The aim of this work is to study the local water ¿governance¿ in the Valle di Susa case study. Water is a key resource for the development of a territory and, if properly exploited and managed in a sustainable manner, could be a driving force for this local development. The problem in a context like that of the Valle di Susa, strongly modified by man, lies in recognizing the true value of this resource. Sometimes water is object of contention for different and incompatible uses, such as withdrawals for irrigation and diversions for hydropower. In contrast to what we might think, «not so much the scarcity or environmental degradation that predispose to the conflict, as the mere use of resources, which is part of a dynamic of relationships that can be cooperative or conflictual. In many cases the conflict is ascribed only to environmental issues, but the opposition may arise by the disagreement on the allocation of resources, on the order of priority in which to use them or even cultural patterns that underlie the processes of development» (Salio N., 2006, pp. 45-76). The purpose of this thesis is to analyze how the water resource is managed and how the different levels of government divide their skills territorially . Unravel within the roles and authorities of different levels of government is not at all easy, so the analysis could not be entirely exhaustive, but it has tried to bring the topics of greatest interest. In fact, combining skills of different entities, conflicts tend to generate among them . The starting point of discussion is the analysis of the territorial organization, from which a series of critical emerges, due in part to the unclear situation under the Italian law. We will try to suppose an institutional model that allows to achieve a truly sustainable management of water resources by generate local development, which is also adaptable to the evolution of territorial policies. The creation of a collective player may help to resolve conflicts and to manage the resource through sustainable and compatible use with the environment, without compromising its quality status. Looking for this model, we will face further weakness that menace his effectiveness. Finally the particular situation will be analyzed, with a brief indication of the status of water in the Valle di Susa, where the institutional thickness, formal and informal, cannot be overlooked, but may possibly be the key for the construction of new experiences of local water ¿governance¿.

Questo lavoro è dedicato allo studio della governance territoriale della risorsa idrica nel contesto della Valle di Susa. L'acqua rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo di un territorio e, se correttamente valorizzata e gestita in maniera sostenibile, può essere forza motrice per questo stesso sviluppo locale. I problemi in un contesto come quello della Valle di Susa, ormai fortemente modificato dall'intervento dell'uomo, risiedono proprio nel riconoscere a questa risorsa il giusto valore. Molte volte l'acqua diventa oggetto di conflitti per usi differenti ed incompatibili, come i prelievi per l'irrigazione e le derivazioni a scopo idroelettrico. Infatti, a differenza di quanto si possa pensare, «non sono tanto la scarsità o il degrado ambientale che predispongono al conflitto, quanto il semplice uso delle risorse, che si iscrive in una dinamica di relazioni che possono essere cooperative o conflittuali. In molti casi poi, il conflitto non si attribuisce alle sole questioni ambientali, ma l'opposizione può sorgere per il disaccordo sull'allocazione delle risorse, sull'ordine delle priorità con cui usarle o ancora sui modelli culturali che stanno alla base dei processi di sviluppo» (Salio N., 2006, pp. 45-76). Lo scopo della tesi è analizzare come la risorsa idrica viene gestita, vale a dire come i diversi livelli istituzionali si suddividono territorialmente le rispettive competenze. Non risulta per nulla facile districarsi all'interno dei ruoli e delle autorità dei differenti livelli di governo, per cui l'analisi non potrà essere del tutto esaustiva, ma si è cercato di riportare gli aspetti di maggiore interesse ai fini del presente lavoro. Infatti, nel momento in cui si mettono insieme competenze di enti differenti, fra queste tendono a generarsi conflitti. Il punto di partenza della riflessione è l'analisi dell'organizzazione territoriale, dalla quale emergono una serie di criticità, legate in parte all'aggrovigliata situazione normativa italiana. Si cercherà di pensare ad un modello istituzionale che permetta di raggiungere una gestione della risorsa idrica effettivamente sostenibile per generare sviluppo locale, che sia anche adattabile all'evoluzione delle politiche territoriali e partecipative. La creazione di un attore collettivo potrebbe aiutare a risolvere i conflitti e consentire di gestire la risorsa attraverso usi sostenibili e compatibili con l'ambiente, senza comprometterne lo stato qualitativo. Nella ricerca di questo modello si incontrano però ulteriori debolezze, che rischiano di pregiudicarne l'efficacia. In conclusione verrà analizzata la particolare situazione, con una breve indicazione sullo stato delle acque, della Valle di Susa, dove lo spessore istituzionale, formale ed informale, non può essere trascurato, ma al contrario può rappresentare la leva fondamentale per la costruzione di nuove esperienze di governance territoriale delle risorse idriche.

