BACKGROUND: Considering the recent increase in cases of tick-borne diseases, especially as regards Lyme disease (LD), the need for clinical-epidemiological studies that would help to highlight the real spread of these diseases is evident, especially to make up for the lack, at European and Italian level, of an efficient and coordinated notification system. In Italy, LD may be undiagnosed or misrecognized, contributing to the under-notification of cases, and ticks are rarely sent for morphological analysis to the Experimental Zoo-prophylactic Institutes. However, raising awareness of the presence of tick-borne diseases, which also affect the pediatric population, is important both for clinicians, in order to be able to make early diagnoses and establish appropriate therapies, and for the general population, in order to be able to implement effective individual and environmental prevention measures. AIMS: The purpose of our study is to retrospectively describe the pediatric cases of tick-borne diseases afferent to the Regina Margherita Children Hospital in Turin, in a period of time between 2009 and 2022, with particular emphasis on temporal and geographical distribution of exposure to tick bites, presence of risk factors and epidemiological, clinical characteristics, laboratory data and treatment of LD cases. MATERIALS AND METHODS: We used as a clinical sample pediatric patients with a history of tick bite or suspected/diagnosed Lyme disease from the SCDU Specialized Pediatric Department of the Regina Margherita Children Hospital in Turin. Tick identification and search for pathogens, where possible, was carried out at the Zoo-prophylactic Institute of Piedmont, Liguria and Valle d'Aosta through morphological examination and PCR (Polymerase Chain Reaction) test. RESULTS: 55 patients were enrolled for the study, 36 of whom were diagnosed with Lyme disease. The number of patients with a history of tick bite or suspected/diagnosed Lyme disease increased to a peak in 2021 (29.1%). 78.2% reported previous tick bite, which occurred in 79% of cases between March and August, with a peak in June (29.4%). 60% of exposures to tick bites occurred in urban areas of Piedmont and 63.6% of patients presented risk factors for contact with ticks. Tick identification and search for pathogens was only possible in 4% of cases. We have seen an increasing number of LD cases, peaking in 2021 (36.1%), occurring in 75% of cases between April and October. 55.6% of patients were males and the most affected age group was 5-14 years (61.1%). 80.7% of cases were registered in the province of Turin and 58.3% had risk factors. The most common manifestation was erythema migrans (75%), with a median incubation of 12 days. We also found 3 cases of neuroborreliosis and 5 cases of Lyme arthritis. 70.4% of patients positive for the first level test also tested positive for the second level test; 29.6% of patients with LD tested negative for the serological algorithm. Treatment resulted fully or partially adequate in 92.8% of localized disease cases and 100% of disseminated disease cases. CONCLUSIONS: Our results are in line with the most recent American and European scientific evidence. The high percentage of cases of late disseminated disease and of therapeutic adequacy are probably due to the specialized center bias. Further prospective studies are needed to better understand the spread of tick-borne diseases in our territory, especially in the pediatric population.
BACKGROUND: Considerato il recente aumento dei casi di malattie da zecca, in particolare di malattia di Lyme (LD), è evidente la necessità di studi clinico-epidemiologici che contribuiscano a mettere in luce la reale diffusione di tali patologie, soprattutto per sopperire alla mancanza, a livello europeo ed italiano, di un sistema di notifica efficiente e coordinato. In Italia, la LD può risultare non diagnosticata o misconosciuta, contribuendo alla sotto-notifica dei casi e, raramente, le zecche vengono inviate ad analisi morfologica presso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Tuttavia, aumentare la consapevolezza sulla presenza delle malattie da zecca, anche nella popolazione pediatrica, è importante sia per i clinici, per poter effettuare diagnosi precoci ed instaurare terapie adeguate, sia per la popolazione generale, per mettere in atto misure di prevenzione individuale ed ambientale. OBIETTIVI: Lo scopo dello studio è descrivere in maniera retrospettiva i casi pediatrici di malattie da zecca afferiti all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, nell’arco di tempo 2009-2022, con particolare enfasi su distribuzione temporale e geografica dell’esposizione ai morsi di zecca, presenza di fattori di rischio e caratteristiche epidemiologiche e cliniche, dati laboratoristici e trattamento dei casi di LD. MATERIALI E METODI: Il campione clinico è costituito dai pazienti pediatrici con storia di morso di zecca o sospetto/diagnosi di malattia di Lyme afferiti alla SCDU Pediatria Specialistica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. L’identificazione della zecca e la ricerca dei patogeni, qualora possibile, è stata eseguita presso l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta tramite esame morfologico e test PCR (Polymerase Chain Reaction). RISULTATI: 55 pazienti sono stati inclusi nello studio, 36 dei quali con diagnosi di LD. Nel tempo, il numero di pazienti con storia di morso di zecca o sospetto/diagnosi di LD è aumentato, fino a raggiungere un picco nel 2021 (29.1 %). Il 78.2 % riferiva precedente morso di zecca, occorso nel 79 % dei casi tra marzo ed agosto, con picco in giugno (29.4 %). Il 60 % delle esposizioni al morso è avvenuto in aree urbane del Piemonte e 35/55 pazienti presentavano fattori di rischio per contatto con zecche. L’identificazione e la ricerca dei patogeni è stata possibile solo nel 4 % dei casi. Abbiamo osservato un numero crescente di casi di LD, con picco nel 2021 (36.1 %), occorsi nel 75 % dei casi tra aprile ed ottobre. Il 55.6 % dei pazienti erano maschi e la fascia d’età più interessata è stata 5-14 anni (61.1 %). L’80,7 % dei casi proveniva dalla provincia di Torino ed il 58.3 % presentava fattori di rischio. La manifestazione più comune è stata l’eritema migrante (75 %), con incubazione mediana di 12 giorni. Abbiamo riscontrato 3 casi di neuroborreliosi e 5 casi di artrite di Lyme. Il 70.4 % dei pazienti positivi al test di primo livello è risultato positivo anche al test di secondo livello; il 29.6 % dei pazienti con LD è risultato negativo all’algoritmo sierologico. Il trattamento è risultato pienamente o parzialmente adeguato nel 92.8 % dei casi di malattia localizzata e nel 100 % dei casi di malattia disseminata. CONCLUSIONI: I risultati ottenuti sono in linea con le più recenti evidenze scientifiche americane ed europee. L’elevata percentuale di casi di malattia disseminata tardiva e di adeguatezza terapeutica osservati sono probabilmente dovuti al bias da centro specialistico. Ulteriori studi di tipo prospettico sono necessari per meglio comprendere la diffusione delle malattie da zecca nel nostro territorio, in particolare nella popolazione pediatrica.
