Il presente lavoro di ricerca si propone di analizzare il percorso che hanno compiuto i simboli e gli elementi principali delle catabasi infernali nel corso della tradizione letteraria fino alla contemporaneità: quali elementi abbiano avuto una più forte affermazione nell'immaginario collettivo e quali, invece, siano rimasti casi isolati di singoli autori o periodi storici. Nel corso dei secoli la letteratura di tutto il mondo ha presentato un numero vastissimo di discese nell'oltretomba, intese come viaggio ¿concreto¿ oppure puramente simbolico e metaforico. Questo lavoro si vuole soffermare, per quanto riguarda il mondo classico, in particolare sulla catabasi di Odisseo nel libro XI dell'Odissea e di Enea nel libro VI dell'Eneide, dimostrando come nella letteratura classica l'oltretomba costituiva un mondo ¿reale¿ e tangibile, delimitato da confini ben precisi, e come si sono formati alcuni modelli e simboli che sono divenuti caratteristici delle discese negli inferi: l'elemento del sangue, dell'oscurità, della guida. Successivamente nel Medioevo l'Aldilà inizia ad assumere connotati più vicini al mondo dei vivi: Dante fa dell'Inferno uno specchio della realtà europea del suo periodo, mentre analizzando il canto XIV dell'Orlando furioso osserviamo la parodia che ne fa Ariosto. Infine il mondo moderno:l'oltretomba assume una nuova centralità non più come luogo letterario visitato da eroi e poeti, dove è possibile conoscere il futuro e incontrare anime eccellenti, bensì come metafora della distopia del mondo moderno e industrializzato. In questo caso prenderemo in analisi le "discese agli inferi" di Marlow in "Heart of Darkness" di Conrad, e di Silvestro in "Conversazione in Sicilia" di Vittorini. Osseveremo quindi che il viaggio nell'altro mondo è da sempre un viaggio su vari livelli, prima di tutto quello apparentemente letterale (soprattutto nelle catabasi classiche) del protagonista nel luogo concreto dove risiedono le anime dei defunti. In seconda analisi la lettura può diventare allegorica e il viaggio nel regno dei morti può divenire viaggio di iniziazione e rito di passaggio dall'infanzia alla maturità: conoscendo la morte si può comprendere anche parte della vita.

Catabasi infernali tra classicità e modernità: forme e simbologie

BARALE, ILARIA
2010/2011

Abstract

Il presente lavoro di ricerca si propone di analizzare il percorso che hanno compiuto i simboli e gli elementi principali delle catabasi infernali nel corso della tradizione letteraria fino alla contemporaneità: quali elementi abbiano avuto una più forte affermazione nell'immaginario collettivo e quali, invece, siano rimasti casi isolati di singoli autori o periodi storici. Nel corso dei secoli la letteratura di tutto il mondo ha presentato un numero vastissimo di discese nell'oltretomba, intese come viaggio ¿concreto¿ oppure puramente simbolico e metaforico. Questo lavoro si vuole soffermare, per quanto riguarda il mondo classico, in particolare sulla catabasi di Odisseo nel libro XI dell'Odissea e di Enea nel libro VI dell'Eneide, dimostrando come nella letteratura classica l'oltretomba costituiva un mondo ¿reale¿ e tangibile, delimitato da confini ben precisi, e come si sono formati alcuni modelli e simboli che sono divenuti caratteristici delle discese negli inferi: l'elemento del sangue, dell'oscurità, della guida. Successivamente nel Medioevo l'Aldilà inizia ad assumere connotati più vicini al mondo dei vivi: Dante fa dell'Inferno uno specchio della realtà europea del suo periodo, mentre analizzando il canto XIV dell'Orlando furioso osserviamo la parodia che ne fa Ariosto. Infine il mondo moderno:l'oltretomba assume una nuova centralità non più come luogo letterario visitato da eroi e poeti, dove è possibile conoscere il futuro e incontrare anime eccellenti, bensì come metafora della distopia del mondo moderno e industrializzato. In questo caso prenderemo in analisi le "discese agli inferi" di Marlow in "Heart of Darkness" di Conrad, e di Silvestro in "Conversazione in Sicilia" di Vittorini. Osseveremo quindi che il viaggio nell'altro mondo è da sempre un viaggio su vari livelli, prima di tutto quello apparentemente letterale (soprattutto nelle catabasi classiche) del protagonista nel luogo concreto dove risiedono le anime dei defunti. In seconda analisi la lettura può diventare allegorica e il viaggio nel regno dei morti può divenire viaggio di iniziazione e rito di passaggio dall'infanzia alla maturità: conoscendo la morte si può comprendere anche parte della vita.
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