Questa tesi si pone come obiettivo uno studio generale del fenomeno del Living Theatre, per poi studiarne gli sviluppi e le ramificazioni nella contemporaneità e i modi in cui è riuscito a sopravvivere. L'idea iniziale era quella di analizzare in che modo un ¿teatro politico¿ potesse essere veicolo di presa di coscienza degli spettatori: cambiare la visione dello spettatore affinché quest'ultimo riesca a cambiare il sistema. Tuttavia un altro spunto interessante e più ampio ha influenzato la stesura della tesi. Durante la ricerca, i materiali cartacei sull'argomento e in particolare quelli sul web, denotano ancora una forte presenza del Living nell'attuale panorama teatrale. Lo studio si è rivolto allora all'analisi dei motivi che costituiscono la forza e la resistenza della compagnia. Il primo capitolo analizza la storia del Living Theatre e dei due fondatori: Judith Malina e Julian Beck. Il secondo capitolo propone un'analisi sulle influenze politiche e l'aderenza della compagnia alle filosofie orientali e allo yoga, con un riferimento agli ultimi laboratori teatrali condotti dal principale rappresentante del Living Theatre in Europa, Gary Brackett, che, come emerge anche dall'intervista, utilizza la meditazione come pratica di rilassamento per gli attori, ma anche come parte degli spettacoli e ponte fra attori e pubblico. L'ultimo capitolo si propone di ricongiungere il lavoro passato con il presente del Living Theatre e si arricchisce di due interviste molto utili per lo studio dell'evoluzione del fenomeno del Living. Dopo aver introdotto la figura di Gary Brackett, l'attenzione è focalizzata sul lavoro del Living Theatre nel mondo teatrale contemporaneo. A distanza di decenni ormai dalla nacita del Living Theatre ci si è interrogati sulla validità della sua sopravvivenza e sulle sue modalità; sulle forme adottate e/o sviluppate e sulla attualizzazione del progetto iniziale. L'intervista a Gabriele Vacis, regista di teatro che ha fatto esperienza di Living Theatre, sottolinea un approccio più ¿italiano¿ ad un fenomeno che all'inizio è esclusivamente americano, ma che poi si sposta in Europa, dove rimane tuttora. L'intervista è preceduta dall'analisi di una compagnia italiana che può definirsi una degna ereditiera delle tecniche del Living Theatre: la Compagnia di Pippo Delbono. Segue inoltre l'analisi del dvd Resist, un documentario del 2002 che riprende i lavori fondamentali del Living Theatre negli utltimi anni. Si reputa opportuno specificare l'obiettivo di questa tesi: nella prima parte l'intento è quello di esplorare il Living Theatre come fenomeno teatrale, analizzando la sua portata e la sua influenza in varie fasi storiche della sua evoluzione; nella seconda parte lo scopo è quello di rivolgere l'attenzione alla resistenza che ha esercitato la compagnia attraverso l'attività politica e la durata nel tempo. Questa sezione raccoglie due interviste che mettono in luce il vigore e la fama che ha mantenuto il Living Theatre nel tempo e la sua portata sociale e politica sia dei lavori passati, sia di quelli più recenti. Si desidera inoltre specificare che proprio per la scelta dell'approccio, la tesi non comprende un lavoro di analisi testuale: le opere sono solo citate al fine di segnalare l'evoluzione del gruppo.

Il Living Theatre. Resist! Storia ed evoluzione di un teatro vivente che resiste.

GIACOBONE, STEPHANIA
2010/2011

Abstract

Questa tesi si pone come obiettivo uno studio generale del fenomeno del Living Theatre, per poi studiarne gli sviluppi e le ramificazioni nella contemporaneità e i modi in cui è riuscito a sopravvivere. L'idea iniziale era quella di analizzare in che modo un ¿teatro politico¿ potesse essere veicolo di presa di coscienza degli spettatori: cambiare la visione dello spettatore affinché quest'ultimo riesca a cambiare il sistema. Tuttavia un altro spunto interessante e più ampio ha influenzato la stesura della tesi. Durante la ricerca, i materiali cartacei sull'argomento e in particolare quelli sul web, denotano ancora una forte presenza del Living nell'attuale panorama teatrale. Lo studio si è rivolto allora all'analisi dei motivi che costituiscono la forza e la resistenza della compagnia. Il primo capitolo analizza la storia del Living Theatre e dei due fondatori: Judith Malina e Julian Beck. Il secondo capitolo propone un'analisi sulle influenze politiche e l'aderenza della compagnia alle filosofie orientali e allo yoga, con un riferimento agli ultimi laboratori teatrali condotti dal principale rappresentante del Living Theatre in Europa, Gary Brackett, che, come emerge anche dall'intervista, utilizza la meditazione come pratica di rilassamento per gli attori, ma anche come parte degli spettacoli e ponte fra attori e pubblico. L'ultimo capitolo si propone di ricongiungere il lavoro passato con il presente del Living Theatre e si arricchisce di due interviste molto utili per lo studio dell'evoluzione del fenomeno del Living. Dopo aver introdotto la figura di Gary Brackett, l'attenzione è focalizzata sul lavoro del Living Theatre nel mondo teatrale contemporaneo. A distanza di decenni ormai dalla nacita del Living Theatre ci si è interrogati sulla validità della sua sopravvivenza e sulle sue modalità; sulle forme adottate e/o sviluppate e sulla attualizzazione del progetto iniziale. L'intervista a Gabriele Vacis, regista di teatro che ha fatto esperienza di Living Theatre, sottolinea un approccio più ¿italiano¿ ad un fenomeno che all'inizio è esclusivamente americano, ma che poi si sposta in Europa, dove rimane tuttora. L'intervista è preceduta dall'analisi di una compagnia italiana che può definirsi una degna ereditiera delle tecniche del Living Theatre: la Compagnia di Pippo Delbono. Segue inoltre l'analisi del dvd Resist, un documentario del 2002 che riprende i lavori fondamentali del Living Theatre negli utltimi anni. Si reputa opportuno specificare l'obiettivo di questa tesi: nella prima parte l'intento è quello di esplorare il Living Theatre come fenomeno teatrale, analizzando la sua portata e la sua influenza in varie fasi storiche della sua evoluzione; nella seconda parte lo scopo è quello di rivolgere l'attenzione alla resistenza che ha esercitato la compagnia attraverso l'attività politica e la durata nel tempo. Questa sezione raccoglie due interviste che mettono in luce il vigore e la fama che ha mantenuto il Living Theatre nel tempo e la sua portata sociale e politica sia dei lavori passati, sia di quelli più recenti. Si desidera inoltre specificare che proprio per la scelta dell'approccio, la tesi non comprende un lavoro di analisi testuale: le opere sono solo citate al fine di segnalare l'evoluzione del gruppo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/18287