Malattie da zecca in età pediatrica: analisi retrospettiva della casistica afferita all'Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino dal 2009 al 2022
ADIMARI, GIUSEPPE
2021/2022
Abstract
BACKGROUND: Considerato il recente aumento dei casi di malattie da zecca, in particolare di malattia di Lyme (LD), è evidente la necessità di studi clinico-epidemiologici che contribuiscano a mettere in luce la reale diffusione di tali patologie, soprattutto per sopperire alla mancanza, a livello europeo ed italiano, di un sistema di notifica efficiente e coordinato. In Italia, la LD può risultare non diagnosticata o misconosciuta, contribuendo alla sotto-notifica dei casi e, raramente, le zecche vengono inviate ad analisi morfologica presso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali. Tuttavia, aumentare la consapevolezza sulla presenza delle malattie da zecca, anche nella popolazione pediatrica, è importante sia per i clinici, per poter effettuare diagnosi precoci ed instaurare terapie adeguate, sia per la popolazione generale, per mettere in atto misure di prevenzione individuale ed ambientale. OBIETTIVI: Lo scopo dello studio è descrivere in maniera retrospettiva i casi pediatrici di malattie da zecca afferiti all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, nell’arco di tempo 2009-2022, con particolare enfasi su distribuzione temporale e geografica dell’esposizione ai morsi di zecca, presenza di fattori di rischio e caratteristiche epidemiologiche e cliniche, dati laboratoristici e trattamento dei casi di LD. MATERIALI E METODI: Il campione clinico è costituito dai pazienti pediatrici con storia di morso di zecca o sospetto/diagnosi di malattia di Lyme afferiti alla SCDU Pediatria Specialistica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. L’identificazione della zecca e la ricerca dei patogeni, qualora possibile, è stata eseguita presso l’Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta tramite esame morfologico e test PCR (Polymerase Chain Reaction). RISULTATI: 55 pazienti sono stati inclusi nello studio, 36 dei quali con diagnosi di LD. Nel tempo, il numero di pazienti con storia di morso di zecca o sospetto/diagnosi di LD è aumentato, fino a raggiungere un picco nel 2021 (29.1 %). Il 78.2 % riferiva precedente morso di zecca, occorso nel 79 % dei casi tra marzo ed agosto, con picco in giugno (29.4 %). Il 60 % delle esposizioni al morso è avvenuto in aree urbane del Piemonte e 35/55 pazienti presentavano fattori di rischio per contatto con zecche. L’identificazione e la ricerca dei patogeni è stata possibile solo nel 4 % dei casi. Abbiamo osservato un numero crescente di casi di LD, con picco nel 2021 (36.1 %), occorsi nel 75 % dei casi tra aprile ed ottobre. Il 55.6 % dei pazienti erano maschi e la fascia d’età più interessata è stata 5-14 anni (61.1 %). L’80,7 % dei casi proveniva dalla provincia di Torino ed il 58.3 % presentava fattori di rischio. La manifestazione più comune è stata l’eritema migrante (75 %), con incubazione mediana di 12 giorni. Abbiamo riscontrato 3 casi di neuroborreliosi e 5 casi di artrite di Lyme. Il 70.4 % dei pazienti positivi al test di primo livello è risultato positivo anche al test di secondo livello; il 29.6 % dei pazienti con LD è risultato negativo all’algoritmo sierologico. Il trattamento è risultato pienamente o parzialmente adeguato nel 92.8 % dei casi di malattia localizzata e nel 100 % dei casi di malattia disseminata. CONCLUSIONI: I risultati ottenuti sono in linea con le più recenti evidenze scientifiche americane ed europee. L’elevata percentuale di casi di malattia disseminata tardiva e di adeguatezza terapeutica osservati sono probabilmente dovuti al bias da centro specialistico. Ulteriori studi di tipo prospettico sono necessari per meglio comprendere la diffusione delle malattie da zecca nel nostro territorio, in particolare nella popolazione pediatrica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi Adimari Giuseppe, 847696.pdf
non disponibili
Descrizione: Tesi del candidato Adimari Giuseppe, matricola 847696
Dimensione
3.12 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.12 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/1749