Il carattere multidisciplinare della teoria della complessità permette un nuovo approccio di studio della realtà. La scienza classica, pur rimanendo un caposaldo per la metodologia e la ricerca scientifica, risulta essere insufficiente a causa del suo aspetto deterministico e riduzionista. La teoria della complessità dà una nuova prospettiva della realtà grazie ai contributi forniti da diversi ambiti disciplinari. Aspetti di natura tecnica e di natura umanistica si incontrano per formare una nuova inter-disciplina in cui diverse prospettive si incontrano per fornire nuove interpretazioni dei fenomeni fisici e sociali. Il concetto di Path dependence è fondamentale per lo sviluppo delle scienze sociali. Con un approccio che pondera determinismo storico e processi stocastici, la path dependence permette lo studio delle dinamiche dei sistemi economici. Per la precisione si parla di sistemi aperti adattivi in quanto i sistemi economici sono soggetti a feedback positivi provenienti dall'esterno; grazie a questi ultimi il sistema reagisce e si adatta al nuovo contesto. Il sistema è dunque dinamico e reattivo. La conoscenza può essere definita come l'incontro tra agenti e tecnologia. La conoscenza, acquisita per merito di processi di apprendimento e grazie alla sua natura di bene non-appropriabile e non-esclusivo, circola all'interno e da e verso l'esterno del sistema economico attraverso reti di interazioni e di relazioni. Gli agenti economici assumono un ruolo attivo che nella teoria classica gli era sempre stato negato. Accettando inoltre i limiti cognitivi degli agenti, in quanto dotati di razionalità limitata, è possibile studiare le dinamiche economiche in modo più realistico. Gli agenti inoltre possiedono una razionalità procedurale che, diversamente da quanto postulato dai marginalisti, permette a loro di compiere scelte in base alle proprie aspettative che sono in funzione del contesto d'azione. L'agente economico in pratica non persegue il risultato ottimale ed efficiente ma il risultato che ritiene più soddisfacente. Lo studio della tecnologia in ambito economico permette una nuova comprensione dello stato e dell'evoluzione del sistema. Il progresso tecnologico non è più ¿manna dal cielo¿ o qualcosa al di fuori delle competenze dell'economista bensì è il risultato delle scelte e delle invenzioni degli agenti all'interno di un sistema di relazioni. A volte la tecnologia che viene adottata risulta essere la meno efficiente: si generano fenomeni di lock-in tecnologici in cui risulta poco conveniente il passaggio alla tecnologia ottimale a causa degli elevati switching cost che si devono sostenere. La tecnologia soddisfa i bisogni degli agenti, generata attraverso processi di problem solving, e contemporaneamente crea nuovi bisogni per gli agenti: si genera così un circolo virtuoso che alimenta e permette l'evoluzione del sistema.
Elementi e meccanismi dell'innovazione: analisi di un concetto complesso
SANDRI, DANIELE
2010/2011
Abstract
Il carattere multidisciplinare della teoria della complessità permette un nuovo approccio di studio della realtà. La scienza classica, pur rimanendo un caposaldo per la metodologia e la ricerca scientifica, risulta essere insufficiente a causa del suo aspetto deterministico e riduzionista. La teoria della complessità dà una nuova prospettiva della realtà grazie ai contributi forniti da diversi ambiti disciplinari. Aspetti di natura tecnica e di natura umanistica si incontrano per formare una nuova inter-disciplina in cui diverse prospettive si incontrano per fornire nuove interpretazioni dei fenomeni fisici e sociali. Il concetto di Path dependence è fondamentale per lo sviluppo delle scienze sociali. Con un approccio che pondera determinismo storico e processi stocastici, la path dependence permette lo studio delle dinamiche dei sistemi economici. Per la precisione si parla di sistemi aperti adattivi in quanto i sistemi economici sono soggetti a feedback positivi provenienti dall'esterno; grazie a questi ultimi il sistema reagisce e si adatta al nuovo contesto. Il sistema è dunque dinamico e reattivo. La conoscenza può essere definita come l'incontro tra agenti e tecnologia. La conoscenza, acquisita per merito di processi di apprendimento e grazie alla sua natura di bene non-appropriabile e non-esclusivo, circola all'interno e da e verso l'esterno del sistema economico attraverso reti di interazioni e di relazioni. Gli agenti economici assumono un ruolo attivo che nella teoria classica gli era sempre stato negato. Accettando inoltre i limiti cognitivi degli agenti, in quanto dotati di razionalità limitata, è possibile studiare le dinamiche economiche in modo più realistico. Gli agenti inoltre possiedono una razionalità procedurale che, diversamente da quanto postulato dai marginalisti, permette a loro di compiere scelte in base alle proprie aspettative che sono in funzione del contesto d'azione. L'agente economico in pratica non persegue il risultato ottimale ed efficiente ma il risultato che ritiene più soddisfacente. Lo studio della tecnologia in ambito economico permette una nuova comprensione dello stato e dell'evoluzione del sistema. Il progresso tecnologico non è più ¿manna dal cielo¿ o qualcosa al di fuori delle competenze dell'economista bensì è il risultato delle scelte e delle invenzioni degli agenti all'interno di un sistema di relazioni. A volte la tecnologia che viene adottata risulta essere la meno efficiente: si generano fenomeni di lock-in tecnologici in cui risulta poco conveniente il passaggio alla tecnologia ottimale a causa degli elevati switching cost che si devono sostenere. La tecnologia soddisfa i bisogni degli agenti, generata attraverso processi di problem solving, e contemporaneamente crea nuovi bisogni per gli agenti: si genera così un circolo virtuoso che alimenta e permette l'evoluzione del sistema.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18404