Results: 55% of patients admit to incurring forgetfulness. The data relating to non-adherence are significantly correlated with low level of education, divorce or widowhood, young age, presence of vascular disease. Due to an improvement in the state of health, it is widowed or divorced subjects (21%) who consider interrupting the therapy. Only young people (under the age of 65) discontinue therapy due to worsening of symptoms. With respect to the autonomous preparation of drugs, all workers and subjects with higher educational qualifications report being autonomous. Mood deflection proved to be a determinant of non-adherence in younger subjects (28.5%). Discussion: on the basis of the results obtained, it can be deduced how adherence to therapies still represents a criticality for professionals and for their educational role. The data that emerged confirm that the therapeutic burden on the patient has a greater influence on subjects with lower educational qualifications, divorce or widowhood and minor age. Conclusions: The nurse's goal is to ensure greater support for lonely people, trying to ensure the presence of an external caregiver. The nurse must be able to experiment and suggest strategies to remember to take the drug, accepting the patient's point of view, in order to create a personalized care plan.
Introduzione: nel contesto del follow-up clinico-assistenziale, a cui vengono sottoposti i pazienti con malattia renale cronica, si inserisce la tematica dell'aderenza terapeutica. Secondo molteplici studi, i pazienti nefropatici sono spesso sottoposti a politerapia ed hanno con un’aderenza terapeutica non ottimale. Obiettivo: l'obiettivo di questo studio è valutare le caratteristiche e le criticità della terapia farmacologica di pazienti “fragili”, comorbidi e politerapici, evidenziare le principali cause di non aderenza. Materiali e metodi: sono state esaminate le terapie di 232 pazienti seguiti presso l’ambulatorio MaReA della SC di Nefrologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino ed in esse è stato effettuato il processo di Revisione Riconciliazione Farmacologica (RRF). Contestualmente sono stati somministrati questionari validati (Morisky Medication Adherence Scale e Culig Adherence Scale) ad una parte dei pazienti per valutare il tasso di non aderenza al piano terapeutico e le cause più comuni. Risultati: Il 55% dei paziente ammette di incorrere in dimenticanze. I dati relativi alla non aderenza sono correlati significativamente a basso livello di istruzione, divorzio o vedovanza, giovane età, presenza di vasculopatia. A causa di un miglioramento dello stato di salute sono i soggetti vedovi o divorziati (21%) che prendono in considerazione di interrompere la terapia. Solo i soggetti giovani (minori di 65 anni) interrompono la terapia a causa di un peggioramento dei sintomi. Rispetto alla preparazione autonoma dei farmaci tutti i lavoratori e i soggetti con titolo di studio superiore riferiscono di essere autonomo. La deflessione dell’umore si è dimostrata determinante di non aderenza nei soggetti più giovani (28,5%). Discussione: sulla base dei risultati ottenuti si può desumere quanto l'aderenza alle terapie rappresenti ancora una criticità per i professionisti e per il loro ruolo educativo. I dati emersi confermano che il carico terapeutico sul paziente influisce maggiormente sui soggetti con titolo di studio inferiore, divorzio o vedovanza ed età minore. Conclusioni: L’obiettivo dell’infermiere è garantire maggior supporto alle persone sole, cercando di assicurare la presenza di un caregiver esterno. L’infermiere deve saper sperimentare e suggerire strategie per ricordare di assumere il farmaco, accogliendo il punto di vista dell’assistito, al fine di creare un piano di cura personalizzato.
La politerapia nel paziente affetto da malattia renale cronica: il ruolo dell'infermiere nel migliorare l'aderenza alla terapia
BOSIO, GRETA
2020/2021
Abstract
Introduzione: nel contesto del follow-up clinico-assistenziale, a cui vengono sottoposti i pazienti con malattia renale cronica, si inserisce la tematica dell'aderenza terapeutica. Secondo molteplici studi, i pazienti nefropatici sono spesso sottoposti a politerapia ed hanno con un’aderenza terapeutica non ottimale. Obiettivo: l'obiettivo di questo studio è valutare le caratteristiche e le criticità della terapia farmacologica di pazienti “fragili”, comorbidi e politerapici, evidenziare le principali cause di non aderenza. Materiali e metodi: sono state esaminate le terapie di 232 pazienti seguiti presso l’ambulatorio MaReA della SC di Nefrologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino ed in esse è stato effettuato il processo di Revisione Riconciliazione Farmacologica (RRF). Contestualmente sono stati somministrati questionari validati (Morisky Medication Adherence Scale e Culig Adherence Scale) ad una parte dei pazienti per valutare il tasso di non aderenza al piano terapeutico e le cause più comuni. Risultati: Il 55% dei paziente ammette di incorrere in dimenticanze. I dati relativi alla non aderenza sono correlati significativamente a basso livello di istruzione, divorzio o vedovanza, giovane età, presenza di vasculopatia. A causa di un miglioramento dello stato di salute sono i soggetti vedovi o divorziati (21%) che prendono in considerazione di interrompere la terapia. Solo i soggetti giovani (minori di 65 anni) interrompono la terapia a causa di un peggioramento dei sintomi. Rispetto alla preparazione autonoma dei farmaci tutti i lavoratori e i soggetti con titolo di studio superiore riferiscono di essere autonomo. La deflessione dell’umore si è dimostrata determinante di non aderenza nei soggetti più giovani (28,5%). Discussione: sulla base dei risultati ottenuti si può desumere quanto l'aderenza alle terapie rappresenti ancora una criticità per i professionisti e per il loro ruolo educativo. I dati emersi confermano che il carico terapeutico sul paziente influisce maggiormente sui soggetti con titolo di studio inferiore, divorzio o vedovanza ed età minore. Conclusioni: L’obiettivo dell’infermiere è garantire maggior supporto alle persone sole, cercando di assicurare la presenza di un caregiver esterno. L’infermiere deve saper sperimentare e suggerire strategie per ricordare di assumere il farmaco, accogliendo il punto di vista dell’assistito, al fine di creare un piano di cura personalizzato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/1900