Introduzione: All'inizio del 2010 l'ISTAT ha registrato 4 milioni e 235mila stranieri residenti in Italia cioè 1 immigrato ogni 12 residenti. Gli immigrati influenzano in modo positivo l'invecchiamento della popolazione autoctona perché rappresentano forza lavoro, aumentano la natalità, i loro figli s'inseriscono nella società diventando futuri cittadini italiani. Queste persone sicuramente accedono ai servizi sanitari e cio comporta un cambiamento notevole per gli operatori che si trovano ad offrire assistenza a persone diverse dal punto di vista culturale e linguistico. Di fronte a queste barriere sia i pazienti che gli infermieri dovranno in qualche modo comprendersi per raggiungere insieme gli obiettivi di salute. Dalla revisione della letteratura è emerso che non basta la buona volontà del singolo per sopperire alle carenze organizzative e ho voluto quindi svolgere quest'indagine per comprendere meglio la realtà della provincia torinese. In particolare la presente tesi si pone l'obiettivo di esplorare i comportamenti e le conoscenze di un campione di infermieri operanti all'interno del Dipartimento Materno-Infantile dell'ASL TO3, riguardo l'assistenza a pazienti stranieri. In particolare con questa tesi si intende: ? conoscere quali siano le difficoltà percepite dagli infermieri che si trovano a contatto con culture diverse; ? verificare se gli infermieri sentono il bisogno di acquisire maggiori conoscenze culturali e linguistiche; ? rilevare, attraverso le percezioni del campione di infermieri preso in esame, se le strutture sanitarie, a fronte di un aumento della popolazione straniera, abbiano messo a disposizione degli operatori sanitari strumenti utili a migliorare la comunicazione e l'assistenza con pazienti stranieri; ? esplorare il livello di interesse degli infermieri nei confronti dell'assistenza transculturale. Materiali e metodi: L'indagine è stata realizzata utilizzando un'intervista semi-strutturata condotta nel dipartimento materno-infantile del ASL TO3. Le domande dell'intervista sono state elaborate sulla base della letteratura e sono organizzate in 4 gruppi: domande che indagano la tipologia di utenti, la presenza di personale dedicato alla mediazione culturale, gli strumenti informativi utili agli operatori sanitari, l'impatto dello straniero sull'assistenza. L'intervista cosi creata è stata somministrata a 21 infermieri . Risultati: Dalle risposte emerge che la tipologia d'utenti stranieri è divisibile in tre macroaree: Euroasiatica, Africana e Asiatica. In tutti i casi il personale intervistato dichiara di avere delle difficoltà di comunicazione e spiega quali metodi impiega quotidianamente per superare questo gap. La grossa carenza nelle strutture prese in esame si concentra nella mancanza di mediatori culturali, che, ove presenti, sono difficilmente impiegabili. Sono ancora molto carenti la modulistica in altre lingue e supporti informativi che possano fornire allo straniero le informazioni essenziali nella sua lingua madre. Discussione e conclusione: Lo studio ha confermato che ancora in molte realtà dell'area Piemontese ci sono carenze sul piano della comunicazione con pazienti stranieri. Di contro emerge che i rimedi per sopperire a questi problemi sono noti e disponendo delle giuste risorse e di politiche mirate a questo si potrebbero mettere in atto.
GLI INFERMIERI E L'IMMIGRAZIONE:INDAGINE SULL'ADATTAMENTO INTERCULTURALE DEL PERSONALE INFERMIERISTICO DEL DIPARTIMENTO MATERNO-INFANTILE.
GERU, DOMNICA
2010/2011
Abstract
Introduzione: All'inizio del 2010 l'ISTAT ha registrato 4 milioni e 235mila stranieri residenti in Italia cioè 1 immigrato ogni 12 residenti. Gli immigrati influenzano in modo positivo l'invecchiamento della popolazione autoctona perché rappresentano forza lavoro, aumentano la natalità, i loro figli s'inseriscono nella società diventando futuri cittadini italiani. Queste persone sicuramente accedono ai servizi sanitari e cio comporta un cambiamento notevole per gli operatori che si trovano ad offrire assistenza a persone diverse dal punto di vista culturale e linguistico. Di fronte a queste barriere sia i pazienti che gli infermieri dovranno in qualche modo comprendersi per raggiungere insieme gli obiettivi di salute. Dalla revisione della letteratura è emerso che non basta la buona volontà del singolo per sopperire alle carenze organizzative e ho voluto quindi svolgere quest'indagine per comprendere meglio la realtà della provincia torinese. In particolare la presente tesi si pone l'obiettivo di esplorare i comportamenti e le conoscenze di un campione di infermieri operanti all'interno del Dipartimento Materno-Infantile dell'ASL TO3, riguardo l'assistenza a pazienti stranieri. In particolare con questa tesi si intende: ? conoscere quali siano le difficoltà percepite dagli infermieri che si trovano a contatto con culture diverse; ? verificare se gli infermieri sentono il bisogno di acquisire maggiori conoscenze culturali e linguistiche; ? rilevare, attraverso le percezioni del campione di infermieri preso in esame, se le strutture sanitarie, a fronte di un aumento della popolazione straniera, abbiano messo a disposizione degli operatori sanitari strumenti utili a migliorare la comunicazione e l'assistenza con pazienti stranieri; ? esplorare il livello di interesse degli infermieri nei confronti dell'assistenza transculturale. Materiali e metodi: L'indagine è stata realizzata utilizzando un'intervista semi-strutturata condotta nel dipartimento materno-infantile del ASL TO3. Le domande dell'intervista sono state elaborate sulla base della letteratura e sono organizzate in 4 gruppi: domande che indagano la tipologia di utenti, la presenza di personale dedicato alla mediazione culturale, gli strumenti informativi utili agli operatori sanitari, l'impatto dello straniero sull'assistenza. L'intervista cosi creata è stata somministrata a 21 infermieri . Risultati: Dalle risposte emerge che la tipologia d'utenti stranieri è divisibile in tre macroaree: Euroasiatica, Africana e Asiatica. In tutti i casi il personale intervistato dichiara di avere delle difficoltà di comunicazione e spiega quali metodi impiega quotidianamente per superare questo gap. La grossa carenza nelle strutture prese in esame si concentra nella mancanza di mediatori culturali, che, ove presenti, sono difficilmente impiegabili. Sono ancora molto carenti la modulistica in altre lingue e supporti informativi che possano fornire allo straniero le informazioni essenziali nella sua lingua madre. Discussione e conclusione: Lo studio ha confermato che ancora in molte realtà dell'area Piemontese ci sono carenze sul piano della comunicazione con pazienti stranieri. Di contro emerge che i rimedi per sopperire a questi problemi sono noti e disponendo delle giuste risorse e di politiche mirate a questo si potrebbero mettere in atto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/17848