Questo lavoro si propone di indagare le ragioni e le conseguenze del controverso rapporto Pci/televisione. La trattazione è divisa in tre parti corrispondenti a tre diverse fasi cronologiche e tre diversi atteggiamenti tenuti dal Pci riguardo al medium. Il primo capitolo esamina il periodo del rifiuto compreso tra il 1954 e il 1960 ovvero l'avvento della Tv in Italia, l'impatto che questa ebbe sugli italiani e in particolare la diffidenza del Pci verso un mezzo che si fece portatore di valori antitetici a quelli a cui si ispirava per tradizione e per convinzione. Nel secondo capitolo, corrispondente agli anni 1960-1975, invece si tenterà di far luce sulle motivazioni che hanno portato il Pci ad adeguarsi al nuovo modo di comunicare imposto dalla televisione, come lo fece, le strategie che applicò, le riflessioni, le proposte le provocazioni che avanzò per poter migliorare il servizio pubblico e allo stesso tempo adattare la televisione alle proprie esigenze. Nel terzo ed ultimo capitolo verranno analizzati i fatti che nell'arco di tempo compreso tra il 1975 e il 1990, cioè dalla prima legge di riforma dell'ordinamento radiotelevisivo alla cosiddetta Legge Mammì, finirono per segnare anche la situazione presente: la saldatura sempre più evidente tra potere politico e televisione, il progressivo affermarsi dell'emittenza privata, l'emergere di nuove figure imprenditoriali e dunque l'accettazione da parte del Pci di una serie di compromessi che lo fecero illudere di poter raggiungere i propri obiettivi in materia di comunicazione televisiva e allo stesso tempo consolidare la sua influenza all'interno della Rai. Studiando inoltre i vari atteggiamenti tenuti dai comunisti rispetto ai mezzi di comunicazione di massa, tenendo conto del complesso apparato propagandistico del Partito, esaminando l'apporto degli intellettuali alla riflessione sulla Tv e al dibattito sulla modernizzazione e sugli effetti che questa produsse sulla società si cercherà di dimostrare quanto abbia inciso sugli attuali equilibri politici, economici, sociali, culturali il ritardo del Pci nel comprendere l'importanza della rivoluzione del piccolo schermo.
ALLA PROVA TV: IL PCI E LA RIVOLUZIONE DEL PICCOLO SCHERMO
TARTAGLINO, MARTINA
2010/2011
Abstract
Questo lavoro si propone di indagare le ragioni e le conseguenze del controverso rapporto Pci/televisione. La trattazione è divisa in tre parti corrispondenti a tre diverse fasi cronologiche e tre diversi atteggiamenti tenuti dal Pci riguardo al medium. Il primo capitolo esamina il periodo del rifiuto compreso tra il 1954 e il 1960 ovvero l'avvento della Tv in Italia, l'impatto che questa ebbe sugli italiani e in particolare la diffidenza del Pci verso un mezzo che si fece portatore di valori antitetici a quelli a cui si ispirava per tradizione e per convinzione. Nel secondo capitolo, corrispondente agli anni 1960-1975, invece si tenterà di far luce sulle motivazioni che hanno portato il Pci ad adeguarsi al nuovo modo di comunicare imposto dalla televisione, come lo fece, le strategie che applicò, le riflessioni, le proposte le provocazioni che avanzò per poter migliorare il servizio pubblico e allo stesso tempo adattare la televisione alle proprie esigenze. Nel terzo ed ultimo capitolo verranno analizzati i fatti che nell'arco di tempo compreso tra il 1975 e il 1990, cioè dalla prima legge di riforma dell'ordinamento radiotelevisivo alla cosiddetta Legge Mammì, finirono per segnare anche la situazione presente: la saldatura sempre più evidente tra potere politico e televisione, il progressivo affermarsi dell'emittenza privata, l'emergere di nuove figure imprenditoriali e dunque l'accettazione da parte del Pci di una serie di compromessi che lo fecero illudere di poter raggiungere i propri obiettivi in materia di comunicazione televisiva e allo stesso tempo consolidare la sua influenza all'interno della Rai. Studiando inoltre i vari atteggiamenti tenuti dai comunisti rispetto ai mezzi di comunicazione di massa, tenendo conto del complesso apparato propagandistico del Partito, esaminando l'apporto degli intellettuali alla riflessione sulla Tv e al dibattito sulla modernizzazione e sugli effetti che questa produsse sulla società si cercherà di dimostrare quanto abbia inciso sugli attuali equilibri politici, economici, sociali, culturali il ritardo del Pci nel comprendere l'importanza della rivoluzione del piccolo schermo.File | Dimensione | Formato | |
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