La pubblicità di Armando Testa si fonda sulla scelta del segno e sulla sintesi tra tutti gli elementi da trasmettere nel messaggio, dando vita a opere dal forte valore cromatico e dalla chiarezza incisiva. La relazione con lo spettatore viene instaurata per mezzo dell'utilizzo dell'ironia, e il senso di divertimento trasmetto segue un primo effetto di "spiazzamento". Infatti, sulle basi della teoria della comunicazione visiva di Ugo Volli, Testa astrae l'oggetto dal proprio contesto per mostrarlo in maniera del tutto nuova. La sua pubblicità stupisce lo spettatore, seguendo un metodo particolare costituito da una serie di passi che egli, se pur inconsapevolmente effettua regolarmente durante ogni creazione. Un'altra importante caratteristica da non trascurare è l'aspetto ludico del lavoro di Testa, ovvero la metamorfosi fantastica che, componendo gli oggetti tra loro dà vita a creazioni del tutto immaginarie che non si rapportano in un legame metaforico, ma vengono solo associate per somiglianza di forme, come quando si distinguono le figure più assurde guardando le nuvole nel cielo. Insomma, la creatività di Armando Testa risiede senza dubbio nella sua enorme curiosità, che conserva l'istinto infantile e considera le regole strumenti inutili e vetusti. Per questo motivo viene considerato moderno, malgrado la sua povertà si concentri soprattutto sul piano culturale. Non conosceva infatti le regole della pittura, e forse è stato proprio questo il segreto del suo successo. ¿Io ringrazio la vita di avermi dato la possibilità di entrare in pubblicità, di amare la pittura moderna,e di passare dall'una all'altra cosa con agilità. Si può far benissimo pubblicità senza sapere assolutamente nulla di arte ¿, afferma egli stesso in un'intervista. L'assenza di schemi di riferimento ha conferito ad Armando il coraggio di osare, di stupire e di divertire con assoluta spontaneità. Lo si definisce povero ma moderno, conferendo all'aggettivo ¿moderno¿ un valore certamente più attuale rispetto a quello che Testa dedicava a sé stesso all'epoca delle sue interviste. La parte forse più rilevante di tutta l'opera di Testa consiste nell'aver dato vita a personaggi che si sono posti in vece del prodotto, e che ne hanno costituito la natura intrinseca, attraverso lo spettacolo. A partire dalla cartellonistica, per poi esplodere all'epoca del cinema di animazione, figure come Carmencita e Caballero, Papalla e Pippo sono diventati dei veri e propri miti, conosciuti dalle famiglie italiane come protagonisti dei momenti di svago. Ritornelli e canzoni orecchiabili accompagnavano le avventure raccolte in storie sempre più accattivanti, che creavano nello spettatore una grande simpatia. ¿Il pubblico si ricorda di quello che lo ha fatto divertire¿ , diceva Armando, puntando sempre sulla strizzata d'occhio che poneva pubblicità e pubblico in relazione diretta. La modernità citata in precedenza si riferisce proprio a questa relazione, che, contrariamente alla norma, si è rivelata ancora oggi in corso.

Carmencita e il gioco di senso

FORNELLI, CHIARA
2010/2011

Abstract

La pubblicità di Armando Testa si fonda sulla scelta del segno e sulla sintesi tra tutti gli elementi da trasmettere nel messaggio, dando vita a opere dal forte valore cromatico e dalla chiarezza incisiva. La relazione con lo spettatore viene instaurata per mezzo dell'utilizzo dell'ironia, e il senso di divertimento trasmetto segue un primo effetto di "spiazzamento". Infatti, sulle basi della teoria della comunicazione visiva di Ugo Volli, Testa astrae l'oggetto dal proprio contesto per mostrarlo in maniera del tutto nuova. La sua pubblicità stupisce lo spettatore, seguendo un metodo particolare costituito da una serie di passi che egli, se pur inconsapevolmente effettua regolarmente durante ogni creazione. Un'altra importante caratteristica da non trascurare è l'aspetto ludico del lavoro di Testa, ovvero la metamorfosi fantastica che, componendo gli oggetti tra loro dà vita a creazioni del tutto immaginarie che non si rapportano in un legame metaforico, ma vengono solo associate per somiglianza di forme, come quando si distinguono le figure più assurde guardando le nuvole nel cielo. Insomma, la creatività di Armando Testa risiede senza dubbio nella sua enorme curiosità, che conserva l'istinto infantile e considera le regole strumenti inutili e vetusti. Per questo motivo viene considerato moderno, malgrado la sua povertà si concentri soprattutto sul piano culturale. Non conosceva infatti le regole della pittura, e forse è stato proprio questo il segreto del suo successo. ¿Io ringrazio la vita di avermi dato la possibilità di entrare in pubblicità, di amare la pittura moderna,e di passare dall'una all'altra cosa con agilità. Si può far benissimo pubblicità senza sapere assolutamente nulla di arte ¿, afferma egli stesso in un'intervista. L'assenza di schemi di riferimento ha conferito ad Armando il coraggio di osare, di stupire e di divertire con assoluta spontaneità. Lo si definisce povero ma moderno, conferendo all'aggettivo ¿moderno¿ un valore certamente più attuale rispetto a quello che Testa dedicava a sé stesso all'epoca delle sue interviste. La parte forse più rilevante di tutta l'opera di Testa consiste nell'aver dato vita a personaggi che si sono posti in vece del prodotto, e che ne hanno costituito la natura intrinseca, attraverso lo spettacolo. A partire dalla cartellonistica, per poi esplodere all'epoca del cinema di animazione, figure come Carmencita e Caballero, Papalla e Pippo sono diventati dei veri e propri miti, conosciuti dalle famiglie italiane come protagonisti dei momenti di svago. Ritornelli e canzoni orecchiabili accompagnavano le avventure raccolte in storie sempre più accattivanti, che creavano nello spettatore una grande simpatia. ¿Il pubblico si ricorda di quello che lo ha fatto divertire¿ , diceva Armando, puntando sempre sulla strizzata d'occhio che poneva pubblicità e pubblico in relazione diretta. La modernità citata in precedenza si riferisce proprio a questa relazione, che, contrariamente alla norma, si è rivelata ancora oggi in corso.
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