La presenza di adolescenti di origine straniera rappresenta un elemento di novità nel panorama sociale italiano. All'inizio del 2011, la popolazione immigrata residente in Italia supera i quattro milioni e mezzo di individui; circa un quarto di essi ha meno di diciotto anni. All'interno del contesto di cambiamento scaturito dalla comparsa dei figli degli immigrati stranieri, si colloca la riflessione sociologica sul futuro: il futuro di una società italiana che, da punto di partenza per milioni di emigranti, si è trasformata nel giro di pochi anni nel punto di approdo di consistenti flussi di immigrati, i quali in parte proseguono verso altre destinazioni, in parte tentano di stabilirsi sul territorio, chiamando con sé i propri figli rimasti nel paese d'origine o formando una nuova famiglia in Italia; il futuro degli adolescenti che, nati in Italia da genitori stranieri, crescono accanto ai coetanei italiani, condividendo con essi i momenti di studio e i momenti di svago, i comportamenti e i sogni, ma che, a diciotto anni, si scoprono improvvisamente stranieri; il futuro di tutti coloro che arrivano in Italia durante l'infanzia e la preadolescenza grazie alle loro famiglie, con la speranza di poter accedere a quelle opportunità che in patria sembrano essere concesse a pochi. Si tratta di ¿generazioni in bilico¿, dotate spesso di progetti ambiziosi, ma le cui chance di realizzarli appaiono particolarmente incerte; in bilico perché gli interventi scolastici e formativi a loro destinati dipendono molto dai finanziamenti, che mutano insieme ai cambiamenti politici nazionali e locali, e dalla volontà dei singoli istituti scolastici e spesso dei singoli docenti; in bilico perché percorrono sentieri scolastici e formativi spesso accidentati e costellati di ritardi e fallimenti; in bilico perché, così come per i coetanei di origine italiana, l'ingresso nel mondo del lavoro è spesso difficile, e sovente le famiglie immigrate non dispongono di risorse economiche, sociali e culturali sufficienti a sostenerli in una fase così delicata; in bilico perché, in una legislazione che non prevede il diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo italiano, la stessa permanenza nel paese in cui questi giovani diventano adulti non è affatto scontata. La presente dissertazione costituisce una riflessione sulla condizione degli adolescenti di origine straniera che vivono attualmente in Italia, e ha come obiettivo quello di ragionare sul futuro che può attenderli. Per fare ciò, nelle pagine che seguono ci si soffermerà sull'esperienza scolastica e formativa e sul difficile ingresso nel mondo del lavoro, al fine di individuare i progetti, le ambizioni, le opportunità, gli ostacoli e le difficoltà che i giovani di origine straniera incontrano in Italia. Al fine di dotare queste riflessioni di una maggiore concretezza, al termine di questo lavoro verranno presentate sedici interviste, condotte con altrettanti adolescenti di origine straniera di età compresa tra i sedici e i diciannove anni, realizzate tra il mese di maggio e il mese di luglio 2011 nella città di Torino.. Tali interviste hanno raccolto sedici piccole storie, sedici esperienze di vita che, senza alcuna pretesa di rappresentatività statistica, costituiscono altrettanti esempi di come i figli adolescenti degli stranieri crescono in Italia, sviluppano sogni e aspettative, conoscono il successo o il fallimento scolastico e tentando i primi approcci con il mondo del lavoro.

Generazioni in bilico: prospettive dei giovani di origine straniera in Italia

PEILA, GIULIA
2010/2011

Abstract

La presenza di adolescenti di origine straniera rappresenta un elemento di novità nel panorama sociale italiano. All'inizio del 2011, la popolazione immigrata residente in Italia supera i quattro milioni e mezzo di individui; circa un quarto di essi ha meno di diciotto anni. All'interno del contesto di cambiamento scaturito dalla comparsa dei figli degli immigrati stranieri, si colloca la riflessione sociologica sul futuro: il futuro di una società italiana che, da punto di partenza per milioni di emigranti, si è trasformata nel giro di pochi anni nel punto di approdo di consistenti flussi di immigrati, i quali in parte proseguono verso altre destinazioni, in parte tentano di stabilirsi sul territorio, chiamando con sé i propri figli rimasti nel paese d'origine o formando una nuova famiglia in Italia; il futuro degli adolescenti che, nati in Italia da genitori stranieri, crescono accanto ai coetanei italiani, condividendo con essi i momenti di studio e i momenti di svago, i comportamenti e i sogni, ma che, a diciotto anni, si scoprono improvvisamente stranieri; il futuro di tutti coloro che arrivano in Italia durante l'infanzia e la preadolescenza grazie alle loro famiglie, con la speranza di poter accedere a quelle opportunità che in patria sembrano essere concesse a pochi. Si tratta di ¿generazioni in bilico¿, dotate spesso di progetti ambiziosi, ma le cui chance di realizzarli appaiono particolarmente incerte; in bilico perché gli interventi scolastici e formativi a loro destinati dipendono molto dai finanziamenti, che mutano insieme ai cambiamenti politici nazionali e locali, e dalla volontà dei singoli istituti scolastici e spesso dei singoli docenti; in bilico perché percorrono sentieri scolastici e formativi spesso accidentati e costellati di ritardi e fallimenti; in bilico perché, così come per i coetanei di origine italiana, l'ingresso nel mondo del lavoro è spesso difficile, e sovente le famiglie immigrate non dispongono di risorse economiche, sociali e culturali sufficienti a sostenerli in una fase così delicata; in bilico perché, in una legislazione che non prevede il diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo italiano, la stessa permanenza nel paese in cui questi giovani diventano adulti non è affatto scontata. La presente dissertazione costituisce una riflessione sulla condizione degli adolescenti di origine straniera che vivono attualmente in Italia, e ha come obiettivo quello di ragionare sul futuro che può attenderli. Per fare ciò, nelle pagine che seguono ci si soffermerà sull'esperienza scolastica e formativa e sul difficile ingresso nel mondo del lavoro, al fine di individuare i progetti, le ambizioni, le opportunità, gli ostacoli e le difficoltà che i giovani di origine straniera incontrano in Italia. Al fine di dotare queste riflessioni di una maggiore concretezza, al termine di questo lavoro verranno presentate sedici interviste, condotte con altrettanti adolescenti di origine straniera di età compresa tra i sedici e i diciannove anni, realizzate tra il mese di maggio e il mese di luglio 2011 nella città di Torino.. Tali interviste hanno raccolto sedici piccole storie, sedici esperienze di vita che, senza alcuna pretesa di rappresentatività statistica, costituiscono altrettanti esempi di come i figli adolescenti degli stranieri crescono in Italia, sviluppano sogni e aspettative, conoscono il successo o il fallimento scolastico e tentando i primi approcci con il mondo del lavoro.
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