of chromosomal abnormalities of the fetus and of early complications of pregnancy such as miscarriage and ectopic pregnancy. Several studies addressed the association of advanced maternal age with adverse pregnancy outcomes, including low birth weight, preterm birth, fetal death and stillbirth, preeclampsia, abruption, placenta previa and maternal death. However, controversies still exist about both the specific outcomes related to advanced maternal age and the strength of association. The aim of this study was to investigate maternal and perinatal outcomes in a large hospital-based cohort of women over 40 years of any parity, including twin pregnancies and pregnancies from ART. Study design: the study is a retrospective cohort study performed in the Department of Obstetrics and Gynecology, SantAnna University Hospital, University of Turin. The study included all women who delivered in this department at 24 weeks of gestation or beyond from January 2009 to December 2015. Data were obtained from the computerized obstetric and neonatal database of the hospital. The information includes maternal demographics, obstetric history, pregnancy and labor/delivery events and short-term maternal and neonatal outcome. 3798 women aged over 40 years were divided into two age groups (40-44 years and 45 years). Women aged less than 40 years were considered as controls. Primary outcome measures were maternal and perinatal complications. Complications of pregnancy included: Gestational diabetes (GDM) Gestational hypertension Mild and severe preeclampsia Placenta previa Abruption Post-partum hemorrhage Perinatal outcomes included: Preterm birth (< 34 weeks gestation) Birth weight more than 4000 g Birth weight less than 2500 g (LBW) Birth weight less than 1500 g (VLBW) Apgar score less than 7 at 5 min Major fetal anomalies Perinatal death Perinatal death included stillbirth, defined as the birth of a baby without any signs of life after 24 weeks gestation, and neonatal death defined as death before 7 completed days after birth. Comparisons were performed using Chi-square test and Fishers exact test. Univariate analysis and logistic regression analysis were performed to test the possible independent role of maternal age as a risk factor for adverse pregnancy outcome. Results: maternal age was an independent risk factor for gestational diabetes (age 40-44 years: OR 2.10, 95% CI 1.80-2.45; age 45 years: OR 2.83, 95% CI 1.79-4.46) and early-onset preeclampsia (age 40-44 years: OR 2.10; 95% CI 1.63-2.70; age 45 years OR 3.16, 95% CI 1.68-5.94). The risk of placenta previa was higher in the women aged 40-44 years (OR 1.87, 95% CI 1.36-2.57). Neonatal outcomes were similar among groups, except for the rate of birth weight less than 2500 g, which was higher in women aged 40-44 years (OR 1.27, 95% CI 1.12-1.42). However, older women showed an overall higher incidence of preterm birth. Conclusion: maternal age over 40 years is an independent risk factor for adverse pregnancy outcomes, particularly for the mother. Pregnancies in women over 40 years should be considered at risk and carefully monitored with individualized care protocols.
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