La governance dell'acqua: gli attori e l'organizzazione territoriale nel caso della Valle di Susa

REALE, MARTINA
2009/2010

Abstract

Questo lavoro è dedicato allo studio della governance territoriale della risorsa idrica nel contesto della Valle di Susa. L'acqua rappresenta una risorsa fondamentale per lo sviluppo di un territorio e, se correttamente valorizzata e gestita in maniera sostenibile, può essere forza motrice per questo stesso sviluppo locale. I problemi in un contesto come quello della Valle di Susa, ormai fortemente modificato dall'intervento dell'uomo, risiedono proprio nel riconoscere a questa risorsa il giusto valore. Molte volte l'acqua diventa oggetto di conflitti per usi differenti ed incompatibili, come i prelievi per l'irrigazione e le derivazioni a scopo idroelettrico. Infatti, a differenza di quanto si possa pensare, «non sono tanto la scarsità o il degrado ambientale che predispongono al conflitto, quanto il semplice uso delle risorse, che si iscrive in una dinamica di relazioni che possono essere cooperative o conflittuali. In molti casi poi, il conflitto non si attribuisce alle sole questioni ambientali, ma l'opposizione può sorgere per il disaccordo sull'allocazione delle risorse, sull'ordine delle priorità con cui usarle o ancora sui modelli culturali che stanno alla base dei processi di sviluppo» (Salio N., 2006, pp. 45-76). Lo scopo della tesi è analizzare come la risorsa idrica viene gestita, vale a dire come i diversi livelli istituzionali si suddividono territorialmente le rispettive competenze. Non risulta per nulla facile districarsi all'interno dei ruoli e delle autorità dei differenti livelli di governo, per cui l'analisi non potrà essere del tutto esaustiva, ma si è cercato di riportare gli aspetti di maggiore interesse ai fini del presente lavoro. Infatti, nel momento in cui si mettono insieme competenze di enti differenti, fra queste tendono a generarsi conflitti. Il punto di partenza della riflessione è l'analisi dell'organizzazione territoriale, dalla quale emergono una serie di criticità, legate in parte all'aggrovigliata situazione normativa italiana. Si cercherà di pensare ad un modello istituzionale che permetta di raggiungere una gestione della risorsa idrica effettivamente sostenibile per generare sviluppo locale, che sia anche adattabile all'evoluzione delle politiche territoriali e partecipative. La creazione di un attore collettivo potrebbe aiutare a risolvere i conflitti e consentire di gestire la risorsa attraverso usi sostenibili e compatibili con l'ambiente, senza comprometterne lo stato qualitativo. Nella ricerca di questo modello si incontrano però ulteriori debolezze, che rischiano di pregiudicarne l'efficacia. In conclusione verrà analizzata la particolare situazione, con una breve indicazione sullo stato delle acque, della Valle di Susa, dove lo spessore istituzionale, formale ed informale, non può essere trascurato, ma al contrario può rappresentare la leva fondamentale per la costruzione di nuove esperienze di governance territoriale delle risorse idriche.
ITA
The aim of this work is to study the local water ¿governance¿ in the Valle di Susa case study. Water is a key resource for the development of a territory and, if properly exploited and managed in a sustainable manner, could be a driving force for this local development. The problem in a context like that of the Valle di Susa, strongly modified by man, lies in recognizing the true value of this resource. Sometimes water is object of contention for different and incompatible uses, such as withdrawals for irrigation and diversions for hydropower. In contrast to what we might think, «not so much the scarcity or environmental degradation that predispose to the conflict, as the mere use of resources, which is part of a dynamic of relationships that can be cooperative or conflictual. In many cases the conflict is ascribed only to environmental issues, but the opposition may arise by the disagreement on the allocation of resources, on the order of priority in which to use them or even cultural patterns that underlie the processes of development» (Salio N., 2006, pp. 45-76). The purpose of this thesis is to analyze how the water resource is managed and how the different levels of government divide their skills territorially . Unravel within the roles and authorities of different levels of government is not at all easy, so the analysis could not be entirely exhaustive, but it has tried to bring the topics of greatest interest. In fact, combining skills of different entities, conflicts tend to generate among them . The starting point of discussion is the analysis of the territorial organization, from which a series of critical emerges, due in part to the unclear situation under the Italian law. We will try to suppose an institutional model that allows to achieve a truly sustainable management of water resources by generate local development, which is also adaptable to the evolution of territorial policies. The creation of a collective player may help to resolve conflicts and to manage the resource through sustainable and compatible use with the environment, without compromising its quality status. Looking for this model, we will face further weakness that menace his effectiveness. Finally the particular situation will be analyzed, with a brief indication of the status of water in the Valle di Susa, where the institutional thickness, formal and informal, cannot be overlooked, but may possibly be the key for the construction of new experiences of local water ¿governance¿.
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