Introduction: Dental injury caused by intubation is one of the most frequent causes of complaints against anesthetists, with an incidence ranging from 0.02% to 12.1%. Pre-existing dental problems and periodontal disease increase the risk of iatrogenic damage. To avoid complications, even serious ones, such as the ingestion or inhalation of dental or prosthetic elements, it is advisable to subject patients at risk of dental damage to a preventive dental examination. Objectives: In this scientific work we wanted to focus on the dentist's task of assessing the state of the dentition of the patient who is a candidate for surgery in narcosis and then for endo -tracheal intubation and to provide for "safety". From the evaluation of the clinical data collected, we want to propose recommendations that guide the dentist in the evaluation. Materials and methods: 59 patients were enrolled sent to our department during the year 2021 by various surgical services of our hospital with a request for a preventive dental visit. Twelve patients who suffered dental damage from endo -tracheal intubation were also enrolled for whom a dental visit was requested. Instead, patients in pre-transplant or pre-valve replacement pathways were excluded. Results: In the group of patients previously seen for narcotic surgery, 58.6% did not have any dental problems (destructive caries or root residues) that could increase the risk of damage during the intubation maneuver; 30 patients had at least one tooth with grade III mobility and 30 at least one grade II tooth, with greater involvement of the fifth sextant. A total of 7 were suitable, 2 required a splint, 1 a provisional cementation of a crown and 48 one or more extractions. The most extracted teeth were the lower incisors (most frequently 3.1, followed by 3.2). Among the dental damages that occurred the most observed was the avulsion; Dislocations, decementations, coronal fractures and a lost prosthesis have also been reported. In 5 cases a prosthetic restoration is involved. The most involved element was 1.1, most frequently during intubation. No patient who underwent the preventive dental visit was injured. Discussion: The scientific literature is mainly aimed at anesthetists and coroners; On the other hand, the problem of specialist odontostomatological evaluation is not discussed, but many authors suggest cooperation between anesthesiologists and dentists to minimize the occurrence of such damage. The dentist has the task of identifying dental problems and frailties, proposing the most appropriate treatment for the patient and informing the anesthetist of any factors to which more attention should be paid. When inspecting the oral cavity, it is useful to focus on periodontal health and dental mobility, the state of each dental element, the presence and status of both fixed and mobile prostheses. Conclusions: In order to avoid the occurrence of adverse events during intubation, a protocol has been proposed for dentists, who can put patients in safety through extractions, splintings, restorations, re-cements or removal of fixed prostheses, creation of protective devices.
Introduzione: I danni dentari subiti da intubazione sono tra le cause più frequenti di reclamo nei confronti degli anestesisti, con un’incidenza che va dallo 0,02% al 12,1%. La preesistenza di problemi dentari e malattia parodontale, aumentano il rischio di danno iatrogeno. Per evitare complicanze anche gravi, come l’ingestione o l’inalazione di elementi dentari o protesici, è opportuno sottoporre i pazienti a rischio di danno dentario a visita odontoiatrica preventiva. Obiettivi: In questo lavoro scientifico si è voluto porre l’attenzione sul compito che ha l’odontoiatra di valutare lo stato della dentatura del paziente candidato a chirurgia in narcosi e quindi a intubazione endo-tracheale e di provvedere alla “messa in sicurezza”. Dalla valutazione dei dati clinici raccolti vogliamo proporre raccomandazioni che guidino l’odontoiatra nella valutazione. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 59 pazienti inviati al nostro reparto durante l’anno 2021 da vari servizi chirurgici della nostra Azienda Ospedaliera con richiesta di visita odontoiatrica preventiva. Sono anche stati arruolati 12 pazienti che hanno subito danni dentari da intubazione endo-tracheale per i quali è stata richiesta visita odontoiatrica. Sono invece stati esclusi i pazienti in percorsi pre-trapianto o pre-sostituzione valvolare. Risultati: Nel gruppo di pazienti visitati preventivamente un intervento chirurgico in narcosi, il 58,6%, non presentava alcun problema dentario (carie destruenti o residui radicolari) che potesse aumentare il rischio di danni durante la manovra di intubazione; 30 pazienti avevano almeno un dente con mobilità di grado III e 30 almeno uno di grado II, con maggior coinvolgimento del quinto sestante. In totale 7 sono risultati idonei, 2 hanno richiesto uno splintaggio, 1 una cementazione provvisoria di una corona e 48 una o più estrazioni. I denti maggiormente estratti sono stati gli incisivi inferiori (più frequentemente il 3.1, seguito dal 3.2). Tra i danni dentari verificatesi il più osservato è stata l’avulsione; sono stati riportati anche lussazioni, decementazioni, fratture coronali e uno smarrimento protesi. In 5 casi è coinvolto un restauro protesico. L’elemento maggiormente coinvolto è stato l’1.1, più frequentemente durante l’intubazione. Nessun paziente che ha effettuato la visita odontoiatrica preventiva ha subito danni. Discussione: La letteratura scientifica è rivolta soprattutto ad anestesisti e medici legali; non trova discussione invece la problematica della valutazione specialistica odontostomatologica, ma molti autori suggeriscono una cooperazione tra anestesisti e odontoiatri per ridurre al minimo il verificarsi di tali danni. L’odontoiatra ha il compito di individuare problemi e fragilità dentarie, proporre il trattamento più appropriato per il paziente e segnalare all’anestesista eventuali fattori a cui porre maggiore attenzione. Nell’ispezione del cavo orale è utile concentrarsi sulla salute parodontale e la mobilità dentaria, lo stato di ciascun elemento dentario, la presenza e lo stato delle protesi, sia fisse che mobili. Conclusioni: Al fine di evitare il verificarsi di eventi avversi durante l’intubazione, è stato proposto un protocollo per gli odontoiatri, che possono mettere in sicurezza i pazienti attraverso estrazioni, splintaggi, restauri, ricementazione o rimozione di protesi fisse, realizzazione di dispositivi protettivi.
