Il lavoro che ho svolto in questa tesi è una comparazione di alcuni passi delle 'Ricerche filosofiche' in cui Wittgenstein descrive l'attività di lettura, con alcune ricerche neuropsicologiche sulla lettura. Al di là della netta divisione wittgensteiniana tra lavoro filosofico ("grammaticale") e lavoro scientifico, lo scopo del mio lavoro è stato evidenziare il contenuto empirico delle tesi di Wittgenstein sul leggere. La tesi principale è che la ricerca neuropsicologica, delineando più chiaramente alcuni aspetti dell'attività del leggere, conferma alcune intuizioni presenti nelle 'Ricerche filosofiche' e ne smentisce altre. La tesi si divide in quattro capitoli. Nel primo capitolo concentro la mia attenzione sul §156, che, a mio parere, fornisce una fenomenologia della lettura ricca di contenuti empirici e dal quale emergono alcune questioni interessanti. Nel secondo capitolo, invece, prendo in esame il rapporto che viene stabilito tra la lettura e la scrittura nel §162. Nel terzo capitolo rifletto sull'idea del leggere come essere guidati dal testo in relazione ad alcuni specifici errori di lettura. Nel quarto capitolo, infine, cerco di dare una visione d'insieme, indicando sinteticamente quali tesi (o distinzioni) sono confermate e quali sono smentite dalla ricerca neuropsicologica, e richiamando, in ciascun caso, le evidenze significative. Come ho già detto, l'impostazione generale è quella di un'analisi comparativa delle tesi di Wittgenstein con i risultati di alcune ricerche neuropsicologiche. Più specificamente, il primo capitolo si occupa del lettore descritto da Wittgenstein e del lettore alessico lettera-per-lettera [Warrington, Langdon (1994)]; in particolare, Wittgenstein, pur dando una descrizione corretta dell'attività di lettura normale, usa una terminologia (l'attenzione è qui rivolta alla locuzione 'lettera-per-lettera') che, oggi, viene utilizzata dalla neuropsicologia. Il secondo capitolo riguarda lo ¿scrittore-lettore¿ wittgensteiniano e gli agrafici [Kapur, Lawton (1983); Baxter, Warrington (1986); Cipolotti, Denes (1989)]; il terzo capitolo, invece, si occupa dell'influenza testuale in relazione ai due fondamentali errori di lettura (morfologici e semantici) che commettono gli alessici fonologici e profondi [Beauvois, Dérousné (1979); Marshall, Newcombe (1973)].
Leggere. Wittgenstein e la ricerca neuropsicologica sulla lettura.
BAIOLINI, EMANUELE
2010/2011
Abstract
Il lavoro che ho svolto in questa tesi è una comparazione di alcuni passi delle 'Ricerche filosofiche' in cui Wittgenstein descrive l'attività di lettura, con alcune ricerche neuropsicologiche sulla lettura. Al di là della netta divisione wittgensteiniana tra lavoro filosofico ("grammaticale") e lavoro scientifico, lo scopo del mio lavoro è stato evidenziare il contenuto empirico delle tesi di Wittgenstein sul leggere. La tesi principale è che la ricerca neuropsicologica, delineando più chiaramente alcuni aspetti dell'attività del leggere, conferma alcune intuizioni presenti nelle 'Ricerche filosofiche' e ne smentisce altre. La tesi si divide in quattro capitoli. Nel primo capitolo concentro la mia attenzione sul §156, che, a mio parere, fornisce una fenomenologia della lettura ricca di contenuti empirici e dal quale emergono alcune questioni interessanti. Nel secondo capitolo, invece, prendo in esame il rapporto che viene stabilito tra la lettura e la scrittura nel §162. Nel terzo capitolo rifletto sull'idea del leggere come essere guidati dal testo in relazione ad alcuni specifici errori di lettura. Nel quarto capitolo, infine, cerco di dare una visione d'insieme, indicando sinteticamente quali tesi (o distinzioni) sono confermate e quali sono smentite dalla ricerca neuropsicologica, e richiamando, in ciascun caso, le evidenze significative. Come ho già detto, l'impostazione generale è quella di un'analisi comparativa delle tesi di Wittgenstein con i risultati di alcune ricerche neuropsicologiche. Più specificamente, il primo capitolo si occupa del lettore descritto da Wittgenstein e del lettore alessico lettera-per-lettera [Warrington, Langdon (1994)]; in particolare, Wittgenstein, pur dando una descrizione corretta dell'attività di lettura normale, usa una terminologia (l'attenzione è qui rivolta alla locuzione 'lettera-per-lettera') che, oggi, viene utilizzata dalla neuropsicologia. Il secondo capitolo riguarda lo ¿scrittore-lettore¿ wittgensteiniano e gli agrafici [Kapur, Lawton (1983); Baxter, Warrington (1986); Cipolotti, Denes (1989)]; il terzo capitolo, invece, si occupa dell'influenza testuale in relazione ai due fondamentali errori di lettura (morfologici e semantici) che commettono gli alessici fonologici e profondi [Beauvois, Dérousné (1979); Marshall, Newcombe (1973)].File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18330