Backgroung: Blood pressure variability is a complex phenomenon describing the magnitude of continuous fluctuations in arterial pressure, occurring over various time intervals. In recent years, multiple studies have demonstrated an association between heightened blood pressure variability and an increased risk of organ damage, as well as greater cardiovascular morbidity and mortality. The white-coat effect (WCE) refers to significantly elevated blood pressure readings in clinical settings compared to those taken at home. Our hypothesis is that emotional stimuli, similar to those triggering the white-coat effect during clinical blood pressure measurements, may recur throughout the day, and that such stimuli, particularly in individuals predisposed to anxiety or depressive tendencies, could contribute to increased blood pressure variability. Therefore, this study aims to investigate the potential relationship between psychological profiles inclined toward anxiety or depression with heightened blood pressure variability and the prevalence of WCE. Methods: This prospective multicenter observational cohort study included patients aged ≥65 years who underwent 24-hour non-invasive ambulatory blood pressure monitoring (ABPM) at the Blood Pressure Variability Clinic of the Geriatrics Department of hospitals in Turin, Modena, Pisa, and Florence, between February 2022 and March 2024. Exclusion criteria included poor-quality blood pressure monitoring, diagnosed neurocognitive disorders, physical or psychological inability to independently perform the required tests and refusal to participate. Each patient’s biometric and sociodemographic variables, functional autonomy, comorbidity rates, and home therapy were documented. Psychological profiles were evaluated using the GAD-7, STAI-Y1 (state anxiety), and STAI-Y2 (trait anxiety) scales for anxiety, and the GDS-25 scale for depression. Data from ABPM were analyzed to calculate five indices of blood pressure variability (SD, SDw, CV, ARV, ARV-time). Additionally, dipper profiles and WCE prevalence were derived from the monitoring data. Results: A total of 237 patients, with a median age of 76.4 years (59.9% women), participated in the study. The cohort displayed high levels of functional autonomy, low comorbidity rates, and a significant proportion (76.8%) had been diagnosed with arterial hypertension. The prevalence of anxiety was notable, varying according to the psychometric scale used (34.6% based on GAD-7, 73.0% based on STAI-Y1, and 73.8% based on STAI-Y2). In contrast, the prevalence of depressive profiles was lower, at 28,3%, based on GDS-25. Systolic and diastolic blood pressure variability over 24 hours was elevated across all five indices, which showed consistent results. Although approaching the threshold of statistical significance, individuals with anxious profiles, based on the scales used, tended to have higher blood pressure variability, while no differences emerged for depressive profiles. The white-coat effect was present in 40.9% of the sample and appeared more frequent and pronounced in individuals without anxiety (based on GAD-7 and STAI-Y1) or depression. Conclusion: Although there appears to be a potential association between psychological profiles characterized by anxiety and increased blood pressure variability, further research is needed to confirm and better understand this relationship.

