Il presente lavoro si propone di analizzare i rapporti intercorsi tra Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano e la dirigenza comunista sovietica, e quelli tra Alcide De Gasperi, capo della Democrazia Cristiana e gli Stati Uniti d'America nel secondo dopoguerra sulla base della dicotomia autonomia-subordinazione. L'interrogativo fondamentale che esso si pone, e al quale si propone di rispondere, è se e in che misura Togliatti e De Gasperi fossero eterodiretti dalle potenze straniere o, al contrario, avessero ampi margini di autonomia che conferivano loro il ruolo di due autorevoli pro-consoli. A tal fine, dopo una breve premessa sul contesto internazionale, vengono trattati alcuni eventi ed alcuni aspetti della storia politica dei personaggi ritenuti maggiormente rappresentativi della complessa posizione tra indipendenza e subordinazione che i due leaders hanno ricoperto, ed alcuni concetti chiave utilizzati dalla storiografia al fine di comprendere il delicato equilibrio tra autonomia ed eterodirezione. Rispetto alle conclusioni raggiunte dal presente lavoro appare evidente che l'ipotesi più vicina alla realtà si collochi, come spesso accade, in una posizione intermedia tra le due categorie interpretative e di volta in volta più prossima all'una o all'altra. Se il contesto internazionale, infatti, è stato un fattore determinante nel collocare De Gasperi e la Democrazia Cristiana in una posizione di leadership sulla politica nazionale italiana, e il PCI di Togliatti definitivamente all'opposizione, entrambi i leaders politici, ognuno nel proprio ambito, hanno svolto un fondamentale ruolo di mediazione tra la dimensione internazionale e nazionale della politica italiana del dopoguerra.

De Gasperi e Togliatti nei loro rapporti con gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica

FORTUNATO, CHIARA
2010/2011

Abstract

Il presente lavoro si propone di analizzare i rapporti intercorsi tra Palmiro Togliatti, segretario del Partito Comunista Italiano e la dirigenza comunista sovietica, e quelli tra Alcide De Gasperi, capo della Democrazia Cristiana e gli Stati Uniti d'America nel secondo dopoguerra sulla base della dicotomia autonomia-subordinazione. L'interrogativo fondamentale che esso si pone, e al quale si propone di rispondere, è se e in che misura Togliatti e De Gasperi fossero eterodiretti dalle potenze straniere o, al contrario, avessero ampi margini di autonomia che conferivano loro il ruolo di due autorevoli pro-consoli. A tal fine, dopo una breve premessa sul contesto internazionale, vengono trattati alcuni eventi ed alcuni aspetti della storia politica dei personaggi ritenuti maggiormente rappresentativi della complessa posizione tra indipendenza e subordinazione che i due leaders hanno ricoperto, ed alcuni concetti chiave utilizzati dalla storiografia al fine di comprendere il delicato equilibrio tra autonomia ed eterodirezione. Rispetto alle conclusioni raggiunte dal presente lavoro appare evidente che l'ipotesi più vicina alla realtà si collochi, come spesso accade, in una posizione intermedia tra le due categorie interpretative e di volta in volta più prossima all'una o all'altra. Se il contesto internazionale, infatti, è stato un fattore determinante nel collocare De Gasperi e la Democrazia Cristiana in una posizione di leadership sulla politica nazionale italiana, e il PCI di Togliatti definitivamente all'opposizione, entrambi i leaders politici, ognuno nel proprio ambito, hanno svolto un fondamentale ruolo di mediazione tra la dimensione internazionale e nazionale della politica italiana del dopoguerra.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
290571_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 419.75 kB
Formato Adobe PDF
419.75 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/18725