Il presente lavoro si propone di analizzare il ruolo della decretazione d'urgenza nel nostro ordinamento, esaminando una vicenda recente: quella di Eluana Englaro. Una vicenda molto dolorosa sul piano umano che ha portato ad un vero e proprio scontro istituzionale tra il Governo ed il Presidente della Repubblica, perché riguardante temi delicati e importanti quali il fine della vita e il c.d. testamento biologico, e a riflettere sullo strumento del decreto-legge e sui poteri del Capo dello Stato in materia. Negli ultimi anni si è, infatti, assistito ad un significativo cambiamento nell'utilizzo della decretazione d'urgenza: il decreto-legge da strumento straordinario ed eccezionale si è trasformato nella primaria fonte normativa, invertendo quindi il rapporto esistente con la legge ordinaria. Il Governo ha, di conseguenza, assunto un posto di primo piano nella produzione normativa a fronte di un notevole ridimensionamento del ruolo parlamentare. Il caso di Eluana Englaro è sotto questo profilo emblematico. Riguarda infatti una materia, quella del fine della vita, che seppur rilevante ed eticamente sensibile, non è legislativamente disciplinata nel nostro ordinamento. Ed è stata proprio la mancanza di una preesistente regolamentazione legislativa e l'immobilità parlamentare nei confronti della vicenda, ad aver agevolato l'intervento del Governo, che è ricorso allo strumento eccezionale del decreto-legge nel tentativo di colmare il vuoto normativo. Questo intervento dell'Esecutivo ha portato peraltro ad un duro scontro con il Presidente della Repubblica Napolitano che si è rifiutato, infatti, di emanarlo. Questa vicenda ha aperto, quindi, ampi dibattiti dottrinali sul potere di emanazione o di non emanazione presidenziale dei decreti-legge, anche alla luce dei dati costituzionali, legislativi e giurisprudenziali.
Emanazione dei decreti legge da parte del Presidente della Repubblica, con particolare riguardo alla vicenda di Eluana Englaro
CAPELLO, SIMONA
2010/2011
Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare il ruolo della decretazione d'urgenza nel nostro ordinamento, esaminando una vicenda recente: quella di Eluana Englaro. Una vicenda molto dolorosa sul piano umano che ha portato ad un vero e proprio scontro istituzionale tra il Governo ed il Presidente della Repubblica, perché riguardante temi delicati e importanti quali il fine della vita e il c.d. testamento biologico, e a riflettere sullo strumento del decreto-legge e sui poteri del Capo dello Stato in materia. Negli ultimi anni si è, infatti, assistito ad un significativo cambiamento nell'utilizzo della decretazione d'urgenza: il decreto-legge da strumento straordinario ed eccezionale si è trasformato nella primaria fonte normativa, invertendo quindi il rapporto esistente con la legge ordinaria. Il Governo ha, di conseguenza, assunto un posto di primo piano nella produzione normativa a fronte di un notevole ridimensionamento del ruolo parlamentare. Il caso di Eluana Englaro è sotto questo profilo emblematico. Riguarda infatti una materia, quella del fine della vita, che seppur rilevante ed eticamente sensibile, non è legislativamente disciplinata nel nostro ordinamento. Ed è stata proprio la mancanza di una preesistente regolamentazione legislativa e l'immobilità parlamentare nei confronti della vicenda, ad aver agevolato l'intervento del Governo, che è ricorso allo strumento eccezionale del decreto-legge nel tentativo di colmare il vuoto normativo. Questo intervento dell'Esecutivo ha portato peraltro ad un duro scontro con il Presidente della Repubblica Napolitano che si è rifiutato, infatti, di emanarlo. Questa vicenda ha aperto, quindi, ampi dibattiti dottrinali sul potere di emanazione o di non emanazione presidenziale dei decreti-legge, anche alla luce dei dati costituzionali, legislativi e giurisprudenziali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18661