INTRODUZIONE: I progressi tecnici e scientifici in campo biomedico hanno determinato una forte medicalizzazione dell'esistenza rendendo maggiormente complesso il processo decisionale in caso di pazienti che, conseguentemente alla malattia o a traumi improvvisi, non sono in grado di formulare ed esprimere liberamente e consapevolmente la propria volontà. Fino a che punto si deve curare? quando la cura diventa una forzatura al protrarsi della vita anche a dispetto della qualità? chi sceglie come e quando morire? Lo scopo di questo elaborato è di sviluppare le conoscenze al fine di saper orientare il mio agire professionale. OBIETTIVI: Analizzare a partire dalla revisione della letteratura e della normativa nazionale e internazionale le posizioni attuali sulle problematiche di fine vita ed esaminare problemi e prassi della professione nel prendersi cura delle persone. MATERIALE E METODI: Revisione della letteratura inerente le tematiche sulle ¿Dichiarazioni Anticipate di Trattamento¿ attraverso banche dati, quali Cinahl e Pubmed, correlando le parole chiavi [advance directives] or [living wills] and [nursing attitude] or [nursing practice] and [end of life care] or [end of life decisions] or [ terminal care] senza inserire vincoli temporali; note riviste infermieristiche; libri di testo e linkografia. RISULTATI E DISCUSSIONE: La situazione giuridica inerente alle ¿Dichiarazioni Anticipate di Trattamento¿ si presenta difforme nei diversi Paesi europei. Gli Stati che hanno approvato leggi specifiche che regolamentano le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento sono: Gran Bretagna, Austria, Spagna, Ungheria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Finlandia, Germania e Francia. In Italia, il disegno di legge, approvato il 26 marzo 2009 dal Senato della Repubblica, è in discussione di esame presso la Commissione permanente ¿Igiene e Sanità¿. Attualmente le posizioni etiche del Comitato Nazionale di Bioetica sono discordanti circa l'alimentazione e l'idratazione nella fase finale della vita, altro punto oggetto di dibattito è il riconoscimento del carattere vincolante delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento ascrivibile alla distanza temporale tra la dichiarazione di volontà della persona e la sua reale validità dopo alcuni anni. L'integrazione multi professionale, riportato anche dalla letteratura, è la strategia migliore per rispondere ai bisogni delle persone tutelando la dignità del morire anche quando le stesse non sono più in grado di esprimere il proprio volere. Inerente alle problematiche suddette, dalla letteratura nazionale e internazionale, sono stati reperiti pochi studi di tipo infermieristico da questo scaturisce la riflessione di implementare ulteriormente la formazione bioetica degli infermieri nei corsi base e post base, i master in bioetica possono rappresentare una buona opportunità. Sollecitazioni in merito a questo sono state puntualizzate anche dal Comitato Nazionale di Bioetica. CONCLUSIONE: Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, tenendo conto delle volontà precedentemente espresse dalla persona assistita, si pongono come strumento atto a tutelare la dignità del morire in conformità a quanto espresso dalla persona stessa, purché previsto dalla legislazione vigente e nel rispetto della deontologia professionale, affinché la persona assistita possa essere ugualmente protagonista del proprio percorso di cura evitando agonie e sofferenze inutili. Parole chiave: dichiarazioni anticipate di trattamento, testamento biologico, etica infermieristica, deontologia infermieristica.

TESTAMENTO BIOLOGICO: DALLA TUTELA DELLA VITA ALLA TUTELA DEL FINE VITA. REVISIONE DELLA LETTERATURA

BERTOLINO, FLAVIA
2010/2011

Abstract

INTRODUZIONE: I progressi tecnici e scientifici in campo biomedico hanno determinato una forte medicalizzazione dell'esistenza rendendo maggiormente complesso il processo decisionale in caso di pazienti che, conseguentemente alla malattia o a traumi improvvisi, non sono in grado di formulare ed esprimere liberamente e consapevolmente la propria volontà. Fino a che punto si deve curare? quando la cura diventa una forzatura al protrarsi della vita anche a dispetto della qualità? chi sceglie come e quando morire? Lo scopo di questo elaborato è di sviluppare le conoscenze al fine di saper orientare il mio agire professionale. OBIETTIVI: Analizzare a partire dalla revisione della letteratura e della normativa nazionale e internazionale le posizioni attuali sulle problematiche di fine vita ed esaminare problemi e prassi della professione nel prendersi cura delle persone. MATERIALE E METODI: Revisione della letteratura inerente le tematiche sulle ¿Dichiarazioni Anticipate di Trattamento¿ attraverso banche dati, quali Cinahl e Pubmed, correlando le parole chiavi [advance directives] or [living wills] and [nursing attitude] or [nursing practice] and [end of life care] or [end of life decisions] or [ terminal care] senza inserire vincoli temporali; note riviste infermieristiche; libri di testo e linkografia. RISULTATI E DISCUSSIONE: La situazione giuridica inerente alle ¿Dichiarazioni Anticipate di Trattamento¿ si presenta difforme nei diversi Paesi europei. Gli Stati che hanno approvato leggi specifiche che regolamentano le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento sono: Gran Bretagna, Austria, Spagna, Ungheria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Finlandia, Germania e Francia. In Italia, il disegno di legge, approvato il 26 marzo 2009 dal Senato della Repubblica, è in discussione di esame presso la Commissione permanente ¿Igiene e Sanità¿. Attualmente le posizioni etiche del Comitato Nazionale di Bioetica sono discordanti circa l'alimentazione e l'idratazione nella fase finale della vita, altro punto oggetto di dibattito è il riconoscimento del carattere vincolante delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento ascrivibile alla distanza temporale tra la dichiarazione di volontà della persona e la sua reale validità dopo alcuni anni. L'integrazione multi professionale, riportato anche dalla letteratura, è la strategia migliore per rispondere ai bisogni delle persone tutelando la dignità del morire anche quando le stesse non sono più in grado di esprimere il proprio volere. Inerente alle problematiche suddette, dalla letteratura nazionale e internazionale, sono stati reperiti pochi studi di tipo infermieristico da questo scaturisce la riflessione di implementare ulteriormente la formazione bioetica degli infermieri nei corsi base e post base, i master in bioetica possono rappresentare una buona opportunità. Sollecitazioni in merito a questo sono state puntualizzate anche dal Comitato Nazionale di Bioetica. CONCLUSIONE: Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, tenendo conto delle volontà precedentemente espresse dalla persona assistita, si pongono come strumento atto a tutelare la dignità del morire in conformità a quanto espresso dalla persona stessa, purché previsto dalla legislazione vigente e nel rispetto della deontologia professionale, affinché la persona assistita possa essere ugualmente protagonista del proprio percorso di cura evitando agonie e sofferenze inutili. Parole chiave: dichiarazioni anticipate di trattamento, testamento biologico, etica infermieristica, deontologia infermieristica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/17808