Breast cancer is the most frequently diagnosed tumour in Italian women in every age group, not considering skin cancer. AIRTUM estimates 55˙900 new cases in 2023 alone and a yearly 0,2% increase. Luminal cancers represent 50-65% of breast cancer diagnoses: guidelines advise in favour of hormonal therapy alone for women with early low-risk luminal cancers, while advocating for the addition of adjuvant chemotherapy in high-risk patients. Decisions regarding intermediate-risk tumours should be individualized according to personal clinical and pathological risk factors and both risks and possible benefits of chemotherapy should be properly weighed. Clinical practice has recently seen the introduction of tumour profiling genomic tests such as Oncotype Dx to help guide decision-making and to better assess the potential benefit of adjuvant chemotherapy. This work aims to study the use of Oncotype Dx in the clinical practice of the Breast Unit pertaining to A.O.U. Città della Scienza e della Salute of Turin starting from January 2023. Our objective is also to define the relationship between the clinical and pathological risk factors of luminal breast cancer and Oncotype test results. This assay has in fact been proven to have both prognostic and predictive value: it estimates a Recurrence Score, the distant recurrence within 9 years and the absolute chemotherapy benefit. The test measures the expression of 21 genes through qRT-PCR performed on paraffin-embedded tumour tissue: 5 reference ones and 16 related to oncogenesis (i.e. hormonal and proliferation pathways). A database has been created with a total of 96 patients, 95 females and 1 male, ages ranging from 30 to 77. The collected data includes several pathological factors and Oncotype Dx test results: the relationship between the two was assessed using Pearson’s chi-squared test and the statistical significance was set at 5%. Furthermore, the Bart matrix was used to assess the correlation between the various pathological features featured in the database. The results show a statistically significant relationship between RS and age (p-value = 0.028) and between RS and the expression of Pgr receptor calculated both with immunohistochemistry and with rt-PCR (p-value respectively = 0.00136 and 0.0000017). Moreover, a correlation was found between the potential benefit of chemotherapy, as measured by Oncotype DX, and age, Pgr receptor calculated both with immunohistochemistry and with rt-PCR, vascular invasion and lymph node status according to TNM (p-value respectively = 0.00678, 0.00018, 0.00002, 0.024 and 0.00002). In conclusion, clinicians in the pre-genomic test era based their decisions regarding therapeutic strategies in patient with early intermediate-risk luminal breast cancer on clinical and pathological risk factors that were considered prognostic and predictive of recurrence and chemotherapy benefit. Some of these factors have shown a statistically significant relationship with the results of the newly introduced genomic test Oncotype Dx, although some others such as Ki67 and histological grading do not correlate. This may suggest that, in the search for the perfect tool to guide decision making, both traditional pathological parameters and more modern genomic test results may be considered to have a more personalized decision. New tools integrating the two have in fact already been created.

Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nella popolazione femminile italiana in ogni fascia di età, esclusi i tumori cutanei. Le stime AIRTUM parlano di 55˙900 nuovi casi nel 2023 e di un aumento dello 0,2% annuo. Tra questi, i tumori luminali rappresentano il 50-65% delle diagnosi: le linee guida indicano per le donne con tumori luminali in stadio precoce a basso rischio la chirurgia seguita dall’ormonoterapia, mentre per i tumori ad alto rischio è necessaria l’aggiunta della chemioterapia adiuvante. Per le donne a rischio intermedio, invece, la decisione deve essere personalizzata in base ai singoli fattori di rischio clinici e anatomo-patologici e alla disamina dei rischi e dei benefici. Di recente sono stati introdotti nella pratica clinica diversi test di analisi dei profili molecolari eseguiti su tessuto tumorale quali Oncotype Dx, che aiutano a indirizzare la scelta terapeutica e a stimare il beneficio della chemioterapia nel singolo paziente. Questo studio si pone l’obiettivo di studiare l’utilizzo di Oncotype Dx nella realtà clinica rappresentata dalla Breast Unit dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino a partire dall’anno 2023. Lo scopo dello studio è inoltre di indagare la relazione esistente tra i fattori anatomo-patologici e clinici del tumore mammario luminale e i risultati del test genomico. Quest’ultimo ha valore sia prognostico sia predittivo: restituisce infatti un valore chiamato RS (Recurrence Score), una stima della recidiva a 9 anni e il potenziale beneficio della chemioterapia espresso in percentuale. Il test studia infatti l’espressione di 21 geni tramite la metodica di qRT-PCR su tessuto tumorale paraffinato, di cui 5 di controllo e 16 implicati nelle vie di oncogenesi, tra cui alcuni pathway ormonali e di proliferazione. È stato allestito un database composto da 96 pazienti, 95 donne e 1 uomo, di età compresa tra 30 e 77 anni. Di questi sono stati raccolti i fattori anatomo-patologici relativi alla neoplasia e i risultati del test Oncotype: la correlazione tra i due è stata studiata tramite test del chi quadrato di Pearson e la soglia di significatività statistica è stata posta al 5%. La matrice di Bart è stata poi utilizzata per indagare la relazione tra i singoli fattori anatomo-patologici. I risultati ottenuti mostrano una relazione statisticamente significativa tra RS ed età (p-value = 0,028) e tra RS ed espressione di Pgr misurata sia tramite immunoistochimica sia tramite rt-PCR (p-value rispettivamente = 0,00136 e 0,0000017). Inoltre, è stata trovata una correlazione tra il beneficio della chemioterapia espresso da Oncotype Dx e l’età, il recettore Pgr misurato in IHC e con rt-PCR, l’invasione vascolare e il pN secondo TNM (p-value rispettivamente = 0,00678, 0,00018, 0,00002, 0,024 e 0,00002). In conclusione, prima dell’avvento di test genomici quali Oncotype, il clinico basava la sua decisione riguardante la strategia terapeutica nelle pazienti con tumore luminale in stadio precoce a rischio intermedio sui tradizionali fattori clinici e anatomo-patologici considerati indici prognostici e predittivi di risposta alla chemioterapia. Alcuni di questi fattori sono effettivamente risultati statisticamente correlati ai risultati del test genomico Oncotype Dx recentemente introdotto; tuttavia, altri fattori come il Ki67 ed il grading istologico non sono risultati correlati. Nella ricerca del test che meglio predice la recidiva e il potenziale beneficio della terapia sembra importante considerare sia i risultati dei nuovi test sia i tradizionali fattori anatomo-patologici: nuove prospettive future sono infatti rappresentate dagli algoritmi che integrano i due.

