Il ritrovato interesse ed il forte aumento di richiesta dei prodotti naturali non poteva non toccare anche il mondo della cosmetica, permettendo la nascita della cosmesi naturale e biologica certificata da enti e regolata da disciplinari creati ad hoc. Sono numerosi gli enti certificatori, pertanto, durante il mio tirocinio svolto presso la Co.Der. sita in Fossano, ho scelto di analizzare nove tra i disciplinari certificanti cosmesi naturale e biologica (Natrue, Certiquality, CCPB, BDIH, Icea, Soil Association, Ecobionat, Ecocert, Cosmos). La scelta degli enti è stata fatta in base al numero di aziende produttrici che già hanno scelto tali enti e in base alla loro credibilità nel settore. L'analisi dei disciplinari ha avuto come fine ultimo la realizzazione di un shampoo contenente piante officinali certificabile biologico dalla maggior parte degli enti analizzati. Sono stati realizzati due shampoo con uguale formulazione base [1] ma con differente sistema conservante. Nel primo shampoo sono presenti conservanti di sintesi (sodio benzoato, sorbato di potassio e sodio deidroacetato), nel secondo conservanti naturali (olio essenziale di Ocimum basilicum L. e Thymus vulgaris L.) [2]. Tutti gli ingredienti utilizzati nella formulazione derivano da una lista positiva stilata confrontando gli ingredienti cosmetici ammessi da ciascun disciplinare. Dopo la formulazione si è effettuato il calcolo delle percentuali di ingredienti naturali, di additivi, di ingredienti certificati biologici, seguendo le regole dettate dai vari disciplinari per confermare o meno la possibilità di certificare gli shampoo. Il problema maggiore nei calcoli è stato il diverso trattamento di uno stesso ingrediente cosmetico per i vari disciplinari, a partire dall'acqua, la quale non è riconosciuta ingrediente naturale e/o biologico da tutti i disciplinari. Poiché gli shampoo contengono una percentuale di acqua che supera l'80%, sono risultati certificabili biologici solo da tre dei nove enti analizzati. Da quattro enti gli shampoo sono risultati certificabili come naturali; da due disciplinari sono stati esclusi per l'alta percentuale di acqua presente. Il fenomeno della cosmetica naturale e biologica risponde alle esigenze del consumatore, interessa il produttore e contribuisce alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo rurale. Ma durante lo svolgimento di questa tesi ho potuto constatare come districarsi in questo mondo è ancora molto difficile per l'assenza di una normativa unica ed inequivocabile.
Dall'analisi dei disciplinari degli enti certificatori di cosmesi naturale e biologica alla formulazione di uno shampoo certificato biologico.
PERLO, ROBERTA
2010/2011
Abstract
Il ritrovato interesse ed il forte aumento di richiesta dei prodotti naturali non poteva non toccare anche il mondo della cosmetica, permettendo la nascita della cosmesi naturale e biologica certificata da enti e regolata da disciplinari creati ad hoc. Sono numerosi gli enti certificatori, pertanto, durante il mio tirocinio svolto presso la Co.Der. sita in Fossano, ho scelto di analizzare nove tra i disciplinari certificanti cosmesi naturale e biologica (Natrue, Certiquality, CCPB, BDIH, Icea, Soil Association, Ecobionat, Ecocert, Cosmos). La scelta degli enti è stata fatta in base al numero di aziende produttrici che già hanno scelto tali enti e in base alla loro credibilità nel settore. L'analisi dei disciplinari ha avuto come fine ultimo la realizzazione di un shampoo contenente piante officinali certificabile biologico dalla maggior parte degli enti analizzati. Sono stati realizzati due shampoo con uguale formulazione base [1] ma con differente sistema conservante. Nel primo shampoo sono presenti conservanti di sintesi (sodio benzoato, sorbato di potassio e sodio deidroacetato), nel secondo conservanti naturali (olio essenziale di Ocimum basilicum L. e Thymus vulgaris L.) [2]. Tutti gli ingredienti utilizzati nella formulazione derivano da una lista positiva stilata confrontando gli ingredienti cosmetici ammessi da ciascun disciplinare. Dopo la formulazione si è effettuato il calcolo delle percentuali di ingredienti naturali, di additivi, di ingredienti certificati biologici, seguendo le regole dettate dai vari disciplinari per confermare o meno la possibilità di certificare gli shampoo. Il problema maggiore nei calcoli è stato il diverso trattamento di uno stesso ingrediente cosmetico per i vari disciplinari, a partire dall'acqua, la quale non è riconosciuta ingrediente naturale e/o biologico da tutti i disciplinari. Poiché gli shampoo contengono una percentuale di acqua che supera l'80%, sono risultati certificabili biologici solo da tre dei nove enti analizzati. Da quattro enti gli shampoo sono risultati certificabili come naturali; da due disciplinari sono stati esclusi per l'alta percentuale di acqua presente. Il fenomeno della cosmetica naturale e biologica risponde alle esigenze del consumatore, interessa il produttore e contribuisce alla tutela dell'ambiente e allo sviluppo rurale. Ma durante lo svolgimento di questa tesi ho potuto constatare come districarsi in questo mondo è ancora molto difficile per l'assenza di una normativa unica ed inequivocabile.File | Dimensione | Formato | |
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