In questo studio mi propongo di mettere in luce l'importanza della ricezione del testo ¿ inteso nella sua accezione più ampia, come insieme eterogeneo di manifestazioni ¿ ed il ruolo attivo del lettore/ascoltatore nella costruzione del significato del messaggio. Storicamente il lettore è sempre stato messo in ombra dalla critica letteraria, che ha tradizionalmente incentrato l'analisi dell'opera letteraria sull'opera stessa, lasciando all'autore e soprattutto al lettore un ruolo minoritario nella definizione del significato. Quello che mi interessa evidenziare è invece il fatto che qualsiasi opera letteraria necessita di un lettore che la attualizzi, che interagisca con il testo, il quale solo grazie a questa interazione può essere definito tale; è il ricevente che, dando senso a quella porzione di mondo, lo caratterizza appunto come testo. Lo stesso si può dire per la conversazione: spesso, per capirsi, servono complessi cicli interazionali in cui l'interlocutore interviene come co-autore a sostenere chi parla. Caratteristica centrale dell'interazione umana è quindi la negoziazione, la co-produzione: la conversazione è frutto di una collaborazione, di un lavoro in comune. La cooperazione interpretativa di lettore e testo per costruire il significato, da una parte, e la cooperatività degli interlocutori nella conversazione, dall'altra, sono i due aspetti che parallelamente affermano e dimostrano la dimensione, appunto, collaborativa della comunicazione e comprensione umana. Nel mio lavoro ho cercato di percorrere queste due strade parallele, per arrivare ad affermare appunto l'importanza di chi riceve il messaggio nel determinare il successo della comunicazione; nella prima parte, dedicata al testo scritto, partendo da una panoramica delle varie posizioni teoriche (che consente di mettere in luce il progressivo concentrarsi dell'attenzione sul lettore da parte di alcune scuole, la critica reader oriented e la scuola di Costanza in particolare) ho analizzato poi i contributi degli autori più importanti, arrivando ad accennare alla ricerca empirica sul testo. Quest'ultima è una nuova forma di approccio ad esso, che si propone di dare importanza all'atto della lettura e al funzionamento del testo nella sua reale interazione con i diversi lettori. Nella seconda parte, dedicata alla conversazione, ho evidenziato come si tratti appunto un ¿lavoro in comune¿: si collabora, si contribuisce a costruire il discorso e a mandarlo avanti. Sono importanti, come peraltro anche nella decodifica del testo scritto, le conoscenze condivise ed il common ground. Ho toccato le tematiche dell'incertezza come elemento caratterizzante della comunicazione, dell'indeterminatezza come costitutiva e ¿positiva¿ per il potere creativo della parola, dell'implicito; la comprensione intersoggettiva, infatti, passa attraverso questi aspetti. È stato interessante poi, nella terza ed ultima parte, cercare di assumere una prospettiva interculturale rispetto al problema della comprensione: sempre mantenendo le due strade parallele, da un lato la ricezione del testo da parte di lettori lontani nel tempo e per settore socioculturale e la forte possibilità di ¿decodifica aberrante¿, dovuta alla disomogeneità di competenze linguistiche ed enciclopediche; dall'altro la difficoltà nella comunicazione orale, le diverse norme di interazione ed interpretazione in un contesto conversazionale, gli stereotipi ed il fraintendimento nella comunicazione tra culture diverse.
La comprensione dei testi : la cooperazione del ricevente.
MOLINERIS, PAOLA
2010/2011
Abstract
In questo studio mi propongo di mettere in luce l'importanza della ricezione del testo ¿ inteso nella sua accezione più ampia, come insieme eterogeneo di manifestazioni ¿ ed il ruolo attivo del lettore/ascoltatore nella costruzione del significato del messaggio. Storicamente il lettore è sempre stato messo in ombra dalla critica letteraria, che ha tradizionalmente incentrato l'analisi dell'opera letteraria sull'opera stessa, lasciando all'autore e soprattutto al lettore un ruolo minoritario nella definizione del significato. Quello che mi interessa evidenziare è invece il fatto che qualsiasi opera letteraria necessita di un lettore che la attualizzi, che interagisca con il testo, il quale solo grazie a questa interazione può essere definito tale; è il ricevente che, dando senso a quella porzione di mondo, lo caratterizza appunto come testo. Lo stesso si può dire per la conversazione: spesso, per capirsi, servono complessi cicli interazionali in cui l'interlocutore interviene come co-autore a sostenere chi parla. Caratteristica centrale dell'interazione umana è quindi la negoziazione, la co-produzione: la conversazione è frutto di una collaborazione, di un lavoro in comune. La cooperazione interpretativa di lettore e testo per costruire il significato, da una parte, e la cooperatività degli interlocutori nella conversazione, dall'altra, sono i due aspetti che parallelamente affermano e dimostrano la dimensione, appunto, collaborativa della comunicazione e comprensione umana. Nel mio lavoro ho cercato di percorrere queste due strade parallele, per arrivare ad affermare appunto l'importanza di chi riceve il messaggio nel determinare il successo della comunicazione; nella prima parte, dedicata al testo scritto, partendo da una panoramica delle varie posizioni teoriche (che consente di mettere in luce il progressivo concentrarsi dell'attenzione sul lettore da parte di alcune scuole, la critica reader oriented e la scuola di Costanza in particolare) ho analizzato poi i contributi degli autori più importanti, arrivando ad accennare alla ricerca empirica sul testo. Quest'ultima è una nuova forma di approccio ad esso, che si propone di dare importanza all'atto della lettura e al funzionamento del testo nella sua reale interazione con i diversi lettori. Nella seconda parte, dedicata alla conversazione, ho evidenziato come si tratti appunto un ¿lavoro in comune¿: si collabora, si contribuisce a costruire il discorso e a mandarlo avanti. Sono importanti, come peraltro anche nella decodifica del testo scritto, le conoscenze condivise ed il common ground. Ho toccato le tematiche dell'incertezza come elemento caratterizzante della comunicazione, dell'indeterminatezza come costitutiva e ¿positiva¿ per il potere creativo della parola, dell'implicito; la comprensione intersoggettiva, infatti, passa attraverso questi aspetti. È stato interessante poi, nella terza ed ultima parte, cercare di assumere una prospettiva interculturale rispetto al problema della comprensione: sempre mantenendo le due strade parallele, da un lato la ricezione del testo da parte di lettori lontani nel tempo e per settore socioculturale e la forte possibilità di ¿decodifica aberrante¿, dovuta alla disomogeneità di competenze linguistiche ed enciclopediche; dall'altro la difficoltà nella comunicazione orale, le diverse norme di interazione ed interpretazione in un contesto conversazionale, gli stereotipi ed il fraintendimento nella comunicazione tra culture diverse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/18117