L'obiettivo di questa tesi è analizzare la curva di Phillips, il rapporto tra disoccupazione e inflazione, quale presupposto per un'analisi efficace del ciclo economico. Lo studio parte innanzitutto dalla relazione proposta da Phillips nel 1958, un breve studio empirico sulla relazione tra la variazione dei salari nominali e il livello di disoccupazione nell'economia britannica, che fu poi replicato da altri economisti, Samuelson e Solow, i quali partendo dal lavoro di Phillips, proposero un'esplicita relazione inversa tra disoccupazione e inflazione per gli Stati Uniti e la denominarono ¿curva di Phillips¿. Negli anni successivi diversi economisti dei Paesi maggiormente industrializzati furono convinti che i risultati di Phillips indicassero una relazione stabile, permanente tra disoccupazione e inflazione, valida nel breve e lungo periodo. Tuttavia nel 1970 molti paesi conobbero la cosiddetta ¿stagflazione¿, cioè alti livelli di inflazione e alti livelli di disoccupazione, così seguirono delle successive formulazioni della curva di Phillips che incorporavano le aspettative di inflazione di tipo adattivo, fino ad arrivare a dei veri e propri attacchi da parte di un piccolo gruppo di economisti, detti i monetaristi, capeggiati da Friedman che introdusse il modello del tasso naturale di disoccupazione. Verso la metà degli anni Settanta, dopo l'attacco dei monetaristi, un piccolo gruppo di economisti, tra cui Robert Lucas, condusse un potente attacco alla macroeconomia. L'argomento principale era che gli studiosi in precedenza avevano completamente ignorato gli effetti delle aspettative nel modo più razionale possibile, utilizzando aspettative di tipo adattivo. Essi affermavano invece che le aspettative di tipo razionale descrivevano realmente cosa succede nell'economia. Questo studio portò alla conclusione che la curva di Phillips di lungo periodo è verticale: nel lungo periodo non esisterebbe nessun trade-off tra il tasso disoccupazione e il tasso di inflazione, ma neanche nel breve periodo non esisterebbe nessun trade-off. Nell'ultimo decennio, dopo che la relazione è stata negata a livello teorico, la curva di Phillips ritorna nei dibattiti economici a livello empirico e sembrerebbe che ci sia di nuovo un trade- off tra tasso di inflazione e tasso di disoccupazione, con una curva di Phillips molto più piatta delle precedenti versioni.
La curva di Phillips: aspetti teorici ed empirici
REVERDITO, IVANA
2009/2010
Abstract
L'obiettivo di questa tesi è analizzare la curva di Phillips, il rapporto tra disoccupazione e inflazione, quale presupposto per un'analisi efficace del ciclo economico. Lo studio parte innanzitutto dalla relazione proposta da Phillips nel 1958, un breve studio empirico sulla relazione tra la variazione dei salari nominali e il livello di disoccupazione nell'economia britannica, che fu poi replicato da altri economisti, Samuelson e Solow, i quali partendo dal lavoro di Phillips, proposero un'esplicita relazione inversa tra disoccupazione e inflazione per gli Stati Uniti e la denominarono ¿curva di Phillips¿. Negli anni successivi diversi economisti dei Paesi maggiormente industrializzati furono convinti che i risultati di Phillips indicassero una relazione stabile, permanente tra disoccupazione e inflazione, valida nel breve e lungo periodo. Tuttavia nel 1970 molti paesi conobbero la cosiddetta ¿stagflazione¿, cioè alti livelli di inflazione e alti livelli di disoccupazione, così seguirono delle successive formulazioni della curva di Phillips che incorporavano le aspettative di inflazione di tipo adattivo, fino ad arrivare a dei veri e propri attacchi da parte di un piccolo gruppo di economisti, detti i monetaristi, capeggiati da Friedman che introdusse il modello del tasso naturale di disoccupazione. Verso la metà degli anni Settanta, dopo l'attacco dei monetaristi, un piccolo gruppo di economisti, tra cui Robert Lucas, condusse un potente attacco alla macroeconomia. L'argomento principale era che gli studiosi in precedenza avevano completamente ignorato gli effetti delle aspettative nel modo più razionale possibile, utilizzando aspettative di tipo adattivo. Essi affermavano invece che le aspettative di tipo razionale descrivevano realmente cosa succede nell'economia. Questo studio portò alla conclusione che la curva di Phillips di lungo periodo è verticale: nel lungo periodo non esisterebbe nessun trade-off tra il tasso disoccupazione e il tasso di inflazione, ma neanche nel breve periodo non esisterebbe nessun trade-off. Nell'ultimo decennio, dopo che la relazione è stata negata a livello teorico, la curva di Phillips ritorna nei dibattiti economici a livello empirico e sembrerebbe che ci sia di nuovo un trade- off tra tasso di inflazione e tasso di disoccupazione, con una curva di Phillips molto più piatta delle precedenti versioni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
258971_tesireverditoivana.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
194.22 kB
Formato
Adobe PDF
|
194.22 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/17574