Obiettivo principale della tesi è analizzare il rapporto fra decadenza, arte e vita nell'opera di Thomas Mann. In altre parole, mostrare come uno degli effetti della decadenza del mondo borghese sia il disgregarsi della società: mille contraddizioni e scissioni vengono a crearsi, come quella fra arte e vita, vita e spirito, vita e morte. Passeremo in rassegna alcune delle opere fondamentali di Mann, per meglio porre in luce tali dicotomie. Ci avvaleremo anche di un confronto introduttivo con la "prima generazione" del decadentismo europeo e con la concezione nietzscheana della decadenza, onde evidenziare le peculiarità dell'arte manniana. In seguito, ci concentreremo sui concetti di Kultur e Zivilisation e vedremo come, negli anni in cui Mann li teorizza, gli anni della prima guerra mondiale, tali concetti si intreccino con la dicotomia vita/morte e con il discorso generale sulla decadenza. Sembreranno profilarsi due differenti decadenze, quella del progresso civilizzatore e falsificante delle democrazie occidentali, che è decadenza artificiale, cattiva, e quella della borghesia tedesca, che è naturale. L'idea del Mann delle Considerazioni di un impolitico è che la Germania, pur nella decadenza, abbia la connotazione di popolo giovane e più adatto di altri a uscire dalla decadenza stessa con prorompente vitalismo. Mostreremo, però, come il vitalismo sia solo un'illusione, una maschera di morte. Nella parte finale, ci concentreremo sullo sforzo manniano di mediare fra le due opposte anime, Kultur e Zivilisation, irrazionale e razionale, in una superiore sintesi. Ma vedremo come questo grande progetto, vagheggiato nella Montagna incantata, fallisca poi senza appello nello scenario apocalittico del Doctor Faustus, che simboleggia lo sprofondare della Germania nell'abisso del nazismo. In particolare, ci soffermeremo sull'opera musicale del protagonista del Faustus, Adrian Leverkuhn, e ci interrogheremo sulla sua valenza profonda: essa è progressiva o regressiva? Inevitabile il confronto con Adorno e la sua analisi dell'opera dodecafonica di Schonberg, analisi alla quale Mann attinge ampiamente per il suo ultimo romanzo ma che reinterpreta alla sua maniera, in un'ottica ancora, tutto sommato, dominata dalla decadenza.
Decadenza, arte e vita in Thomas Mann
MERCANDO, ALESSANDRO
2010/2011
Abstract
Obiettivo principale della tesi è analizzare il rapporto fra decadenza, arte e vita nell'opera di Thomas Mann. In altre parole, mostrare come uno degli effetti della decadenza del mondo borghese sia il disgregarsi della società: mille contraddizioni e scissioni vengono a crearsi, come quella fra arte e vita, vita e spirito, vita e morte. Passeremo in rassegna alcune delle opere fondamentali di Mann, per meglio porre in luce tali dicotomie. Ci avvaleremo anche di un confronto introduttivo con la "prima generazione" del decadentismo europeo e con la concezione nietzscheana della decadenza, onde evidenziare le peculiarità dell'arte manniana. In seguito, ci concentreremo sui concetti di Kultur e Zivilisation e vedremo come, negli anni in cui Mann li teorizza, gli anni della prima guerra mondiale, tali concetti si intreccino con la dicotomia vita/morte e con il discorso generale sulla decadenza. Sembreranno profilarsi due differenti decadenze, quella del progresso civilizzatore e falsificante delle democrazie occidentali, che è decadenza artificiale, cattiva, e quella della borghesia tedesca, che è naturale. L'idea del Mann delle Considerazioni di un impolitico è che la Germania, pur nella decadenza, abbia la connotazione di popolo giovane e più adatto di altri a uscire dalla decadenza stessa con prorompente vitalismo. Mostreremo, però, come il vitalismo sia solo un'illusione, una maschera di morte. Nella parte finale, ci concentreremo sullo sforzo manniano di mediare fra le due opposte anime, Kultur e Zivilisation, irrazionale e razionale, in una superiore sintesi. Ma vedremo come questo grande progetto, vagheggiato nella Montagna incantata, fallisca poi senza appello nello scenario apocalittico del Doctor Faustus, che simboleggia lo sprofondare della Germania nell'abisso del nazismo. In particolare, ci soffermeremo sull'opera musicale del protagonista del Faustus, Adrian Leverkuhn, e ci interrogheremo sulla sua valenza profonda: essa è progressiva o regressiva? Inevitabile il confronto con Adorno e la sua analisi dell'opera dodecafonica di Schonberg, analisi alla quale Mann attinge ampiamente per il suo ultimo romanzo ma che reinterpreta alla sua maniera, in un'ottica ancora, tutto sommato, dominata dalla decadenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18352