Introduzione: La variabilità pressoria è un fenomeno complesso che descrive l’entità delle continue fluttuazioni che caratterizzano la pressione arteriosa e che si realizzano in diversi intervalli temporali. Diversi studi hanno dimostrato l’associazione tra l’incremento della variabilità pressoria e l’aumento del rischio di danno d’organo, morbilità e mortalità cardiovascolare. Il white-coat effect è un fenomeno definito dalla rilevazione di valori pressori significativamente più elevati nelle misurazioni office rispetto alle misurazioni domiciliari. La nostra ipotesi è che stimoli emotivi analoghi a quelli che causano la reazione d’allarme durante la misurazione ambulatoriale della pressione arteriosa, e il conseguente effetto white-coat, possano ripetersi durante la giornata, e che gli stessi, soprattutto nei soggetti con habitus ansioso-depressivo, potrebbero associarsi a una maggiore variabilità pressoria. In questo studio si è dunque inteso esplorare l’eventuale relazione tra profili psicologici tendenti a stati ansiosi o depressivi con l’incremento della variabilità pressoria e della prevalenza di WCE. Metodi: Questo studio osservazionale prospettico multicentrico di coorte ha coinvolto pazienti di età ≥ 65 anni sottoposti a monitoraggio non invasivo della pressione arteriosa delle 24 ore (ABPM) presso l’Ambulatorio di Variabilità Pressoria della Struttura Complessa di Geriatria degli Ospedali di Torino, Modena, Pisa e Firenze, nel periodo compreso tra febbraio 2022 e marzo 2024. Sono stati esclusi dallo studio pazienti con monitoraggio pressorio di scarsa qualità, diagnosi di disturbo neurocognitivo, incapacità fisica o psichica a eseguire in autonomia i test previsti e coloro che hanno rifiutato di partecipare. Per ogni paziente sono state indagate le variabili biometriche e socioanagrafiche, il livello di autonomia funzionale, il tasso di comorbidità e la terapia domiciliare. Per la valutazione del profilo psicologico ansioso sono state impiegate le scale GAD-7, STAI-Y1 (ansia di stato) e STAI-Y2 (ansia di tratto), mentre per il profilo depressivo la scala GDS-25. Sulla base dei dati derivanti dall'ABPM sono stati calcolati cinque indici di variabilità pressoria (DS, DSw, CV, ARV, ARV-time) e sono stati ricavati il profilo dipper e la prevalenza di WCE. Risultati: Nel campione di 237 pazienti di età mediana 76,4 anni, per il 59,9% donne, con buoni livelli di autonomia funzionale, un basso tasso di comorbidità e in larga parte con una diagnosi di ipertensione arteriosa già nota (76,8%), la prevalenza dello stato ansioso è risultata generalmente elevata con importanti differenze in base alla scala psicometrica applicata (34,6% in base a GAD-7, 73,0% in base a STAI-Y1 e 73,8% in base a STAI-Y2). La prevalenza di un profilo depressivo in base a GDS-15 è risultata invece inferiore e pari al 28,3%. La variabilità della pressione arteriosa sistolica e diastolica durante le 24 ore è risultata elevata in base ai 5 diversi indici, tra loro concordi. Per quanto ai limiti della significatività statistica, i soggetti con profilo ansioso in base alle scale utilizzate presentavano una maggiore variabilità pressoria, mentre non sembrano emergere differenze rispetto al profilo depressivo. Il 40,9% del campione è risultato soggetto a effetto white-coat, con una tendenza ad una maggiore frequenza ed entità in assenza di profilo ansioso (soprattutto in base a GAD-7 e STAI-Y1) e depressivo. Conclusione: Sebbene sembri emergere un’associazione tra profili psicologici tendenti all’ansia e alla depressione e l’incrementata variabilità pressoria sono necessari ulteriori studi per esplorare in maniera più solida la relazione tra questi due fenomeni.

Profilo ansioso e depressivo e variabilità pressoria in soggetti anziani sottoposti a monitoraggio della pressione arteriosa delle 24 ore: analisi preliminare di una casistica multicentrica nazionale

