Siamo circondati da altoparlanti. La stragrande maggioranza della musica che al giorno d'oggi giunge alle nostre orecchie lo fa attraverso impianti di amplificazione e diffusione sonora. Tali apparecchiature ci consentono di ascoltare suoni registrati su supporti fisici tangibili (hard disk, cd, musicassette, lp eccetera) e giocano un ruolo fondamentale nelle dinamiche di produzione e fruizione di gran parte degli eventi musicali dal vivo. I suoni con cui abbiamo a che fare quando ascoltiamo un album seduti in poltrona a casa nostra e quelli che percepiamo quando assistiamo a un concerto in uno stadio sono tutti accomunati dal fatto di scaturire da artefatti tecnologici, casse acustiche dotate di membrane a forma di cono la cui oscillazione genera delle vibrazioni nell'aria circostante che il nostro orecchio riconosce e trasforma in sensazione uditiva. Attraverso la trattazione di alcuni casi specifici particolarmente significativi (l'¿inconsueta¿ anteprima del disco di un gruppo rap americano, certi peculiari aspetti del fenomeno dei rave party e alcuni esempi tratti dal mondo della televisione e del cinema) His Blaster's Voice si propone di mettere in luce l'importanza, spesso trascurata, della relazione che, in quanto esseri umani, instauriamo con l'altoparlante come oggetto concreto e come attore della comunicazione musicale. Dall'indagine riguardo a tale relazione, effettuata con gli strumenti della ricerca antropologica applicata al mondo dei media, la tesi fa emergere riflessioni più ampie e generali a proposito delle dinamiche di produzione e consumo della musica nell'era della sua riproducibilità tecnica e del rapporto complessivo fra uomo e tecnologia.
His Blaster's Voice. Alcune questioni sulla relazione uomo-altoparlante
COSMACINI, TOMMASO
2010/2011
Abstract
Siamo circondati da altoparlanti. La stragrande maggioranza della musica che al giorno d'oggi giunge alle nostre orecchie lo fa attraverso impianti di amplificazione e diffusione sonora. Tali apparecchiature ci consentono di ascoltare suoni registrati su supporti fisici tangibili (hard disk, cd, musicassette, lp eccetera) e giocano un ruolo fondamentale nelle dinamiche di produzione e fruizione di gran parte degli eventi musicali dal vivo. I suoni con cui abbiamo a che fare quando ascoltiamo un album seduti in poltrona a casa nostra e quelli che percepiamo quando assistiamo a un concerto in uno stadio sono tutti accomunati dal fatto di scaturire da artefatti tecnologici, casse acustiche dotate di membrane a forma di cono la cui oscillazione genera delle vibrazioni nell'aria circostante che il nostro orecchio riconosce e trasforma in sensazione uditiva. Attraverso la trattazione di alcuni casi specifici particolarmente significativi (l'¿inconsueta¿ anteprima del disco di un gruppo rap americano, certi peculiari aspetti del fenomeno dei rave party e alcuni esempi tratti dal mondo della televisione e del cinema) His Blaster's Voice si propone di mettere in luce l'importanza, spesso trascurata, della relazione che, in quanto esseri umani, instauriamo con l'altoparlante come oggetto concreto e come attore della comunicazione musicale. Dall'indagine riguardo a tale relazione, effettuata con gli strumenti della ricerca antropologica applicata al mondo dei media, la tesi fa emergere riflessioni più ampie e generali a proposito delle dinamiche di produzione e consumo della musica nell'era della sua riproducibilità tecnica e del rapporto complessivo fra uomo e tecnologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18650