Il mio lavoro verte sulle disclosure relativa all'Impairment Test dell'avviamento, fornite dai gruppi, quotati sulla Borsa Italiana, che nell'esercizio 2009 hanno presentato, in bilancio consolidato, un goodwill superiore alla metà del Patrimonio Netto Totale. Il fine ultimo è stato quello, in pratica, di verificare se la qualità delle informative presenti in bilancio riguardo al tema suddetto fosse migliorata rispetto all'esercizio 2008. Per questo, ho proceduto ad un confronto tra un'ipotetica disclosure ottimale e quelle presentate dai gruppi. Nel primo capitolo ho trattato il concetto generale di avviamento, l'avviamento secondo il codice civile e i principi contabili nazionali, il goodwill secondo gli IAS/IFRS e l'IFRS 3 Revised. Nel secondo capitolo ho esplicato il processo di Impairment Test (ovvero il processo di verifica della recuperabilità) dell'avviamento, attraverso l'analisi dello IAS 36. Nel terzo capitolo è stato, invece, ho analizzato il tema della disclosure (ovvero l'informativa) che i Gruppi devono inserire nelle note del Bilancio Consolidato, relativamente all'Impairment Test. Inoltre, essendo l'informativa richiesta dallo IASB, per alcuni versi, incompleta, è stata inclusa anche una disclosure ottimale, comprendente ulteriori informazioni, con la quale confrontare i vari Gruppi. Il fulcro della tesi risulta essere proprio la disclosure ottimale, (o anche disclosure 100%), in quanto perfetto termine di confronto per la valutazione del livello qualitativo delle informative analizzate. Infine nel quarto capitolo abbiamo analizzato le disclosure (confrontandole con la disclosure ottimale prima accennata) dei Gruppi quotati alla Borsa Italiana, che alla fine dell'esercizio 2009, hanno presentato un avviamento superore al 50% del Patrimonio Netto Totale. Al fine di un'osservazione più significativa e dettagliata, ho suddiviso i Gruppi in tre macro categorie: - quelli che nell'esercizio 2009 hanno presentato una svalutazione dell'avviamento; - quelli che non hanno presentato una svalutazione dell'avviamento nell'esercizio 2009 e la cui capitalizzazione di Borsa risultava inferiore al valore contabile del patrimonio netto totale; - quelli che non hanno presentato una svalutazione dell'avviamento nell'esercizio 2009 e la cui capitalizzazione di Borsa risultava superiore al valore contabile del patrimonio netto totale. I dati si sono rivelati significativi: confrontando, infatti, le disclosure fornite dai gruppi appartenenti alla prima categoria, esse sono risultate state le migliori in termini di quantità di informazioni presenti. La media delle loro disclosure (rispetto a quella ottimale) si assesta, infatti, sul 72,3%. I dati relativi alle disclosure della seconda macro categoria, ci indicano invece che la quantità di informazioni presenti è stata inferiore, tanto che l'informativa media risulta essere pari al 66,4% di quella ottimale. Infine, abbiamo visto come l'informativa della terza macro categoria, in media, contenga il 53,8% delle informazioni presenti in quella ottimale, evidenziando, pertanto, un risultato assolutamente non sufficiente.

Analisi delle disclosure relative all'Impairment Test dell'avviamento di Gruppi quotati sui mercati della Borsa Italiana.

PLAZIO, MARCO
2010/2011

Abstract

Il mio lavoro verte sulle disclosure relativa all'Impairment Test dell'avviamento, fornite dai gruppi, quotati sulla Borsa Italiana, che nell'esercizio 2009 hanno presentato, in bilancio consolidato, un goodwill superiore alla metà del Patrimonio Netto Totale. Il fine ultimo è stato quello, in pratica, di verificare se la qualità delle informative presenti in bilancio riguardo al tema suddetto fosse migliorata rispetto all'esercizio 2008. Per questo, ho proceduto ad un confronto tra un'ipotetica disclosure ottimale e quelle presentate dai gruppi. Nel primo capitolo ho trattato il concetto generale di avviamento, l'avviamento secondo il codice civile e i principi contabili nazionali, il goodwill secondo gli IAS/IFRS e l'IFRS 3 Revised. Nel secondo capitolo ho esplicato il processo di Impairment Test (ovvero il processo di verifica della recuperabilità) dell'avviamento, attraverso l'analisi dello IAS 36. Nel terzo capitolo è stato, invece, ho analizzato il tema della disclosure (ovvero l'informativa) che i Gruppi devono inserire nelle note del Bilancio Consolidato, relativamente all'Impairment Test. Inoltre, essendo l'informativa richiesta dallo IASB, per alcuni versi, incompleta, è stata inclusa anche una disclosure ottimale, comprendente ulteriori informazioni, con la quale confrontare i vari Gruppi. Il fulcro della tesi risulta essere proprio la disclosure ottimale, (o anche disclosure 100%), in quanto perfetto termine di confronto per la valutazione del livello qualitativo delle informative analizzate. Infine nel quarto capitolo abbiamo analizzato le disclosure (confrontandole con la disclosure ottimale prima accennata) dei Gruppi quotati alla Borsa Italiana, che alla fine dell'esercizio 2009, hanno presentato un avviamento superore al 50% del Patrimonio Netto Totale. Al fine di un'osservazione più significativa e dettagliata, ho suddiviso i Gruppi in tre macro categorie: - quelli che nell'esercizio 2009 hanno presentato una svalutazione dell'avviamento; - quelli che non hanno presentato una svalutazione dell'avviamento nell'esercizio 2009 e la cui capitalizzazione di Borsa risultava inferiore al valore contabile del patrimonio netto totale; - quelli che non hanno presentato una svalutazione dell'avviamento nell'esercizio 2009 e la cui capitalizzazione di Borsa risultava superiore al valore contabile del patrimonio netto totale. I dati si sono rivelati significativi: confrontando, infatti, le disclosure fornite dai gruppi appartenenti alla prima categoria, esse sono risultate state le migliori in termini di quantità di informazioni presenti. La media delle loro disclosure (rispetto a quella ottimale) si assesta, infatti, sul 72,3%. I dati relativi alle disclosure della seconda macro categoria, ci indicano invece che la quantità di informazioni presenti è stata inferiore, tanto che l'informativa media risulta essere pari al 66,4% di quella ottimale. Infine, abbiamo visto come l'informativa della terza macro categoria, in media, contenga il 53,8% delle informazioni presenti in quella ottimale, evidenziando, pertanto, un risultato assolutamente non sufficiente.
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