Utilizzo dei test genomici nella pratica clinica del tumore mammario luminale

ANDREOLI, ELISA
2023/2024

Abstract

Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nella popolazione femminile italiana in ogni fascia di età, esclusi i tumori cutanei. Le stime AIRTUM parlano di 55˙900 nuovi casi nel 2023 e di un aumento dello 0,2% annuo. Tra questi, i tumori luminali rappresentano il 50-65% delle diagnosi: le linee guida indicano per le donne con tumori luminali in stadio precoce a basso rischio la chirurgia seguita dall’ormonoterapia, mentre per i tumori ad alto rischio è necessaria l’aggiunta della chemioterapia adiuvante. Per le donne a rischio intermedio, invece, la decisione deve essere personalizzata in base ai singoli fattori di rischio clinici e anatomo-patologici e alla disamina dei rischi e dei benefici. Di recente sono stati introdotti nella pratica clinica diversi test di analisi dei profili molecolari eseguiti su tessuto tumorale quali Oncotype Dx, che aiutano a indirizzare la scelta terapeutica e a stimare il beneficio della chemioterapia nel singolo paziente. Questo studio si pone l’obiettivo di studiare l’utilizzo di Oncotype Dx nella realtà clinica rappresentata dalla Breast Unit dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino a partire dall’anno 2023. Lo scopo dello studio è inoltre di indagare la relazione esistente tra i fattori anatomo-patologici e clinici del tumore mammario luminale e i risultati del test genomico. Quest’ultimo ha valore sia prognostico sia predittivo: restituisce infatti un valore chiamato RS (Recurrence Score), una stima della recidiva a 9 anni e il potenziale beneficio della chemioterapia espresso in percentuale. Il test studia infatti l’espressione di 21 geni tramite la metodica di qRT-PCR su tessuto tumorale paraffinato, di cui 5 di controllo e 16 implicati nelle vie di oncogenesi, tra cui alcuni pathway ormonali e di proliferazione. È stato allestito un database composto da 96 pazienti, 95 donne e 1 uomo, di età compresa tra 30 e 77 anni. Di questi sono stati raccolti i fattori anatomo-patologici relativi alla neoplasia e i risultati del test Oncotype: la correlazione tra i due è stata studiata tramite test del chi quadrato di Pearson e la soglia di significatività statistica è stata posta al 5%. La matrice di Bart è stata poi utilizzata per indagare la relazione tra i singoli fattori anatomo-patologici. I risultati ottenuti mostrano una relazione statisticamente significativa tra RS ed età (p-value = 0,028) e tra RS ed espressione di Pgr misurata sia tramite immunoistochimica sia tramite rt-PCR (p-value rispettivamente = 0,00136 e 0,0000017). Inoltre, è stata trovata una correlazione tra il beneficio della chemioterapia espresso da Oncotype Dx e l’età, il recettore Pgr misurato in IHC e con rt-PCR, l’invasione vascolare e il pN secondo TNM (p-value rispettivamente = 0,00678, 0,00018, 0,00002, 0,024 e 0,00002). In conclusione, prima dell’avvento di test genomici quali Oncotype, il clinico basava la sua decisione riguardante la strategia terapeutica nelle pazienti con tumore luminale in stadio precoce a rischio intermedio sui tradizionali fattori clinici e anatomo-patologici considerati indici prognostici e predittivi di risposta alla chemioterapia. Alcuni di questi fattori sono effettivamente risultati statisticamente correlati ai risultati del test genomico Oncotype Dx recentemente introdotto; tuttavia, altri fattori come il Ki67 ed il grading istologico non sono risultati correlati. Nella ricerca del test che meglio predice la recidiva e il potenziale beneficio della terapia sembra importante considerare sia i risultati dei nuovi test sia i tradizionali fattori anatomo-patologici: nuove prospettive future sono infatti rappresentate dagli algoritmi che integrano i due.
Clinical use of genomic testing in luminal breast cancer
Breast cancer is the most frequently diagnosed tumour in Italian women in every age group, not considering skin cancer. AIRTUM estimates 55˙900 new cases in 2023 alone and a yearly 0,2% increase. Luminal cancers represent 50-65% of breast cancer diagnoses: guidelines advise in favour of hormonal therapy alone for women with early low-risk luminal cancers, while advocating for the addition of adjuvant chemotherapy in high-risk patients. Decisions regarding intermediate-risk tumours should be individualized according to personal clinical and pathological risk factors and both risks and possible benefits of chemotherapy should be properly weighed. Clinical practice has recently seen the introduction of tumour profiling genomic tests such as Oncotype Dx to help guide decision-making and to better assess the potential benefit of adjuvant chemotherapy. This work aims to study the use of Oncotype Dx in the clinical practice of the Breast Unit pertaining to A.O.U. Città della Scienza e della Salute of Turin starting from January 2023. Our objective is also to define the relationship between the clinical and pathological risk factors of luminal breast cancer and Oncotype test results. This assay has in fact been proven to have both prognostic and predictive value: it estimates a Recurrence Score, the distant recurrence within 9 years and the absolute chemotherapy benefit. The test measures the expression of 21 genes through qRT-PCR performed on paraffin-embedded tumour tissue: 5 reference ones and 16 related to oncogenesis (i.e. hormonal and proliferation pathways). A database has been created with a total of 96 patients, 95 females and 1 male, ages ranging from 30 to 77. The collected data includes several pathological factors and Oncotype Dx test results: the relationship between the two was assessed using Pearson’s chi-squared test and the statistical significance was set at 5%. Furthermore, the Bart matrix was used to assess the correlation between the various pathological features featured in the database. The results show a statistically significant relationship between RS and age (p-value = 0.028) and between RS and the expression of Pgr receptor calculated both with immunohistochemistry and with rt-PCR (p-value respectively = 0.00136 and 0.0000017). Moreover, a correlation was found between the potential benefit of chemotherapy, as measured by Oncotype DX, and age, Pgr receptor calculated both with immunohistochemistry and with rt-PCR, vascular invasion and lymph node status according to TNM (p-value respectively = 0.00678, 0.00018, 0.00002, 0.024 and 0.00002). In conclusion, clinicians in the pre-genomic test era based their decisions regarding therapeutic strategies in patient with early intermediate-risk luminal breast cancer on clinical and pathological risk factors that were considered prognostic and predictive of recurrence and chemotherapy benefit. Some of these factors have shown a statistically significant relationship with the results of the newly introduced genomic test Oncotype Dx, although some others such as Ki67 and histological grading do not correlate. This may suggest that, in the search for the perfect tool to guide decision making, both traditional pathological parameters and more modern genomic test results may be considered to have a more personalized decision. New tools integrating the two have in fact already been created.
SANDRUCCI, SERGIO
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