Questa tesi si propone di analizzare lo spettacolo Pichet Klunchun and myself del coreografo contemporaneo francese Jérôme Bel, attraverso una prospettiva interdisciplinare, facendo dialogare antropologia culturale e storia della danza. Lo spettacolo in esame è una conversazione tra Bel e il coreografo thailandese Pichet Klunchun. L'intervista è reciproca: per i primi cinquanta minuti è Bel a rivolgere le domande a Klunchun, poi il contrario. Lo spettacolo si sviluppa in modo centripeto attraverso domande semplici, verso una conoscenza e accettazione reciproca dell'altro e delle vicinanze e differenze della cultura di cui ognuno è rappresentante, fino a un punto in cui il dialogo non è più possibile perché Klunchun rifiuta di vedere Bel nudo in scena. A questo punto lo spettacolo finisce. Nello spettacolo i due coreografi interpretano se stessi, offrendo uno spunto di riflessione su quale sia il grado di apertura e di disponibilità per entrambi a conoscere un'altra cultura. Emergono così due ipotetici paradigmi delle rispettive culture: da un lato un Bel poco informato e approssimativo nella sua percezione della diversità e dall'altro un Klunchun molto curioso e informato e molto convinto della propria diversità, tanto da non essere in grado di mettere in discussione alcuni aspetti negativi della sua società. Lo spettacolo presenta in modo semplice una situazione che potrebbe verificarsi nella vita quotidiana e mette lo spettatore di fronte ai meccanismi di relazione tra le culture nel Ventunesimo secolo, tanto che posso definire questo lavoro come una ipotetica matrice di incontro interculturale contemporaneo.
Pichet Klunchun and myself. Un caso di incontro interculturale sulla scena
ZINOLA, ALFREDO
2010/2011
Abstract
Questa tesi si propone di analizzare lo spettacolo Pichet Klunchun and myself del coreografo contemporaneo francese Jérôme Bel, attraverso una prospettiva interdisciplinare, facendo dialogare antropologia culturale e storia della danza. Lo spettacolo in esame è una conversazione tra Bel e il coreografo thailandese Pichet Klunchun. L'intervista è reciproca: per i primi cinquanta minuti è Bel a rivolgere le domande a Klunchun, poi il contrario. Lo spettacolo si sviluppa in modo centripeto attraverso domande semplici, verso una conoscenza e accettazione reciproca dell'altro e delle vicinanze e differenze della cultura di cui ognuno è rappresentante, fino a un punto in cui il dialogo non è più possibile perché Klunchun rifiuta di vedere Bel nudo in scena. A questo punto lo spettacolo finisce. Nello spettacolo i due coreografi interpretano se stessi, offrendo uno spunto di riflessione su quale sia il grado di apertura e di disponibilità per entrambi a conoscere un'altra cultura. Emergono così due ipotetici paradigmi delle rispettive culture: da un lato un Bel poco informato e approssimativo nella sua percezione della diversità e dall'altro un Klunchun molto curioso e informato e molto convinto della propria diversità, tanto da non essere in grado di mettere in discussione alcuni aspetti negativi della sua società. Lo spettacolo presenta in modo semplice una situazione che potrebbe verificarsi nella vita quotidiana e mette lo spettatore di fronte ai meccanismi di relazione tra le culture nel Ventunesimo secolo, tanto che posso definire questo lavoro come una ipotetica matrice di incontro interculturale contemporaneo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
211396_tesinazinola211396.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
568.75 kB
Formato
Adobe PDF
|
568.75 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/18174