PREVENZIONE E GESTIONE DEI DANNI DENTARI CAUSATI DA INTUBAZIONE TRACHEALE: proposta di un protocollo
PICCOLI, PAOLA
2021/2022
Abstract
Introduzione: I danni dentari subiti da intubazione sono tra le cause più frequenti di reclamo nei confronti degli anestesisti, con un’incidenza che va dallo 0,02% al 12,1%. La preesistenza di problemi dentari e malattia parodontale, aumentano il rischio di danno iatrogeno. Per evitare complicanze anche gravi, come l’ingestione o l’inalazione di elementi dentari o protesici, è opportuno sottoporre i pazienti a rischio di danno dentario a visita odontoiatrica preventiva. Obiettivi: In questo lavoro scientifico si è voluto porre l’attenzione sul compito che ha l’odontoiatra di valutare lo stato della dentatura del paziente candidato a chirurgia in narcosi e quindi a intubazione endo-tracheale e di provvedere alla “messa in sicurezza”. Dalla valutazione dei dati clinici raccolti vogliamo proporre raccomandazioni che guidino l’odontoiatra nella valutazione. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 59 pazienti inviati al nostro reparto durante l’anno 2021 da vari servizi chirurgici della nostra Azienda Ospedaliera con richiesta di visita odontoiatrica preventiva. Sono anche stati arruolati 12 pazienti che hanno subito danni dentari da intubazione endo-tracheale per i quali è stata richiesta visita odontoiatrica. Sono invece stati esclusi i pazienti in percorsi pre-trapianto o pre-sostituzione valvolare. Risultati: Nel gruppo di pazienti visitati preventivamente un intervento chirurgico in narcosi, il 58,6%, non presentava alcun problema dentario (carie destruenti o residui radicolari) che potesse aumentare il rischio di danni durante la manovra di intubazione; 30 pazienti avevano almeno un dente con mobilità di grado III e 30 almeno uno di grado II, con maggior coinvolgimento del quinto sestante. In totale 7 sono risultati idonei, 2 hanno richiesto uno splintaggio, 1 una cementazione provvisoria di una corona e 48 una o più estrazioni. I denti maggiormente estratti sono stati gli incisivi inferiori (più frequentemente il 3.1, seguito dal 3.2). Tra i danni dentari verificatesi il più osservato è stata l’avulsione; sono stati riportati anche lussazioni, decementazioni, fratture coronali e uno smarrimento protesi. In 5 casi è coinvolto un restauro protesico. L’elemento maggiormente coinvolto è stato l’1.1, più frequentemente durante l’intubazione. Nessun paziente che ha effettuato la visita odontoiatrica preventiva ha subito danni. Discussione: La letteratura scientifica è rivolta soprattutto ad anestesisti e medici legali; non trova discussione invece la problematica della valutazione specialistica odontostomatologica, ma molti autori suggeriscono una cooperazione tra anestesisti e odontoiatri per ridurre al minimo il verificarsi di tali danni. L’odontoiatra ha il compito di individuare problemi e fragilità dentarie, proporre il trattamento più appropriato per il paziente e segnalare all’anestesista eventuali fattori a cui porre maggiore attenzione. Nell’ispezione del cavo orale è utile concentrarsi sulla salute parodontale e la mobilità dentaria, lo stato di ciascun elemento dentario, la presenza e lo stato delle protesi, sia fisse che mobili. Conclusioni: Al fine di evitare il verificarsi di eventi avversi durante l’intubazione, è stato proposto un protocollo per gli odontoiatri, che possono mettere in sicurezza i pazienti attraverso estrazioni, splintaggi, restauri, ricementazione o rimozione di protesi fisse, realizzazione di dispositivi protettivi.File | Dimensione | Formato | |
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