Nell'attuale periodo di crisi risulta al quanto difficile trovare nuovi acquirenti in un mercato che risulta sotto certi aspetti saturo. La vendita del vino, in particolare, risulta ancor più ardua, vista la presenza di un'offerta che commette pochi errori, mettendo a disposizione del cliente un prodotto di qualità quasi sempre eccellente. Per un'azienda che entra nel mercato dei prodotti enoici, si affrontano dunque grandi sfide, prime fra tutte quelle di un'acquisizione di una fetta di mercato che, seppur piccola, consenta la sopravvivenza del nuovo entrante. È per questo che le aziende, anche di piccole e medie dimensioni, decidono di affacciarsi ai mercati esteri, primo fra tutti quello europeo, dove l'adozione del mercato unico dovrebbe favorire gli scambi fra diversi Paesi. Alcuni fra i Paesi dell'Europa a 27, in particolare gli Stati del Benelux, sono ancora affascinati dai prodotti Made in Italy e presentano situazioni di classi sociali più agiate e disposte quindi ad acquistare un bene di qualità, ma allo stesso tempo non essenziale, come è il vino. Con questo elaborato si intende quindi andare ad affrontare le fasi per l'esportazione alle quali si inoltra l'imprenditore agricolo, con lo studio di un caso particolare. Questo caso risulta a me vicino in quanto riguarda l'azienda di famiglia nella quale collaboro e per la quale intendo lavorare nel mio futuro. Dopo una breve panoramica delle esportazioni di vino a livello nazionale e regionale verranno indicati i requisiti base per l'esportazione all'estero, la documentazione necessaria, la fase di accertamento degli eventuali importatori ed infine l'iter che deve affrontare l'azienda agricola per intraprendere rapporti con operatori esteri.
Esportazioni del settore vitivinicolo italiano ed il caso dell'Azienda Agricola "La Torricella"
PRESSENDA, OSCAR
2011/2012
Abstract
Nell'attuale periodo di crisi risulta al quanto difficile trovare nuovi acquirenti in un mercato che risulta sotto certi aspetti saturo. La vendita del vino, in particolare, risulta ancor più ardua, vista la presenza di un'offerta che commette pochi errori, mettendo a disposizione del cliente un prodotto di qualità quasi sempre eccellente. Per un'azienda che entra nel mercato dei prodotti enoici, si affrontano dunque grandi sfide, prime fra tutte quelle di un'acquisizione di una fetta di mercato che, seppur piccola, consenta la sopravvivenza del nuovo entrante. È per questo che le aziende, anche di piccole e medie dimensioni, decidono di affacciarsi ai mercati esteri, primo fra tutti quello europeo, dove l'adozione del mercato unico dovrebbe favorire gli scambi fra diversi Paesi. Alcuni fra i Paesi dell'Europa a 27, in particolare gli Stati del Benelux, sono ancora affascinati dai prodotti Made in Italy e presentano situazioni di classi sociali più agiate e disposte quindi ad acquistare un bene di qualità, ma allo stesso tempo non essenziale, come è il vino. Con questo elaborato si intende quindi andare ad affrontare le fasi per l'esportazione alle quali si inoltra l'imprenditore agricolo, con lo studio di un caso particolare. Questo caso risulta a me vicino in quanto riguarda l'azienda di famiglia nella quale collaboro e per la quale intendo lavorare nel mio futuro. Dopo una breve panoramica delle esportazioni di vino a livello nazionale e regionale verranno indicati i requisiti base per l'esportazione all'estero, la documentazione necessaria, la fase di accertamento degli eventuali importatori ed infine l'iter che deve affrontare l'azienda agricola per intraprendere rapporti con operatori esteri.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/19068