Introduzione: la clownterapia nasce dall'esperienza di Patch Adams e dai suoi collaboratori che riconoscono l'apporto che la terapia del sorriso può dare alla cura e alla promozione della qualità di vita del paziente ospedalizzato, . Da quell'esperienza, nel mondo intero si diffonde l'utilizzo di clown nei reparti, soprattutto pediatrici, al fine di rendere meno pesante l'ospedalizzazione. Obiettivi: l'obiettivo del lavoro di ricerca è quello di verificare il gradimento del servizio di clownterapia da parte dei pazienti anziani ricoverati in un reparto di Geriatria per acuti e da parte dei loro parenti. La rivisitazione della letteratura ha evidenziato in prevalenza ricerche effettuate in reparti pediatrici. Con questo lavoro si intende valutare quale possa essere l'influenza della clownterapia in questo contesto. L'analisi dei dati raccolti potrà fornire utili indicazioni per migliorare la qualità del servizio agli operatori sanitari che lavorano nel reparto ospedaliero e ai volontari dell'associazione Cônivip. Materiali e Metodi: al fine di migliorare le conoscenze sulla clownterapia si è svolta un'analisi della letteratura e si sono analizzate esperienze in cui questo approccio è realizzato. In un secondo tempo, dal mese di giugno al mese di settembre 2011, si è svolta una ricerca nel reparto di Geriatria dell' A.S.O. S.Croce e Carle di Cuneo. La raccolta delle opinioni in merito al servizio di clownterapia è stata effettuata mediante la autosomministrazione di questionari anonimi, rivolti rispettivamente ai pazienti ricoverati e ai loro parenti che prestavano assistenza. I questionari si compongono di una parte anagrafica generale, di domande che indagano gli stati d'animo della persona ricoverata, i vissuti provati in tale contesto, la conoscenza in merito al servizio di clownterapia ed è stato richiesto un giudizio complessivo di tale approccio terapeutico. Risultati: sono stati raccolti n. 54 questionari compilati dai pazienti (età media 81,15 anni) e n. 53 compilati dai parenti che prestavano assistenza. La maggior parte dei parenti è a conoscenza di esperienze di clownterapia anche se solo una minoranza di essi e una minima parte dei pazienti sapeva che tale servizio è presente nell'Ospedale di Cuneo nel reparto di Geriatria. La grande maggioranza degli intervistati (oltre l'80%) apprezza la presenza dei clown in un contesto geriatrico e suggerisce di proseguire con questa tipologia di intervento. Discussione e conclusioni: i dati raccolti suggeriscono che anche in ambiente geriatrico sia utile la presenza del servizio di clownterapia al fine di sollevare, distogliere momentaneamente l'attenzione del paziente dalle problematiche sanitarie che lo hanno condotto all'ospedalizzazione. Risulta estremamente significativo sottolineare come nessun paziente e nessun parente abbia avvertito la presenza dei clown come invasiva nei confronti di una situazione di difficoltà e disagio rappresentata dalla condizione di malattia. Questo dato fa emergere la sensibilità e la spiccata professionalità dei volontari dell'associazione Cônivip nell'approcciarsi alla persona malata, maturata grazie ai corsi di formazione e all'esperienza sul campo. L'apprezzamento ottenuto si concretizza in un auspicio a proseguire e a diffondere la conoscenza di questa iniziativa che ancora risulta poco conosciuta all'interno dell'A.S.O. S.Croce e Carle di Cuneo e in altre realtà geriatriche.

LA CLOWN TERAPIA IN UN REPARTO DI GERIATRIA

BASSOLE, ATCHEMAN SOPHIE AGNES
2010/2011

Abstract

Introduzione: la clownterapia nasce dall'esperienza di Patch Adams e dai suoi collaboratori che riconoscono l'apporto che la terapia del sorriso può dare alla cura e alla promozione della qualità di vita del paziente ospedalizzato, . Da quell'esperienza, nel mondo intero si diffonde l'utilizzo di clown nei reparti, soprattutto pediatrici, al fine di rendere meno pesante l'ospedalizzazione. Obiettivi: l'obiettivo del lavoro di ricerca è quello di verificare il gradimento del servizio di clownterapia da parte dei pazienti anziani ricoverati in un reparto di Geriatria per acuti e da parte dei loro parenti. La rivisitazione della letteratura ha evidenziato in prevalenza ricerche effettuate in reparti pediatrici. Con questo lavoro si intende valutare quale possa essere l'influenza della clownterapia in questo contesto. L'analisi dei dati raccolti potrà fornire utili indicazioni per migliorare la qualità del servizio agli operatori sanitari che lavorano nel reparto ospedaliero e ai volontari dell'associazione Cônivip. Materiali e Metodi: al fine di migliorare le conoscenze sulla clownterapia si è svolta un'analisi della letteratura e si sono analizzate esperienze in cui questo approccio è realizzato. In un secondo tempo, dal mese di giugno al mese di settembre 2011, si è svolta una ricerca nel reparto di Geriatria dell' A.S.O. S.Croce e Carle di Cuneo. La raccolta delle opinioni in merito al servizio di clownterapia è stata effettuata mediante la autosomministrazione di questionari anonimi, rivolti rispettivamente ai pazienti ricoverati e ai loro parenti che prestavano assistenza. I questionari si compongono di una parte anagrafica generale, di domande che indagano gli stati d'animo della persona ricoverata, i vissuti provati in tale contesto, la conoscenza in merito al servizio di clownterapia ed è stato richiesto un giudizio complessivo di tale approccio terapeutico. Risultati: sono stati raccolti n. 54 questionari compilati dai pazienti (età media 81,15 anni) e n. 53 compilati dai parenti che prestavano assistenza. La maggior parte dei parenti è a conoscenza di esperienze di clownterapia anche se solo una minoranza di essi e una minima parte dei pazienti sapeva che tale servizio è presente nell'Ospedale di Cuneo nel reparto di Geriatria. La grande maggioranza degli intervistati (oltre l'80%) apprezza la presenza dei clown in un contesto geriatrico e suggerisce di proseguire con questa tipologia di intervento. Discussione e conclusioni: i dati raccolti suggeriscono che anche in ambiente geriatrico sia utile la presenza del servizio di clownterapia al fine di sollevare, distogliere momentaneamente l'attenzione del paziente dalle problematiche sanitarie che lo hanno condotto all'ospedalizzazione. Risulta estremamente significativo sottolineare come nessun paziente e nessun parente abbia avvertito la presenza dei clown come invasiva nei confronti di una situazione di difficoltà e disagio rappresentata dalla condizione di malattia. Questo dato fa emergere la sensibilità e la spiccata professionalità dei volontari dell'associazione Cônivip nell'approcciarsi alla persona malata, maturata grazie ai corsi di formazione e all'esperienza sul campo. L'apprezzamento ottenuto si concretizza in un auspicio a proseguire e a diffondere la conoscenza di questa iniziativa che ancora risulta poco conosciuta all'interno dell'A.S.O. S.Croce e Carle di Cuneo e in altre realtà geriatriche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/17765