Nella redazione della tesi è stata fatta la scelta di prendere in considerazione parte degli articoli pubblicati dai «Quaderni Piacentini» dalla loro fondazione, avvenuta nel 1962, ai primi anni '70, in modo da analizzare le diverse situazioni verificatesi in Italia e nel mondo nel periodo dei grandi movimenti di protesta e di opinione. Si è scelto di non seguire delle fonti di stampo puramente storiografico, privilegiando, invece, le pubblicazioni delle personalità intellettuali del tempo sulla rivista. Spiccano i nomi dei due direttori, Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi, ma ricorrono spesso anche le firme di Edoarda Masi, Goffredo Fofi, Guido Viale, Giovanni Jervis, Francesco Ciafaloni,Carlo Donolo e di Vittorio Rieser. E' stato molto utile in questa ricerca l'aiuto dell'Istituto Salvemini grazie al quale è stato possibile consultare gli articoli in versione integrale e prendere in prestito le antologie redatte dagli stessi direttori della rivista, oltre che alcuni saggi che illustrassero il contesto storico e culturale contemporaneo. I «Quaderni Piacentini» hanno fotografato un'epoca, sono stati la coscienza morale dei movimenti pur senza mai legarsi a nessuno schieramento politico, ma mantenendo intatte le proprie capacità di analisi e di critica. La tesi, quindi, tratta nei suoi tre capitoli e sottocapitoli della nascita della rivista e delle sue pubblicazioni dedicate ad avvenimenti nazionali e internazionali dell'epoca. Si è scelto di affrontare le tematiche italiane del dopoguerra, i difficili rapporti con l'eredità del fascismo, il Codice penale e la Costituzione, i contrasti e le incomprensioni della sinistra tradizionale con le nuove formazioni politiche, la nascita e l'evoluzione del Movimento studentesco ed operaio. Non mancano i richiami alla Rivoluzione culturale cinese,al movimento americano del Black Power, alla guerra del Vietnam e un riferimento al Maggio francese. Tramite una selezione degli articoli, quindi, è stata individuata una rosa di argomenti affrontati facendo un breve quadro introduttivo e, infine, citando le loro parti più salienti ed esemplificative. Il risultato è una sintetica, ma pur interessante, rassegna di tematiche volte ad illustrare il clima e gli avvenimenti specchio di un'intera epoca che ha cambiato il mondo e che, ancora oggi, nonostante i «Quaderni piacentini» abbiano concluso la propria esperienza, influenza la società .
I Quaderni Piacentini.La rivista e i movimenti.
FIORITO, ILARIA
2010/2011
Abstract
Nella redazione della tesi è stata fatta la scelta di prendere in considerazione parte degli articoli pubblicati dai «Quaderni Piacentini» dalla loro fondazione, avvenuta nel 1962, ai primi anni '70, in modo da analizzare le diverse situazioni verificatesi in Italia e nel mondo nel periodo dei grandi movimenti di protesta e di opinione. Si è scelto di non seguire delle fonti di stampo puramente storiografico, privilegiando, invece, le pubblicazioni delle personalità intellettuali del tempo sulla rivista. Spiccano i nomi dei due direttori, Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi, ma ricorrono spesso anche le firme di Edoarda Masi, Goffredo Fofi, Guido Viale, Giovanni Jervis, Francesco Ciafaloni,Carlo Donolo e di Vittorio Rieser. E' stato molto utile in questa ricerca l'aiuto dell'Istituto Salvemini grazie al quale è stato possibile consultare gli articoli in versione integrale e prendere in prestito le antologie redatte dagli stessi direttori della rivista, oltre che alcuni saggi che illustrassero il contesto storico e culturale contemporaneo. I «Quaderni Piacentini» hanno fotografato un'epoca, sono stati la coscienza morale dei movimenti pur senza mai legarsi a nessuno schieramento politico, ma mantenendo intatte le proprie capacità di analisi e di critica. La tesi, quindi, tratta nei suoi tre capitoli e sottocapitoli della nascita della rivista e delle sue pubblicazioni dedicate ad avvenimenti nazionali e internazionali dell'epoca. Si è scelto di affrontare le tematiche italiane del dopoguerra, i difficili rapporti con l'eredità del fascismo, il Codice penale e la Costituzione, i contrasti e le incomprensioni della sinistra tradizionale con le nuove formazioni politiche, la nascita e l'evoluzione del Movimento studentesco ed operaio. Non mancano i richiami alla Rivoluzione culturale cinese,al movimento americano del Black Power, alla guerra del Vietnam e un riferimento al Maggio francese. Tramite una selezione degli articoli, quindi, è stata individuata una rosa di argomenti affrontati facendo un breve quadro introduttivo e, infine, citando le loro parti più salienti ed esemplificative. Il risultato è una sintetica, ma pur interessante, rassegna di tematiche volte ad illustrare il clima e gli avvenimenti specchio di un'intera epoca che ha cambiato il mondo e che, ancora oggi, nonostante i «Quaderni piacentini» abbiano concluso la propria esperienza, influenza la società .File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18376