Gli ultimi due decenni sono stati segnati da un forte sviluppo di attribuzioni e responsabilità della scuola e degli insegnanti nella maggior parte dei paesi europei. Nei paesi dell'Est Europa veri e propri cambiamenti sbocciarono negli anni '90, quando i tratti storici, culturali, economici e politici dei paesi ex-socialisti subirono il passaggio da regimi solitamente totalitari, a società caratterizzate da pluralismo e democrazia. In Romania, il processo di trasformazione sociale ed economica, connesso da una parte alla democratizzazione e da un'altra all'allargamento dell'Unione Europea, ha avvertito immediatamente il bisogno di ristrutturare i sistemi scolastici fortemente influenzati dal ¿modello sovietico¿ e di orientare in maniera diversa e nuova le politiche educative. I cambiamenti scolastici hanno portato sicuramente, a un maggiore carico di lavoro ed hanno guidato gli sforzi di tutti gli attori sociali coinvolti, nella ricerca di migliori risultati nei sistemi scolastici. Davanti alle nuove richieste rivolte alla scuola, come l'integrazione degli alunni con bisogni speciali e l'accoglienza di un pubblico sempre più eterogeneo, la scuola avrebbe dovuto acquisire, inoltre, nuove responsabilità nel settore sociale. Ci si domanda in questo senso se si è riuscito all'interno di una mentalità obsoleta, preda di un processo educativo incerto e in continuo movimento, a portare l'istruzione sulla soglia proposta. Come si è ridimensionata l'impronta professionalizzante dell'istruzione? Quali insegnanti, in un clima riformistico generalizzato che iniziò con provvedimenti transitori e riparatori e finì nell'attuare riforme sempre più complesse?
Insegnanti e autonomia scolastica: il caso romeno
OANCEA, LAURA TIBERIA
2010/2011
Abstract
Gli ultimi due decenni sono stati segnati da un forte sviluppo di attribuzioni e responsabilità della scuola e degli insegnanti nella maggior parte dei paesi europei. Nei paesi dell'Est Europa veri e propri cambiamenti sbocciarono negli anni '90, quando i tratti storici, culturali, economici e politici dei paesi ex-socialisti subirono il passaggio da regimi solitamente totalitari, a società caratterizzate da pluralismo e democrazia. In Romania, il processo di trasformazione sociale ed economica, connesso da una parte alla democratizzazione e da un'altra all'allargamento dell'Unione Europea, ha avvertito immediatamente il bisogno di ristrutturare i sistemi scolastici fortemente influenzati dal ¿modello sovietico¿ e di orientare in maniera diversa e nuova le politiche educative. I cambiamenti scolastici hanno portato sicuramente, a un maggiore carico di lavoro ed hanno guidato gli sforzi di tutti gli attori sociali coinvolti, nella ricerca di migliori risultati nei sistemi scolastici. Davanti alle nuove richieste rivolte alla scuola, come l'integrazione degli alunni con bisogni speciali e l'accoglienza di un pubblico sempre più eterogeneo, la scuola avrebbe dovuto acquisire, inoltre, nuove responsabilità nel settore sociale. Ci si domanda in questo senso se si è riuscito all'interno di una mentalità obsoleta, preda di un processo educativo incerto e in continuo movimento, a portare l'istruzione sulla soglia proposta. Come si è ridimensionata l'impronta professionalizzante dell'istruzione? Quali insegnanti, in un clima riformistico generalizzato che iniziò con provvedimenti transitori e riparatori e finì nell'attuare riforme sempre più complesse?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18634