RIETTO, ROSSANA
2023/2024

Abstract

Introduzione: La variabilità pressoria è un fenomeno complesso che descrive l’entità delle continue fluttuazioni che caratterizzano la pressione arteriosa e che si realizzano in diversi intervalli temporali. Diversi studi hanno dimostrato l’associazione tra l’incremento della variabilità pressoria e l’aumento del rischio di danno d’organo, morbilità e mortalità cardiovascolare. Il white-coat effect è un fenomeno definito dalla rilevazione di valori pressori significativamente più elevati nelle misurazioni office rispetto alle misurazioni domiciliari. La nostra ipotesi è che stimoli emotivi analoghi a quelli che causano la reazione d’allarme durante la misurazione ambulatoriale della pressione arteriosa, e il conseguente effetto white-coat, possano ripetersi durante la giornata, e che gli stessi, soprattutto nei soggetti con habitus ansioso-depressivo, potrebbero associarsi a una maggiore variabilità pressoria. In questo studio si è dunque inteso esplorare l’eventuale relazione tra profili psicologici tendenti a stati ansiosi o depressivi con l’incremento della variabilità pressoria e della prevalenza di WCE. Metodi: Questo studio osservazionale prospettico multicentrico di coorte ha coinvolto pazienti di età ≥ 65 anni sottoposti a monitoraggio non invasivo della pressione arteriosa delle 24 ore (ABPM) presso l’Ambulatorio di Variabilità Pressoria della Struttura Complessa di Geriatria degli Ospedali di Torino, Modena, Pisa e Firenze, nel periodo compreso tra febbraio 2022 e marzo 2024. Sono stati esclusi dallo studio pazienti con monitoraggio pressorio di scarsa qualità, diagnosi di disturbo neurocognitivo, incapacità fisica o psichica a eseguire in autonomia i test previsti e coloro che hanno rifiutato di partecipare. Per ogni paziente sono state indagate le variabili biometriche e socioanagrafiche, il livello di autonomia funzionale, il tasso di comorbidità e la terapia domiciliare. Per la valutazione del profilo psicologico ansioso sono state impiegate le scale GAD-7, STAI-Y1 (ansia di stato) e STAI-Y2 (ansia di tratto), mentre per il profilo depressivo la scala GDS-25. Sulla base dei dati derivanti dall'ABPM sono stati calcolati cinque indici di variabilità pressoria (DS, DSw, CV, ARV, ARV-time) e sono stati ricavati il profilo dipper e la prevalenza di WCE. Risultati: Nel campione di 237 pazienti di età mediana 76,4 anni, per il 59,9% donne, con buoni livelli di autonomia funzionale, un basso tasso di comorbidità e in larga parte con una diagnosi di ipertensione arteriosa già nota (76,8%), la prevalenza dello stato ansioso è risultata generalmente elevata con importanti differenze in base alla scala psicometrica applicata (34,6% in base a GAD-7, 73,0% in base a STAI-Y1 e 73,8% in base a STAI-Y2). La prevalenza di un profilo depressivo in base a GDS-15 è risultata invece inferiore e pari al 28,3%. La variabilità della pressione arteriosa sistolica e diastolica durante le 24 ore è risultata elevata in base ai 5 diversi indici, tra loro concordi. Per quanto ai limiti della significatività statistica, i soggetti con profilo ansioso in base alle scale utilizzate presentavano una maggiore variabilità pressoria, mentre non sembrano emergere differenze rispetto al profilo depressivo. Il 40,9% del campione è risultato soggetto a effetto white-coat, con una tendenza ad una maggiore frequenza ed entità in assenza di profilo ansioso (soprattutto in base a GAD-7 e STAI-Y1) e depressivo. Conclusione: Sebbene sembri emergere un’associazione tra profili psicologici tendenti all’ansia e alla depressione e l’incrementata variabilità pressoria sono necessari ulteriori studi per esplorare in maniera più solida la relazione tra questi due fenomeni.
Anxious and depressive profile and blood pressure variability in elderly subjects undergoing ambulatory blood pressure monitoring: preliminary analysis of a national multicenter case series
Backgroung: Blood pressure variability is a complex phenomenon describing the magnitude of continuous fluctuations in arterial pressure, occurring over various time intervals. In recent years, multiple studies have demonstrated an association between heightened blood pressure variability and an increased risk of organ damage, as well as greater cardiovascular morbidity and mortality. The white-coat effect (WCE) refers to significantly elevated blood pressure readings in clinical settings compared to those taken at home. Our hypothesis is that emotional stimuli, similar to those triggering the white-coat effect during clinical blood pressure measurements, may recur throughout the day, and that such stimuli, particularly in individuals predisposed to anxiety or depressive tendencies, could contribute to increased blood pressure variability. Therefore, this study aims to investigate the potential relationship between psychological profiles inclined toward anxiety or depression with heightened blood pressure variability and the prevalence of WCE. Methods: This prospective multicenter observational cohort study included patients aged ≥65 years who underwent 24-hour non-invasive ambulatory blood pressure monitoring (ABPM) at the Blood Pressure Variability Clinic of the Geriatrics Department of hospitals in Turin, Modena, Pisa, and Florence, between February 2022 and March 2024. Exclusion criteria included poor-quality blood pressure monitoring, diagnosed neurocognitive disorders, physical or psychological inability to independently perform the required tests and refusal to participate. Each patient’s biometric and sociodemographic variables, functional autonomy, comorbidity rates, and home therapy were documented. Psychological profiles were evaluated using the GAD-7, STAI-Y1 (state anxiety), and STAI-Y2 (trait anxiety) scales for anxiety, and the GDS-25 scale for depression. Data from ABPM were analyzed to calculate five indices of blood pressure variability (SD, SDw, CV, ARV, ARV-time). Additionally, dipper profiles and WCE prevalence were derived from the monitoring data. Results: A total of 237 patients, with a median age of 76.4 years (59.9% women), participated in the study. The cohort displayed high levels of functional autonomy, low comorbidity rates, and a significant proportion (76.8%) had been diagnosed with arterial hypertension. The prevalence of anxiety was notable, varying according to the psychometric scale used (34.6% based on GAD-7, 73.0% based on STAI-Y1, and 73.8% based on STAI-Y2). In contrast, the prevalence of depressive profiles was lower, at 28,3%, based on GDS-25. Systolic and diastolic blood pressure variability over 24 hours was elevated across all five indices, which showed consistent results. Although approaching the threshold of statistical significance, individuals with anxious profiles, based on the scales used, tended to have higher blood pressure variability, while no differences emerged for depressive profiles. The white-coat effect was present in 40.9% of the sample and appeared more frequent and pronounced in individuals without anxiety (based on GAD-7 and STAI-Y1) or depression. Conclusion: Although there appears to be a potential association between psychological profiles characterized by anxiety and increased blood pressure variability, further research is needed to confirm and better understand this relationship.
CASTELLANO, ISABELLA
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Descrizione: Tesi di Laurea definitiva di Rietto Rossana.
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