B7h appartiene alla famiglia del CD28, è il recettore di ICOS (inducible costimulator T-cell) ed è espresso da linfociti B, monociti e cellule dendritiche, ma anche da APCs non professioniste, come fibrociti, cellule epiteliali dei tubuli renali, cellule staminali embrionali e cellule endoteliali. L'interazione di B7h con il ligando specifico ICOS favorisce il reclutamento dei leucociti in distretti tissutali sede di infiammazione. Tuttavia, B7h è anche espresso da cellule tumorali e da linfociti infiltranti il tumore, risultando quindi coinvolto anche nella tumorigenesi e nella disseminazione metastatica. In questa tesi sono stati valutati gli effetti del legame tra B7h e una forma solubile di ICOS (ICOS-Fc) nelle prime fasi d'adesione nell'ambito del processo di metastatizzazione in vitro. In seguito a questo legame si ha l'inibizione dell'adesione di alcune linee cellulari tumorali di colon-carcinoma HT29 e DLD1 alle HUVEC. Tale effetto è specifico: infatti, non si verifica utilizzando Fc di controllo o ICOS mutato (che non lega B7h), ed è inibito dall'anticorpo anti-ICOS, da B7h-Fc e dal silenziamento di B7h nelle HUVEC. L'inibizione osservata è dose e tempo-dipendente, efficace già dopo 30 minuti di trattamento e ancora statisticamente significativa dopo 24 ore. L'interazione ICOS-Fc/B7h, inoltre, inibisce anche la motilità e l'invasività di linee cellulari tumorali di origine prostatica, derivate da epatocarcinoma e da alcuni melanomi. Data la rapidità della cinetica dell'inibizione dell'adesione, è poco probabile che l'effetto osservato sia dovuto alla modulazione della trascrizione di geni codificanti per molecole di adesione o citochine. Infatti, le evidenze sperimentali hanno dimostrato che ICOS non induce nessuna variazione nella secrezione di citochine e nell'espressione di molecole di adesione. L'alternativa è che il legame ICOS-Fc/B7h moduli la funzione di alcune molecole di adesione, senza variarne l'espressione genica; tra queste molecole spicca CD62E (E-Selectina) che riveste un ruolo chiave nel processo di adesione cellulare, regolando l'attivazione di alcune vie di trasduzione del segnale (ad esempio, ERK e p38). La dimostrazione che il segnale mediato dalla E-Selectina attraverso la fosforilazione di ERK e p38 viene inibito in HUVEC pre-trattate con ICOS-Fc suggerisce che l'interferenza con questa via di segnalazione possa rappresentare un meccanismo chiave dell'effetto anti-adesivo di ICOS-Fc/B7h. Il legame con B7h può in via teorica attivare più vie di segnalazione. Tale ipotesi è stata supportata dall'osservazione che ICOS-Fc è in grado di inibire anche la fosforilazione di ERK indotta da osteopontina (OPN), una glicoproteina con funzione sia di adesione che citochinica, quindi promovente la disseminazione tumorale. In conclusione, questo lavoro suggerisce come la stimolazione di B7h mediata da ICOS-Fc sulle HUVEC possa influenzare l'adesività cellulare e la disseminazione metastatica, suggerendo la possibilità di utilizzare ICOS-Fc in vivo in un modello di tumore murino.

Analisi in vitro del ruolo del recettore B7h nel processo di metastatizzazione del carcinoma del colon

BONANTE, VALERIA
2010/2011

Abstract

B7h appartiene alla famiglia del CD28, è il recettore di ICOS (inducible costimulator T-cell) ed è espresso da linfociti B, monociti e cellule dendritiche, ma anche da APCs non professioniste, come fibrociti, cellule epiteliali dei tubuli renali, cellule staminali embrionali e cellule endoteliali. L'interazione di B7h con il ligando specifico ICOS favorisce il reclutamento dei leucociti in distretti tissutali sede di infiammazione. Tuttavia, B7h è anche espresso da cellule tumorali e da linfociti infiltranti il tumore, risultando quindi coinvolto anche nella tumorigenesi e nella disseminazione metastatica. In questa tesi sono stati valutati gli effetti del legame tra B7h e una forma solubile di ICOS (ICOS-Fc) nelle prime fasi d'adesione nell'ambito del processo di metastatizzazione in vitro. In seguito a questo legame si ha l'inibizione dell'adesione di alcune linee cellulari tumorali di colon-carcinoma HT29 e DLD1 alle HUVEC. Tale effetto è specifico: infatti, non si verifica utilizzando Fc di controllo o ICOS mutato (che non lega B7h), ed è inibito dall'anticorpo anti-ICOS, da B7h-Fc e dal silenziamento di B7h nelle HUVEC. L'inibizione osservata è dose e tempo-dipendente, efficace già dopo 30 minuti di trattamento e ancora statisticamente significativa dopo 24 ore. L'interazione ICOS-Fc/B7h, inoltre, inibisce anche la motilità e l'invasività di linee cellulari tumorali di origine prostatica, derivate da epatocarcinoma e da alcuni melanomi. Data la rapidità della cinetica dell'inibizione dell'adesione, è poco probabile che l'effetto osservato sia dovuto alla modulazione della trascrizione di geni codificanti per molecole di adesione o citochine. Infatti, le evidenze sperimentali hanno dimostrato che ICOS non induce nessuna variazione nella secrezione di citochine e nell'espressione di molecole di adesione. L'alternativa è che il legame ICOS-Fc/B7h moduli la funzione di alcune molecole di adesione, senza variarne l'espressione genica; tra queste molecole spicca CD62E (E-Selectina) che riveste un ruolo chiave nel processo di adesione cellulare, regolando l'attivazione di alcune vie di trasduzione del segnale (ad esempio, ERK e p38). La dimostrazione che il segnale mediato dalla E-Selectina attraverso la fosforilazione di ERK e p38 viene inibito in HUVEC pre-trattate con ICOS-Fc suggerisce che l'interferenza con questa via di segnalazione possa rappresentare un meccanismo chiave dell'effetto anti-adesivo di ICOS-Fc/B7h. Il legame con B7h può in via teorica attivare più vie di segnalazione. Tale ipotesi è stata supportata dall'osservazione che ICOS-Fc è in grado di inibire anche la fosforilazione di ERK indotta da osteopontina (OPN), una glicoproteina con funzione sia di adesione che citochinica, quindi promovente la disseminazione tumorale. In conclusione, questo lavoro suggerisce come la stimolazione di B7h mediata da ICOS-Fc sulle HUVEC possa influenzare l'adesività cellulare e la disseminazione metastatica, suggerendo la possibilità di utilizzare ICOS-Fc in vivo in un modello di tumore murino.
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