Con questo lavoro mi sono proposta di rispondere ai quesiti riguardanti la natura e la composizione delle classi pericolose torinesi utilizzando entrambe le possibilità offerte dalla fonte giuridiziaria. Seguendo soprattutto il solco tracciato da Nicole Castan e dalla sua ricerca sui criminali della Linguadoca, ho applicato un approccio quantitativo ai dati in mio possesso per tentare di definire i margini demografici e socioeconomici del fenomeno della bassa delinquenza torinese, per poi osservare al loro interno la distribuzione delle diverse tipologie di reato. In seguito, ho deciso di integrare i risultati dello studio estensivo delle fonti con l'analisi approfondita di alcuni dei casi che avevo incontrato durante il percorso. Tenendo a mente la lezione di Vivre dans la rue à Paris au 18e siècle, ho tentato così di applicare la prospettiva spaziale di Arlette Farge, ampliandola, ai bassifondi torinesi, per individuare i principali luoghi di socialità della popolazione subalterna di Torino e osservarne le dinamiche. Relazioni e conflitti emergono dai frammenti di esistenze registrati negli Atti Criminali, e partendo da essi ho provato a ricostruire i contesti sociali in cui erano immersi gli ambienti e le persone al loro interno, ma anche il modo in cui il Vicariato si insinuava nei primi e tra i secondi per captare ogni parola utile ad assicurare il controllo e l'ordine pubblici.
"Dedito a ogni genere di vizio, e di furti". I bassifondi di Torino nel primo Ottocento
PEDANO, ALESSIA
2012/2013
Abstract
Con questo lavoro mi sono proposta di rispondere ai quesiti riguardanti la natura e la composizione delle classi pericolose torinesi utilizzando entrambe le possibilità offerte dalla fonte giuridiziaria. Seguendo soprattutto il solco tracciato da Nicole Castan e dalla sua ricerca sui criminali della Linguadoca, ho applicato un approccio quantitativo ai dati in mio possesso per tentare di definire i margini demografici e socioeconomici del fenomeno della bassa delinquenza torinese, per poi osservare al loro interno la distribuzione delle diverse tipologie di reato. In seguito, ho deciso di integrare i risultati dello studio estensivo delle fonti con l'analisi approfondita di alcuni dei casi che avevo incontrato durante il percorso. Tenendo a mente la lezione di Vivre dans la rue à Paris au 18e siècle, ho tentato così di applicare la prospettiva spaziale di Arlette Farge, ampliandola, ai bassifondi torinesi, per individuare i principali luoghi di socialità della popolazione subalterna di Torino e osservarne le dinamiche. Relazioni e conflitti emergono dai frammenti di esistenze registrati negli Atti Criminali, e partendo da essi ho provato a ricostruire i contesti sociali in cui erano immersi gli ambienti e le persone al loro interno, ma anche il modo in cui il Vicariato si insinuava nei primi e tra i secondi per captare ogni parola utile ad assicurare il controllo e l'ordine pubblici.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18305